«Furono 9 e non 11 i br della strage di via Fani»
«Furono 9 e non 11 i br della strage di via Fani» Depositata la sentenza del processo d'appello «Furono 9 e non 11 i br della strage di via Fani» ROMA — Valerio Moruccl e Adriana Faranda hanno dato un «considerevole apporto alla ricostruzione dei fatti ed alla conoscenza delle strutture e dei programmi br», ma soprattutto «le loro dichiarazioni hanno ulteriormente confermato la veridicità delle altre fonti di prova». Nella motivazione della sentenza d'appello sul delitto Moro, ecco la spiegazione del forte sconto di pena concesso nel marzo scorso ai due «dissociati» (trent'anni, in luogo delle precedenti condanne all'ergastolo). Il documento, firmato dal giudice a latere Giovanni Casu e dal presidente Giuseppe De Nictolis, è stato depositato in questi giorni, e nelle sue 440 pagine sembra sottolineare, dopo il periodo dell'emergenza, un ritorno anche da parte delle corti d'assise ad una visione più distaccata del fenomeno- A Moruccl e alla Faranda 1 giudici hanno creduto quasi per intero: l'unico punto sul quale i due vengono smentiti riguarda la scelta del 16 marzo 1978 come data dell'agguato di via Fani. La scelta non fu casuale, come Moruccl sostiene: al contrarlo «i preparativi furono affrettati per poter compiere l'azione proprio nel giorno in cui veniva presentato alle Camere il nuovo governo di solidarietà nazionale, per il cui varo lo statista democristiano aveva lavorato». Morucci, continuano i giudici, ha ragione invece «quando sostiene che non undici, ma nove, erano i terroristi entrati in azione a via Fani. La sua ricostruzione non contrasta con i rilievi tecnici né con le testimonianze, ed anzi corrisponde meglio a certe esigenze operative». Chi erano dunque i klllers? Mario Moretti, Prospero Gallinari, Valerlo Morucci, Raffaele Fiore, Franco Bonisoli, Bruno Seghetti, Barbara Balzarani. Gli ultimi due restano latitanti, e sono Alessio Caslmlrrl ed Alvaro Lojacono. Altra affermazione interessante è quella Inserita al termine del capitolo dedicato al sequestro del presidente della democrazia cristiana: «Un gruppo assai ristretto di uomini — affermano 1 giudici d'appello — ebbe nelle proprie mani la vita e la morte di Aldo Moro». Nella frase 1 magistrati hanno voluto condensare una certezza: in tutta la vicenda Moro non ci fu spazio per interferenze, per interventi di servizi segreti, poteri occulti o centrali eversive Internazionali. Le ultime considerazioni riguardano il problema dei «dissociati» e quello dell'entità del «premio» cui avrebbero diritto. Secondo De Nictolis e Casu, tutto può risolversi con il semplice ricorso agli strumenti che il codice già propone (cioè le attenuanti) senza dover attendere a nuove normative. A Moruccl e alla Faranda le attenuanti sono state accordate, come il codice vuole, dopo una valutazione della «condotta contemporanea e susseguente ai reati compiuti». g.z.
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