In tv il caso Grande che ha diviso l'Italia di Francesco Rosso

In tv il caso Grande che ha divise l'Italia Uno sceneggiato su Raidue il 27 giugno In tv il caso Grande che ha divise l'Italia ROMA — Va In onda 11 27 giugno su Raidue, alle 20,30, «Il caso Ettore Grande», una puntata di un'ora e trenta sceneggiata e diretta da Marisa Malfatti e Riccardo Tortora. Il programma è stato realizzato Interamente In studio presso Il centro tv di Napoli. Protagonisti sono Geppy Glejleses (Ettore Grande), Evelina Nazzari nella parte della moglie Vlncenzina Il «caso Grande» non poteva sfuggire all'occhio lm-, plcablle della tivù; fu, per molti anni, il feuilleton che appassionò tutta Italia, ed è giusto che venga riproposto, quasi mezzo secolo dopo, alla curiosità dei giovanissimi, che forse non capiranno molto dell'intricata vicenda giudiziaria, che coinvolse centinaia di testimoni, provocò incredibili colpi di scena (il P.M., a Bologna, gettò la spugna), e fece scrivere migliaia di pagine ai giornalisti che la seguirono durante tre processi. Al centro, nel ruolo principale, Ettore Grande, Imputato di aver ucciso a Bangkok, dov'era segretario d'ambasciata, la moglie Vincenzlna Virando pochi giorni dopo le nozze. Tre processi, 11 primo a Torino nel 1939 conclusosi con la condanna di Grande per uxoricidio a 24 anni di carcere; il secondo a Novara nel 1946, con assoluzione per Insufficienza di prove; il terzo a Bologna nel 1951, con l'assoluzione più ampia. Gli ultimi due procedimenti si svolsero in aule surriscaldate dai risentimenti che spesso si trasformavano quasi in risse, mentre fuori la gente si divideva in furenti colpevolisti e innocentisti. Ora il thrilling sta per riprendere, e non so che cosa potrà rivelare; molti protagonisti sono morti, e Grande è il solo a conoscere bene la tragedia. Nato nel 1903 a Villaf ranca Piemonte, figlio di un professore di geografia, Ettore Grande fu studente modello, sempre dieci in tutte le materie, ambizioso, un po' cocciuto. Laureato in legge, vinse un concorso in diplomazia e fu inviato come segretario a Bangkok, capitale del 8iam. Il fascismo aveva imposto una tassa sui celibi, che cosi avevano scarso avvenire in carriera. Ettore Grande pensò di sposarsi ed incaricò un amico di cercargli una moglie. Costui gli procurò Vincenzlna Virando, ragazza della ricca borghesia mercantile torinese. Due mesi di fidanzamento eppoi le nozze, quasi sfarzose, il 31 luglio 1938. Ma chi erano 1 due personaggi che si univano, più per la morte che per la vita? Lei ricca, un po' snob, disinibita, bellina dicono le foto, sportiva, di cultura superficiale. Lui biondino un po' slavato, riccioluto, voce In falsetto, sguardi opachi e sfuggenti. Dopo una lussuosa luna di miele approdarono a Bangkok, lei con la mente ancora sedotta dalla vita brillante diplomatica, divisa fra cocktail, cene e balli, argomenti che l'avevano indotta alle nozze. Allora Bangkok non era la capitale del charters, né dell'eroina, ma una puzzolente città Immersa nell'acqua di infiniti canali che {generavano zanzare. La sede non piacque a Vincenzlna Virando, ma solo per questo fu Indotta a spararsi tre, forse quattro colpi, uno anche alla nuca, con la rivoltella del marito il 22 novembre 1938? A Torino non : credettero a Grande, e lo condannarono. Sei anni dopo, nuovo processo a Novara; Vlncenzina Virando ed Ettore Grande quasi scomparvero dalla scena, protagonista divenne 11 dente dell'eplstrofeo. ossicino incastrato in una vertebra cervicale. Fu 11 prof. Uffreduzzl, eminente chirurgo torinese a pensare a quel dettaglio. Cercate il dente dell'eplstrofeo, che ha provocato la ferita alla nuca, scrisse. Il prof. Cagna, perito a difesa, dimostrò che l'ossicino era scomparso ed offri ai difensori l'argomento principe per ottenere l'assoluzione per insufficienza di prove. Nuovo ricorso e nuovo processo a Bologna. Nel frattempo, Grande aveva già scontato quasi 8 anni dei 24 che gli avevano inflitto. A Bologna la confusione fu generale, anche Grande, tranne alcuni scatti, pareva fuori scena; contavano le risultanze tecniche, non umane, della tragedia. Grande fu assolto per non aver commesso il fatto, e fu quasi soffocato dalla folla in delirio quando usci dal tribunale. Ricordo una donna, issata su un paracarro che urlava: «Sei un martire*. Grande rientrò in carriera e fu destinato a Sofia, dove conobbe Barbara Raceeva, che sposò dopo li trasferimento come con-' sole a Bengasi ed aver date le dimissioni. Fu un matrimonio quasi tragico come il primo, seguito dalla separazione. Poi, su Ettore Grande scese 11 silenzio. Di passaggio a Recife, Nord-Est del Brasile, seppi che lo avevano nominato a quella sede come console fuori ruolo. La diplomazia affascinava ancora Grande, che oggi ha 82 anni ed è simile a un naufrago che galleggia su decrepite rovine giudiziarie di cui è stato protagonista per circa mezzo secolo. Francesco Rosso Ettore Grande, che oggi ha 82 anni, fotografato con uno dei suoi avvocati difensori