«Dateci una mano per lenire tutto il dolore e la vergogna»
ce Dateci una mane per lenire tutte il dolere e la vergogna » ce Dateci una mane per lenire tutte il dolere e la vergogna » In Comune rincontro tra autorità inglesi e cittadine - Un'atmosfera serena e dignitosa A tre settimane dalle strage di Bruxelles gli uomini eminenti delle comunità civile, religiosa e sportiva di Liverpool sono venuti a Torino per chiedere di alutarli a lenire dolore e vergogna: «fochi scalmanati hanno seminato lutto in una giornata di festa. Hanno screditato la nostra città e il nostro Paese. Qui a Torino vi tendiamo la mano in spirito d'amicizia, non rifiutate la solidarietà di cui abbiamo bisogno». La mano tesa è stata stretta mille volte in tutte le sedi ufficiali in Municipio, nella sede della Juventus, nella basilica della Consolata. Oli incontri della riconciliazione sono cominciati alle 10. in Comune. La «Sala Rossa» è stipata all'inverosimile da giornalisti, fotografi, cineoperatori e dalle delegazioni. C'è 11 sindaco Cardettl con a fianco il sindaco di Liverpool H.Dalton. Ci sono il prefetto e 11 questore, il presidente della Regione Piemonte e alcuni assessori e consiglieri comunali, l'euro deputato Diego Novelli; c'è Vittore Catella per 11 Coni, il vice presidente della Juventus, Giordanetti, mons. Peradotto in rappresentanza dell'Arcivescovo. Dall'altra parte sledono 11 deputato Hatton, una schiera di leader del partito laburista, l'euro-deputato Steward, i rappresentanti del partito conservatore, l'arcivescovo cattolico Worlock, 11 vescovo anglicano Sheppard, il vicepresidente della squadra del Liverpool Corklsh, 11 direttore sportivo dell'Everton. E con moglie e figlioletti in braccio John Welsh, l'uomo che a Bruxelles ha teso davvero la mano aiutando i tifosi italiani feriti e salvandone alcuni da morte sicura: è lui che la folla fuori dal municipio e dagli altri luoghi dove la delegazione è passata, ha salutato con applausi più calorosi,..sinceri e commossi. In un banco, composta nel suo dolore, la vedova di Giovacchino Landinl, Carolina Eandini, il cui figlio ieri era impegnato nell'esame di maturità dove tra 1 temi da svolgere uno, quello sulla violenza, deve averlo coinvolto drammaticamente. Nello scambio di messaggi, risuonano a ripetizione le parole «Vergogna*, «Condoglianze*. «Perdono-, «Pace; «Violenza esecrabile*, «Riconciliazione*, «Gratitudine*. Ma come non cogliere dentro il turbine delle parole l'autentica mortificazione di questi uomini su cui pesa l'umiliazione inflitta da gruppi di loro concittadini irresponsabili? SI sono sforzati anche di spiegare le ragioni tecniche e sociali del massacro di Heysel: «La nostra città sta pagando un duro prezzo alla crisi, il novanta per cento dei disoccupati sono giovani. La tradizione sportiva è una del¬ le poche cose die ci fanno sentire presenti in un contesto nazionale e internazionale. Siamo buona gente, come voi, abbiamo problemi simili: nulla giustifica quanto è successo in Belgio, ma cerchiamo insieme di coltivare buoni rapporti d'amicizia*. Cardettl dice che la terribile vicenda di Bruxelles «deve fare riflettere tutti sulle cause della violenza. Condanniamo acuni episodi di intollerama che si sono verificati come i festeggiamenti fuori luogo per una vittoria esaltata nel momento del lutto*. Poi consegna a Welsh 11 sigillo della città in segno di riconciliazione. Nulla ha turbato questa e le altre manifestazioni. Qualche battuta polemica in un incontro con 1 giornalisti. Hatton consegna una perizia «dalla quale risultano chiare le responsabilità dei belgi che non hanno garantito t servizi per l'ordine pubblico». Domanda: «Avete a disposizione il filmato dell'accodato, quanti hoollgans sono stati identificati e denunciati?*. Risposta: ^Ancora nessuno. Non è facile. I tribunali vogliono prove certe. Sono tuttavia in corso indagini per punire chi ha colpe precise*. Pier Paolo Benedetto La stretta di mano fra Hugh Dalton e il sindaco Cardetti
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