Finale bianco di Andrea Manzella

Finale bianco Finale bianco Pcrlini scade l'8 luglio. Il Parlamento in seduta comune comincerà a votare il 24 giugno. Basteranno 14 giorni per eleggere il successore di Pcrtini o Pcrtini che succede a se stesso? Speriamo di sì, anche scontando che ad un certo punto, per il vertice europeo di Milano, le votazioni dovranno forse sospendersi (piccolo esempio della sovranità italiana limitata, giustamente, dalla Cec). Certo, se fosse già passato il saggio orientamento della Commissione per le riforme istituzionali (dopo sette scrutini, ballottaggio tra i due candidati più votati) non ci sarebbero problemi. Col vecchio sistema si ripropone, invece, la vecchia questione: che cosa succede se si giunge al 7 luglio senza che vi sia il nuovo Presidente? Il Presidente in carica 6 «prorogato» sino alla elezione del nuovo? Ovvero gli subentra il presidente del Senato, il suo naturale supplente? La soluzione della «prorogatio» sembra la più conforme alla Costituzione. E' il rimedio generale alla scadenza di organi necessari, per evitare soluzioni di continuità, a meno che non sia negata esplicitamente dalla Costituzione (come avviene per i giudici costituzionali). Inoltre, per il Presidente Mella Repubblica, è già prevista nell'ipotesi che le Camere stiano per finire la legislatura: e dunque non sono considerate sufficientemente rappresentative per esprimere il nuovo Capo dello Stato. Non vi e ragione per escludere l'estensione analogica di questa disposizione. Al contrario, la supplenza c ipotesi naturalmente eccezionale: un altro organo costituzionale, di diversa investitura e di diversissima rappresentatività, va ad occupare, sia pure temporaneamente, la più alta sfera di garanzia dello Stato. Solo una norma espressa della Costituzione potrebbe consentire questo, prevedendo una supplenza anche per scadenza dei termini. E se tale norma non c'è, come non c'è, nulla autorizza a sostituire l'organo che rappresenta l'unità nazionale. Circola un'obiezione: se si va olire 1*8 luglio, non sarebbe più un «semestre bianco», ma un semestre allungato per i giorni che occorreranno alla elezione e al giuramento del nuovo Presidente. Ma è solo una curiosità, non un problema. Il semestre bianco si spiega, infatti, con la necessità che l'organo che ha il potere di sciogliere le Camere abbia un'autorità fondata su una capacità rappresentativa piena, c non un'autorità affievolita dalla vicina scadenza. (Simmetricamente, si è visto, le Camere non possono eleggere il Presidente della Repubblica se sono sciolte o manca meno di tre mesi alja loro cessazione). Ebbene, questa ragione costituzionale, profonda come tutte quelle che legano gli organi costituzionali alla base popolare, sussiste fino a che non sia eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Gli «ultimi sci mesi» del mandato presidenziale devono quindi «spostarsi» in avanti: a comprendere la proroga. C'è un inizio formale del conteggio del «semestre bianco» che può non corrispondere al conteggio reale che va fatto a vicenda conclusa, andando a ritroso dal giorno del nuovo giuramento. Se si respinge questa interpretazione, che è allargamento della logica di una norma di garanzia, si entrerebbe nella ipotesi, più stravagante che pericolosa — una volta che si consideri finito il semestre bianco —, della possibilità, dopo l'8 luglio, di scioglimento | delle Camere ancora impegnate nell'elezione presidenziale. Quella del semestre bianco non è una limitazione «ad personam» ma una limitazione oggettiva. Anche nel caso di dimissioni del Presidente in carica, il supplente, questa volta si, previsto dalla Costituzione, avrebbe infatti gli stessi poteri del dimissionario e gli stessi divieti. Semmai (ma questa è un'altra storia) l'eventualità di dimissioni del Capo dello Stato nell'imminenza elettorale avrebbe, secondo la più recente dottrina costituzionale, conseguenze gravi. «Il Presidente della Repubblica dimessosi non può essere rieletto» dice, per esempio, G. U. Rescigno, con molte argomentazioni. Ma non è un caso attuale né auspicabile. Il memorabile, per le istituzioni di questo Paese, mandato Pertini non meriterebbe certo di imbattersi in una querelle costituzionale di questo tipo, dopo sette anni di buon lavoro per la Rcpubbli- ca- Andrea Manzella

Persone citate: Mella, Pertini, Rescigno

Luoghi citati: Milano