Deludenti i primi esami dei «resti di Mengele»
Deludenti i primi esami dei «resti di Mengele» « Deludenti i primi esami dei «resti di Mengele» « SAN PAOLO — I primi, sommari esami dei resti che si presume siano quelli del medico criminale nazista Josef Mèngeltj non hanno dato risultati significativi. Dopo aver osservato l'apparato dentario del cranio, esumato il 6 giugno insieme alle altre ossa dello scheletro da una tomba di Embù. il dr. Carlos Valerioe. uno dei periti brasiliani, ha dichiarato che la conformazione squadrata della mascella presenta «caratteristiche tedesche-. Il perito ha anche riscontrato «vagheanalogie con i; dati di archivio relativi alla situazione odontoiatrica di Mengele nel 1938. Sono 17 i periti incaricati di esaminare i resti mortali esumati: il 6 giugno scorso. Tra loro sette specialisti brasiliani, affiancati da dieci stranieri (tre nominati dal governo statunitense, tre da quello della Germania federale, altri due statunitensi e due israeliani che rappresentano il Centro «Simon Wiesenthal». • Per consentire un esame più completo ieri i periti brasiliani sono tornati nel cimitero di Embù, a trenta chilometri da San Paolo, ed hanno cercato per quattro ore nella tomba, dove era stata fatta l'esumazione, resti della bara, frammenti di ossa, denti ed anche terra, per individuare eventuali tracce di sangue. Finora gli accertamenti fatti dagli esperti brasiliani hanno permesso di stabilire che il corpo in esame appartiene ad un uomo, di razza bianca, alto circa metri 1,75. morto sei anni fa, di un'età tra i 65 ed i 70 anni. Sono state rilevate tracce di otturazione in alcuni dei sei denti recuperati. Il primo obiettivo dei periti non brasiliani, che solo da ieri hanno cominciato a partecipare alle analisi, sarà quello di confermare i risultati acquisiti, e poi cercare di definire gruppo sanguigno, impronte digitali, eventuali tracce marine, dato che, secondo i due testimoni più importanti, I coniugi Liselotte e Wolfran Bossert. Josef Mengele sarebbe morto affogato lungo il litorale di San Paolo, a Bertioga. Saranno poi fatti confronti con la rilevazione dell'arcata dentaria messa a disposizione da statunitensi e tedeschi che, però, risale all' epoca in cui Mengele era molto più giovane, per cui gli investigatori dovranno cercare di individuare i dentisti che lo hanno curato in America Latina per le necessarie correzioni. Il responsabile dello inda¬ gini, il comandante della polizia federale di San Paolo, Romeu Tuma, dopo aver dato anche tre-quattro interviste al giorno parlando per ore con i giornalisti, ora ha imposto il silenzio anche ai suoi collaboratori. Intanto si apprende che è stato scoperto dalla polizia un rifugio, probabilmente usato da Josef Mengele come laboratorio; si trovava nella soffitta della casa dove il presunto criminale nazista sarebbe vissuto, alla periferia di San Paolo. La notizia è stata data ieri dagli investigatori che hanno disposto una serie di accertamenti. Nel locale sono stati trovati diversi oggetti, tra cui alcuni contenitori con prodotti chimici. La scoperta è considerata importante perché potrà fornire altri elementi per confermare che Mengele è vissuto per diverso tempo in Brasile, ma difficilmente potrà contribuire a svelare il mistero più importante: se, cioè, il medico criminale di Auschwitz è veramente morto ed è stato sepolto anonimamente sei anni fa nel cimitero di Embù.
Luoghi citati: America Latina, Brasile, Germania, San Paolo
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