Qualche spiraglio da Londra sul caccia europeo del 2000

Qualche spiraglio da Londra sui caccia europeo dei2000 Troppe rivalità nazionali: faticosa mediazione di Spadolini Qualche spiraglio da Londra sui caccia europeo dei2000 Trentasei ore di negoziati fra i ministri della Difesa dei 5 Paesi interessati -1 francesi insistono perché sia un aereo destinato all'attacco; perplessi gli altri DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Il nuovo caccia europeo non è riuscito a decollare nemmeno da Londra. La riunione dei ministri della Difesa svoltasi nella storica Lancaster House (la dimora nobiliare a pochi metri da Buckingham Palace dove Garibaldi ebbe una trionfale accoglienza durante il suo soggiorno londinese nel 1864) non è stata in grado di disincagliare le trattative dallo stallo innescato dalla rivalità franco-britannica, Di positivo, dopo queste 36 ore di faticosi negoziati, c'è soltanto il fatto che sia stata evitata una rottura grazie alla pa ziente mediazione di Spadolini (il quale si è incontrato ri petutamente con i colleghi inglese Heseltlne e tedesco Woerner) e alla comune volontà del ministri di non affossare un progetto del valore di almeno 60 mila miliardi di lire. Il francese Hernu, secondo quanto è trapelato, avrebbe mostrato in extremis una flessibilità sufficiente a scongiurare 11 fallimento. E la decisione definitiva sul controverso progetto è stata rinviata a metà luglio, dopo un'ulteriore verifica tecnica e in- dustrlale da parte degli esperti dei cinque Paesi interessati all'Eia, Il caccia europeo del Duemila. Italiani e tedeschi (impegnati nel prò getto con francesi, britannici e spagnoli) appaiono comunque decisi a uscire dall'impasse, che da un anno Impedisce il varo di questa importante iniziativa, entro l'estate per Inderogabili ragioni di programmazione nazionale. Con o senza la partecipazione francese. Ma c'è la possibilità che quanto non è stato raggiunto ieri a Londra sia possibile fra un mese? Pur essendo migliorato il clima generale dell'incontro per la scongiurata frattura, 1 commenti erano Improntati ancora ieri su un tonò di scarsa fiducia. Certo, il ministro Spadolini ha sostenuto, in un incontro con la stampa italiana al termine della riunione, che esistono ancora possibilità di un accordo a cinque, maggiori di quanto non fossero lunedi. Ma gli osservatori, specie inglesi, sono avari di spunti ottimistici. Riepilogando, i dati essenziali dai quali scaturisce 11 confronto tra 1 francesi e gli altri eventuali partner sono questi. Primo: tutti e cinque i Paesi si trovano d'accordo nel riconoscere la necessità di un progetto europeo per un nuovo caccia, profilandosi il pensionamento per gli F4 Phantom (schierati in Germania), per 1 Jaguar anglofrancesi, gli F104 Stariight-er (usati anche in Italia), i Mlrages francesi. Il fabbisogno per il Duemila è quantificato in circa 1100 apparecchi, 250 per Francia, Gran Bretagna e Germania, un po' meno (attorno ai 170) per l'Italia, meno ancora (100-120) per la Spagna. Secondo: gli investimenti, per un progetto del genere, sono massicci, nel¬ l'ordine di 60 mila miliardi di lire (secondo le stime prudenziali del generale Piovano, direttore nazionale degli armamenti) o addirittura di centomila miliardi. Una torta cosi grossa fa gola a molti. E di qui nascono 1 problemi. I francesi, infatti, mettono avanti un progetto della «Dassault* cui i britannici (con la collaborazione tedesca e italiana) contrappongono un proprio modello. Ora si discute con accanimento sul peso del nuovo aereo, sulla potenza dei suoi propulsori, sul suo armamento, sui tesori di tecnologia che richiederà la sua realizzazione. I francesi chiedono intanto che sia «leggero- (non oltre le 900, massimo 950 tonnellate), destinato soprattutto a un ruolo d'attacco, adatto alle forze aeronavali; gli altri contrappongono un apparecchio di maggior peso, più adatto a un uso di intercettazione e difesa. .Sono in ballo miliardi di commesse, lavoro per Dassault, British Acrospace, Aerltalla, Fiat Avio, Snla, per le industrie tedesche e spagnole. E In questa lotta contro il tempo una soluzione è raggiungibile solo - se prevarrà, come ha ricordato Spadolini, una precisa volontà politica europea di affermare una sua identità tecnologica di fronte all'America, come sta avvenendo per il progetto Eureka, come potrebbe verificarsi nell'ambito dell'Independent European Programme Group, in altre aree di cooperazione nel settori della microelettronlea, nelle applicazioni robotiche, nei materiali ad alta resistenza. Insomma In gran parte di quei campi dove americani ed europei si attendono le ricadute, militari e civili, del programma reaganlano «scudo spaziale.. Pao,0 Patruno

Persone citate: Dassault, Hernu, Patruno, Phantom, Spadolini, Woerner