Il Papa conclude la visita in Veneto tra detenute, universitari e operai

Il Papa conclude la visita in Veneto tra detenute, universitari e operai Parlando a Porto Marghera ed a Mestre ha ricordato le vittime del terrorismo Il Papa conclude la visita in Veneto tra detenute, universitari e operai DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — L'ultima giornata del pellegrinaggio papale nel Veneto sulle orme di Pio X e Giovanni Paolo I è stata caratterizzata da momenti di intensa commozione come quelli vissuti al carcere femminile, nell'isola della Giudecca, dove ha avuto luogo una delle cerimonie più suggestive degli ultimi tre giorni. Il Papa, dopo aver celebrato la Messa in un salone adibito a chiesa del cinquecentesco ex convento delle «Convertite», ha impartito la Cresima a una detenuta, a una vlgllatrlce e alla figlia del direttore della casa di pena. Era la prima volta che un Pontefice- celebrava la Messa in un reclusorio femminile e la straordinarietà dell'evento è stata profondamente sentita dalle detenute: hanno partecipato quasi tutte ad eccezione di undici, cinque che non volevano essere fotografate e sei presunte brlgatlste, quattro delle quali compaiono come imputate nel processo per il sequestro del direttore del Petrolchimico Giuseppe Taliercio, Giovanni Paolo II, che aveva alle spalle uno striscione nel quale le detenute avevano scritto «Pietro anche di queste pietre è fatta la tua Chiesa*, si è rivolto alle ospiti del penitenziario con voce cald/i in clima di confidenza paterna: 'Anche Gesù — ha detto — è stato realmente in prigione, prima di aver sopportato l'ostilità della crocifissione. Cristo vuol essere nel carcere, affinché ciascuna di voi possa scoprire nella sua prova, nella punizione inflittale dalla giustizia umana un motivo per elevarsi alla considerazione e della economia della giustizia divina. Questa giustizia è sempre amore, è soprattutto amore*. -Ognuna di voi — ha proseguito — porta, nel segreto della sua coscienza, la propria storia. Tutti possono sbagliare. La pena è per una riparazione e un recupero, e non per una vendetta. Non è facile vivere con dignità e pazienza questa pena, le giornate sono lunghe e i mesi e gli anni «ori passano mal. Datevi, allora, fiducia reciproca, state in dialogo, apritevi nella confidenza dell'amicizia. Cer- cote di capirvi e aiutatevi a riscoprire la vostra personalità». Il Papa ha poi incontrato nell'antico palazzo di Ca' Foscari, sul Canal Grande, i docenti e gli studenti dell'università di Venezia accòlto dal Magnifico Rettore professor Giovanni Castellani. Il Pontefice, ricordata la 'connaturalità* con Venezia dell'ateneo, nel quale studiano attualmente ventimila giovani, ha sottolineato V'attenzione* pastorale che la Chiesa rivolge alla duplice funzione 'della ricerca scientifica e dell'insegnamento* cui è chiamata l'università nella società moderna. Dopo una breve sosta nel palazzo patriarcale Giovanni Paolo II si è recato a Porto Marghera — ultima tappa della sua visita di tre giorni nelle province di Treviso e Venezia — dove si è incontrato con i lavoratori, imprenditori e dirigenti Nel suo discorso ai lavoratori il Pontefice ha esaminato un argomento che avrebbe poi ripreso parlando ai giovani in piazza Ferretto a Mestre: quello dell'occupazione, ricordando che «il numero del disoccupati e degli inoccupati, specialmente tra i giovani, cresce quotidianamente* e ha stigmatizzato 'l'errore dell'economismo, che considera il lavoro umano esclusivamente secondo la sua finalità economica». Ha poi ricordato le vittime del terro¬ rismo, citando in particolare Giuseppe Taliercio, Poco dopo, nella piazza di Mestre, il Papa ha ricordato anche il dirigente Montedlson Sergio Oorl e il commissario della Digos Alfredo Albanese. Gigl Bevilacqua Venczia. L'incontro tra il Papa e gli studenti all'Università Ca' Foscari (Telcfoto Ansa) diti dli i

Luoghi citati: Treviso, Veneto, Venezia