Chi mangia troppo e chi dev'essere alimentato

Chi mangia troppo e chi dev'essere alimentato Chi mangia troppo e chi dev'essere alimentato Si inaugura a mezzogiorno alle Molinette il Laboratorio di nutrizione clinica • Un servizio per l'ospedale ma anche un primo passo verso il territorio - Ambiente sterile, specialisti di alto livello C'è chi è preoccupato perché ingrassa e ricorre al dietólogo, c'è chi deve dimagrire perché la sua obesità aostituisce un rischio (diabete, ipertensione, calcolosi, aterosclerosi e infarto, tumore, soprattutto nelle donne), c'è chi invece ha bisogno di un'aggiunta di nutrimento perché non riesce ad assimilare quello che mangia. Deve ricorrere alla «nutrizione clinica» e oggi a mezzogiorno alle Molinette si inaugura nel Servizio di dietetica diretto dal prof. Franco Balzola, appunto il «Laboratorio di nutrizione clinica» costruito con il contributo della Regione e con strumenti donati dalla Fondazione Ferrerò. Il servizio di dietetica dell'ospedale Molinette esiste da tempo, ed era cosi oberato di richieste esterne, che al 15 gennaio c'erano già prenotazioni per tutto l'anno. Motivo di soddisfazione per il suo direttore, motivo di prestigio per l'ospedale, ma anche ritmo di lavoro impossibile da seguire. Perché 11 servizio deve provvedere soprattutto alle esigenze dell'ospedale. Còsi tutto quello che può es¬ sere considerato soltanto intervento estetlèo è stato abolito (ma se si provvedesse al personale potrebbe essere rimesso in attività), funzionano gli ambulatori «esterni» per nefropatie!, malati di tumore, grandi obesità, malattie infettive acute dell'intestino. Sono tutti malati che hanno bisogno dell'intervento del dietologo e molto sovente di metodi di alimentazione di¬ versa, cioè parenterale, vale a dire per vena o enterale, cioè con sonda. E' evidente che a questi metodi si ricorre in casi di assoluta gravità. «Nessuno immagina — dice il prof. Balzola — in quali condizioni arrivino in ospedale certi malati di tumore che hanno bisogno di essere reintegrati nelle loro forze mediante un buon livello di nutrizione prima dell'intervento chirurglco». Ogni giorno per esempio, in ospedale si fanno 20-30 interventi di alimentazione parenterale e vengono somministrati almeno 40 litri di alimenti mediante sonda. A chi? A gente operata della quale vengono esaminati tutti i rifiuti liquidi e solidi per accertare la quantità di sali, proteine, vitamine, potassio persi e integrarli, oppure gente anche giovane menomata da gravi malattie dell'intestino. E a nefropatie! prima del trattamento dialitico, ai diallzzatl, ai trapiantati di rene. Il laboratorio che si inaugura oggi, ma che funziona da qualche tempo, fornisce le «sacche» di alimenti e lavora in ambienti sterili che garantiscono contro le frequenti infezioni «ospedaliere». «Una sacca di alimento — dice il prof. Balzola — sostituisce due o tre boccette normali, quindi viene manipolata una volta sola con le dovute cautele e i rischi sono molto ridotti». Una legge regionale del 18 aprile di quest'anno autorizza anche 11 trattamento a domicilio. Gli specialisti sono a disposizione per 11 training e i controlli periodl- cl . ' d. garb.

Persone citate: Balzola, Franco Balzola