Prevenzione incendi, proroga quasi certa di Gianni Bisio

Prevenzione incendi, proroga quasi certa Prevenzione incendi, proroga quasi certa Il termine per la richiesta del nulla osta provvisorio, fissato al 21 giugno, potrebbe slittare di tre mesi - Su 200 mila domande previste, i vigili del fuoco ne hanno ricevute finora soltanto 1900 Sarà quasi sicuramente piorogato (forse di 3 mesi) il termine di presentazione delle domande per ottenere il nulla osta provvisorio per le 97 attività soggette ai controlli di prevenzione incendi (legge 818) che, secondo 11 decreto del 22 aprile, dovrebbero essere presentate entro venerdì 21 giugno. L'eventuale proroga sarà discussa dal Consiglio del ministri domani o venerdì, cioè «in zona Cesartnl», 11 giorno della scadenza o 11 precedente: ciò ha provocato una situazione di incertezza grottesca e, allo stesso tempo, rischiosa, se si tiene conto che il ritardo potrebbe comportare da 3 mesi a un anno di carcere, da 1 a 5 milioni di multa e la chiusura dell'attività. In ogni caso un'alluvione di carta sta per sommergere il comando dei vigili del fuoco di corso Regina Margherita: in pratica, in tre giorni o in tre mesi, i 17 addetti dell'ufficio dovranno protocollare circa 200 mila pratiche, da quelle per le centrali termiche a quelle per le attività agricole (i fienili oltre 1 250 quintali), dalle Industrie (oltre 3000 fra grandi e piccole) al commercio (6000 per gli esercizi oltre 1 400 metri quadrati), all'artigianato (10 mila richieste previste). Tenuto contro della consistenza media delle pratiche (dal 2 centimetri di spessore della domanda per la caldaia del condominio, alle 3-4 esse di documenti per la fabbrica) la valanga di carta che Ri abbatterà sul vigili del fi co sarà di circa 100 tonnellate eli cartelline, archiviablli in poco meno di 6 chilometri di scaffali. Soltanto le planimetrie in scala 1:100, una volta aperte, dovrebbero coprire una superficie di 200 mila metri quadrati, oltre IL volte piazza San Carlo. Per ora, delle 200 mila domande previste, ne erano state protocollate, al contrsglo di ieri sera, 1904. Cioè, su una presentata, 105 devono ancora arrivare. Anche con la proroga si tratta di un lavoro enorme. Oltre mille do¬ mande sono state rifiutate perché compilate In modo errato: più di un preside, sulla scheda prestampata, alla dicitura «nome» ha scritto «scuola», alla voce «cognome» ha specificato «media». Altri hRnno indicato le generalità dei personaggio a cui è intitolalo l'istituto. «Siamo lontani da un dato accettabile*, riconosce l'ing. Giorgio Marini, comandante del vigili del fuoco, che definisce «assalto alla diligenza* l'afflusso di ieri agli uffici. E aggiunge- «C'erano due mesi di tempo, la legge si conosceva da dicembre, ma come al solito tutti oi sono ridotti allultlmo, sperando nel rinvio. Se verrà prorogata di tre mesi, il 29 settembre ci troveremo di nuovo con la caserma assediata». In Comune (1200 stabili, oltre 700 domande da presentare direttamente, per le altre occorre la preparazione della documentazione tecnica) gli addetti contestano l'insufficienza dei 60 giorni concessi per le pratiche e parlano di •lavoro mostruoso, abnorme* che ha messo in evidenza le disfunzioni dell'apparato pubblico già nella sola individuazione del fabbricati di competenza e delle attività ospitate. Sulla scadenza dicono in Comune: «Potremmo anche farcela, ma con grossi margini di rischio: non dimentichiamo che la responsabilità penale ricade su di noi». E già nasce un altro problema: negli edifici comunali dovranno essere posti circa 40 mila cartelli che indicano le uscite di sicurezza: il costo totale supera 1 600 milioni (al prezzi attuali, suscettibili di aumenti dovuti alla grande richiesta) e il decreto è arrivato In un momento (22 aprile) in cui tutu 1 consigli comunali erano scaduti. Quindi tra delibera, voto, approvazione Coreco, appalto ed esecuzione del lavori occorreranno molti mesi se non, forse, un anno. Come dire che. a settembre, alcune scuole — in assenza delle misure minime di sicurezza richieste dalla legge — potrebbero restare chiuse. Gianni Bisio

Persone citate: Giorgio Marini