L'Italia chiude a testa alta: bronzo di Gianni Menichelli

l'Italia chiude a testa alia: bronzo EUROBASKET Nella finale per il terzo posto battuta la Spagna dopo un supplementare l'Italia chiude a testa alia: bronzo Sempre in vantaggio, gli azzurri agguantati proprio allo scadere del tempo - Ma nel supplementare arriva il meritato successo contro i tradizionali avversari - Così Sandro Gamba può lasciare la panchina con un'altra medaglia dopo cinque anni di positivo lavoro dal nostro inviato STOCCARDA — Il bronzo sciiyola di mano agli azzurri due volte nella •finalina* con la Spagna. Due volte i nostri cinque 'grandi vecchi* di Nantes (Sacchetti, Vecchiato, Gilardi, Brunamonti, Villalta) mettono insieme vantaggi superiori ai dieci punti. E due volte gli spagnoli, con l'anima fra i denti, vengono a riprenderci. La terza occasione, però, non ci scappa: il supplementare è un monologo itaH'ari$htìl\17-6 che non lascia discussióni aperte, che ancora una volta — come due anni fa nella «finalona* — lascia la Spagna con un palmo di naso. Per il basket azzurro è una medaglia importante. L'era di Sandro Gamba s'era aperta nel 1980 con l'argento olimpico, s'era consacrata nel 1983 con l'oro europeo, si conclude ora con questo prezioso bron- zino che significa soprattuttocontlnuita ad alto livello. I nostri erano fuggiti via at-torno alia meta del primo tempo, con un break di 11-0 in due minuti (da 22-23 a 33-23al 12'), proplziato dalla gran-de difesa di Sacchetti su Sibi-lio, dalle sue aperture di con-tropiede per Gilardi e Bruna-monti, anche dai tiri da fuori del playmaker virtussino, fi- nalmente un po' piii intra- prendente. In precedenza, Italia e Spa- gna avevano viaggiato come due buoni motori die funzio- nano soltanto a tre cillndrl. Qualcosa, da entrambe le parti, non quadrava a dovere. Fra gli azzurri, Vecchiato aveva sfoderato insospettate arti d'attaccante (tiro, pene- trazione, rimbalzi offensivi, un super-assist a Gilardi, per- flno un canestro in contropie- de), ma aveva fatto una fatica bestia per contenere Martin. E Magnifico, lanciato in quintetto al posto di Villalta, non aveva fatto onore al suo fatidico cognome. Dall'altra parte la Spagna non trovava ancora il tiro di Epifanio, timoroso per il suo menisco ballerino, e appariva genericamente troppo esausta per imporre, all'ottava parti ta del torneo, il suo ritmo ver- tiginoso e ubriacante. La Spagna, dando tutto in difesa e alternando zona e uomo, riusciva un po'penosamente a rosicchiare il disavanzo prima del riposo (47-46 al 19'), pur dovendo Diaz-Miguel rinunciare dal 14' ad •EpU, bloccato dal ginocchio. Rimesso il miglior quintetto (stavolta con Villalta), i nostri riprendevano nella ripresa il comando delle operazioni, sia pure sema riuscire a produrre .nuovi allunghi concsistenti, per carenza di tiro da fuori contro la zona ormai fissa degli spagnoli. Vecchiato e Sacchetti, comunque, replicavano ai tiri da tre punti del minuscolo Gii e alle ini ziative del tutto straordinarie del logoro gregario Delacruz. Cosi, punto su punto, con la solita buona difesa (non tutti sono russi, qui, per fortuna), gli azzurri rimettevano da parte un discreto bottino (65-59 al 27') e ritoccavano i dieci punti di margine (73-63) giusto a metà ripresa, con una tripletta di Sacchetti. Vecchiato, che aveva ormai tolto ogni poesia a Martin, assicurandoci tranquillità a rimbalzo, commetteva però il quarto fallo al 31', subito imitato da Brunamonti: e proprio Martin e il pugnace Gii, i loro avversari diretti, ci riportavano ancora sotto gli spagnoli già al 33': 74-63. Il quinto fallo di Gii ali>36' apriva una fase finale di ghinde confusione, un testa a testa alla cieca. Il pareggio di St'biito al 38' sul 78 era respinto da un miracoloso • tre punti* di Brunamonti e quel minimo vantaggio ci avrebbe dato la vittoria se lo stesso Brunamonti, a 13" dalla fine, sull'84-82, non fosse scivolato su una macchia di sudore. Palla a due, la prendevano gli spagnoli, Villecampa sparava il tiro della disperazione, 84 pari. La medaglia era solo rinviata di qualche minuto. Nel supplementare la Spagna, tutta sbilanciata in avanti, veniva spietatamente contrata dalla nostra difesa e lucidamente freddata dagli schemi d'attacco al pressing, die mandavano a canestro, in solitudine, Villalta, Sacchetti, Brunamonti, Gilardi, fino al 102-90 del conto totale. Gianni Menichelli

Luoghi citati: Italia, Spagna, Stoccarda