Imbarazzo alla Camera: è rinviato a luglio l'aumento del rimborso elettorale ai partiti di Alberto Rapisarda

Imbarazzo alla Camera: è rinvialo a luglio l'aumento del rimborso elettorale ai partiti Con un pretesto tecnico evitata l'approvazione lampo del disegno di legge Imbarazzo alla Camera: è rinvialo a luglio l'aumento del rimborso elettorale ai partiti ROMA — Il raddoppio del contributo statale ai partiti per le spese elettorali sostenute l'anno scorso è inciampato ieri mattina alla commissione Bilancio di Montecitorio. Doveva ricevere il parere sulla esistenza o meno della copertura finanziaria per passare poi all'approvazione della commissione Affari costituzionali in sede legislativa. Il disegno di legge, sottoscritto da de. pei. psi, msi. psdi. pri e pli, è stato invece rinviato a fine luglio, dopo l'elezione del presidente della Repubblica. -E' il solito trucco die si usa per affrontare argomenti delicati — sostiene il radicale Crivellini —, parlarne quando son già pronte le valigie per le vacanze-. In realtà, i partiti richiedenti non se la sono più sentita di tirar dritto, dopo che democrazia proletaria aveva scatenato una campagna per denunciare la vicenda. Ormai, i dubbi sull'opportunità di concedersi un aumento di 34 miliardi per tappare i buchi dei bilanci dell'anno scorso serpeggiano anche negli altri partiti. Il democristiano Publio Fiori sta raccogliendo firme perché il provvedimento venga esaminato e votato pubblicamente in aula e non nel chiuso delle Commissioni. Lo stesso sta facendo dp. Imbarazzato, 11 repubblicano Mauro Dutto diceva: -Noi non abbiamm aderito con entusiasmo-. Il presidente democristiano della commissione Bilancio. Cirino Pomicino, ha giustificato la richiesta di rinvio spiegando che non si poteva approvare una legge che interessa i parlili mentre tante altre più importanti sono bloccate perché non si trovano i denari per finanziarle. L'imbarazzo dei partiti deriva dal fatto che la commissione Bilancio e il ministro del Tesoro rischiavano di usare due pesi e due misure. Il ministro Goria ha detto che il fondo interessi era esaurito e che quindi non vi si potevano caricare i 400 miliardi voluti dall'emendamento comunista per i cassintegrati. No anche ad un aumento che portava da 14 a 19 miliardi gli aluti alle comunità terapeutiche che curano I drogati. No al raddoppio dell'assegno annuale di 150.000 lire per i cavalieri di Vittorio Veneto. Servivano proprio 35 miliardi, ma il ministro del Tesoro disse che non c'erano. L'amministratore del psi. Balzatilo, quei soldi li vorrebbe, ma riconosce che la legge sul finanziamento dei partiti -crea zone d'ombra che consentono casi di corruzione e privilegia i grandi partiti-. Lui propone di indicizzare i finanziamenti «7iei rispetto del tetto di inflazione programmata-, il permesso ai partiti di gestire attività economiche e la concessione gratuita dell'uso di posta, telefono ecc. I radicali propongono che ai bilanci'del pàHlti siano allegate relazioni analitiche delle spese e che I con¬ tributi siano collegati al tetto di inflazione programmata. Ha fatto le spese di questo sussulto di rigore dei partiti, un mitico personaggio dell'aeronautica italiana, ring. Luigi Stipa, ideatore e realizzatore nel 1933 del primo turbo-getto a reazione che ha volato nel mondo. L'ing. Stipa fu perseguitato dal fascismo, allontanato dal servizio e mai reintegrato. Per sanare questa ingiustizia un gruppo di deputati aveva proposto di dargli la pensione di generale ispettore del genio aeronautico, con un carico per l'erario di 35 milioni annui. Il Senato l'aveva approvata. La "Camera ha rinviato. 1 Alberto Rapisarda

Persone citate: Cirino Pomicino, Crivellini, Goria, Mauro Dutto, Publio Fiori

Luoghi citati: Roma, Vittorio Veneto