Trasporti quasi in «tilt» supercosti, poca qualità

Trasporti quasi in «tilt» supenosti, pota qualità Roma, l'impietoso check up del ministro Signorile Trasporti quasi in «tilt» supenosti, pota qualità DAL NOSTRO INVIATO ROMA — ZI primo check-up sullo stato di salute del trasporto italiano arriva dal ministro Signorile, otto anni dopo il campanello d'allarme suonato dall'allora ministro Vittorino Colombo durante la prima conferenza nazionale dei trasporti. La seconda conferenza, che si è aperta ieri all'Eur e verrà conclusa questa sera da Craxi, raccoglie tutti i dati possibili su un settore che ha alla base, sono parole del capo della segreteria tecnica del ministro, ing. Ercole Incalza 'Una profonda frantumazione di competenze e modalità ed è particolarmente disomogeneo e disarticolato sotto il profilo disciplinare e culturale generale*. La conferenza è il punto di raccolta di una gran mole di dati che dovranno costituire la base del primo Piano generale dei Trasporti. Per ora, raccolti con un lavoro che ha coinvolto 12 organismi (ministeri, Fs. Anas, Sindacati) in 300 giorni di lavoro, servono per mettere a fuoco un primo plano di previsione che contiene qualche indicazione sulle terapie da seguire e che sarà presentato al consiglio dei ministri. Il quadro, com'è facile intuire, è tutt'altro che confortante: «// settore dei trasporti sta producendo una strozzatura nella qualità della vita — dice Signorile —. C'è inefficienza, pesantezza dei costi, ritardo e disgregazione. Per ora non si può intervenire con provvedimenti puntuali e si rischia di determinare un pesante degrado urbano*. il pericolo più reale è la congestione del trasporto su strada. Le statistiche aggiornate mostrano, ad esemplo, che le ferrovie, pur praticando tariffe decisamente concorrenziali, nell'82 hanno trasportato soltanto il 9,9% del totale delle merci, mentre 11 68,5% ha scelto la ruota gommata. Se non intervenissero mutamenti politici, la situazione diverrebbe insostenibile: nel prossimi 20 anni il traffico stradale passerebbe al 72%, relegando la scelta del mezzo ferroviario a livelli fallimentari. Visto che biciclette, ciclomotori e motocicli garantiscono oggi la mobilità del 6% degli italiani, le FS continuando a questo ritmo, potrebbero chiudere bottega nel 2.000. Le Ferrovie, esempio classico di organizzazione immobile per decenni, sono il primo piano: oggi si comincia a parlare di alta velocità. La riforma che muterà l'azienda in Ente dal precisi doveri gestionali scatterà il 1 gennaio •86. Ma lo scopo del Piano Generale del Trasporti che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell'86 non si limita ai problemi del trasporto su strada ferrata: è un tentativo di coordinare ferrovie, strade, porti, idrovie, aerovie, trasporti urbani per dare un servizio efficiente «porta a porta». Signorile ha fornito le prime indicazioni delle azioni 'necessarie e possibili già a breve termine*: assicurando la fluidità dei grandi corridoi stradali e ferroviari nazionali: Torino-Venezia, TarvisioTrieste; Milano-Bologna-Rimini-Otranto; VentimigliaRoma-Napoli-Palermo-Trapani; Brennero-Verona-Bologna-Roma; Roma-Venezia-Tarvisio; itinerario sardo-continentale. Tutti integrati da collegamenti alternativi trasversali come la Pontremolese, la Roma-Pescara, la Napoli-Bari. Altro punto focale di tutta la strategia dei trasporti dovrà essere il «collegamento stabile», il ponte sullo Stretto di Messina. Signorile ha ricordato come sia in Parlamento il disegno di legge che stanzia 220 miliardi per i progetti ed oggi sia possibile fornire un programma preciso: •Scelta tipologica entro ottobre, progetto di massima nel giugno '86, progetto esecutivo un anno dopo: compatibilmente con le disponibilità finanziarie i lavori potranno iniziare entro il 1988». Nello stesso tempo dovranno essere definiti 1 progetti per 1 valichi del Brennero e dello Spluga. Brano Gianotti

Persone citate: Craxi, Ercole Incalza, Gianotti, Signorile, Vittorino Colombo