Il ticchettio degli scatti di Mario Deaglio

Il ticchettio degli scatti Il ticchettio degli scatti Il referendum sui punti di contingenza si è risolto in una grande votazione sui principi clic devono governare la politica economica italiana. E gli elettori si sono espressi con estrema chiarezza: rifiutando il ripristino dei punti tagliati della scala mobile hanno detto due «no» di importanza fondamentale. In primo luogo hanno decisamente indicato di non essere disposti a pagare la speranza di un piccolo aumento di reddito con il pericolo di una nuova spirale inflazionistica: hanno così chiaramente respinto la tentazione delle cosiddette oriprese drogate» che avevano invece volentieri accettato nel corso degli Anni Settanta. In secondo luogo hanno rifiutato uno dei principibase dell'azione sindacale, secondo il quale ciascuna categoria, pur legala alle altre da solidarietà di carattere generale, è legittimata a sfruttare le debolezze della controparte e ad ottenere per séguiti i vantaggi possibili. Appare definitivamente tramontato il tempo di queste miopie: i lavoratori dipendenti hanno scoperto di essere solo una parte del Paese e di dover tener conto in un quadro complessivo degli interessi di pensionati e agricoltori, di commercianti c studenti, di tutti co~ loro, insomma, clic non hanno una comoda -scalamobile. Gli elettori non..si._sonoJ tivi: hanno indicato molto nettamente di pretendere un'azione incisiva sul freHtf • dell'occupazione, 1 risultati di Napoli, capitale italiana, dei senza lavoro, non deb- ra. Al governo e stato dato l'avallo richiesto per piacfc..] dere con decisione nella-tetta all'inflazione ma anche un chiaro avviso: ben difficilmente il Paese toHetereb—] bc una lotta alUi clic fosse fine a se stessa e clic non facesse intravedere, alla fine di un peàeàen pure tanto lungo, la possibilità di una vera ripresa, delle. sviluppo, l'avvio a soluzione • dei problemi dell'c*oifiMW>- Lperò limitati a segnali nega-- J-bono essere presi alla legge- f nc, a cominciare da quella giovanile. La strategia economica del governo si deve, per conseguenza, aprire ad orizzonti ben più vasti di quelli attuali. Il mondo politico c le parti sociali hanno le mani libere: il referendum e la contemporanea disdetta della scala mobile da parte della Confindustria hanno «azzeralo» la situazione fino a ieri esistente, distrutto tabù ed incrostazioni vecchie di quarant'anni. Il rapporto di lavoro e la dinamica salariale sono tutti da reinventare. Per anni economisti e politici sono andati ripetendo che, se nelle relazioni sindacali si fosse applicato il buon senso invece di norme che avevano ormai perduto il significato originario, si sarebbe avuto maggiore sviluppo, più occupazione e minor inflazione. Ora c'è la possibilità, ma anche la responsabiltà, di dimostrarlo. I discorsi sullo sviluppo assumono a questo punto una dimensione nuova. Nella sua recentissima relazioneannuale, il Governatore della Banca d'Italia ha detto chiaramente che il Paese ha la possibilità di conseguire uno sviluppo sensibilmente superiore a quello medio dei Paesi industrializzati dell'Occidente. Basterebbe, d'altra parte, uri passaggio 'cffljjUJualc espansione produttiva al 2,5 per cento ad uno sviluppo al 3,5 per cento, ottenuto senza inflazione aggiuntiva e senza tensione L«H-c-arobi, per creare, ogni -aanp, atefiPO 200-250 mila posti di lavoro aggiuntivi. —-t/n simile sviluppo, però, non >m*ù da solo. Richie¬ derà scelte a lungo rinviate i'l_l\ampo energetico, l'adeguanicnto di infrastrutture -oggi paurosamente carenti, la scelta di settori di specializzazione del Paese nell'ambito dell'economia europea e mondiale. E' su questa, nuova dimensione, e non -pfttìtosto sull'angusto ticìcttio trimestrale di scatti di contingenza inadatti a creare occupazione ed a saldare i redditi dei lavoratori, che dovrà essere .scandita, di qui in avanti, la •dinamica della ribstra economia. Mario Deaglio

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