La burla del Tour di Gian Paolo Ormezzano
Lm burla del Tour CICLISMO Niente Moser, pochi gli italiani al via Lm burla del Tour Dal 28 giugno, pedaleranno in Francia appena due nostre squadre, col solo Visentini «da classifica»: e questo nonostante le promesse d'inizio stagione Al prossimo Tour de France, dal 28 giugno al 21 luglio, parteciperanno soltanto due squadre italiane: la Carrera Inoxpran, con Visentini Bontempi Leali Lang Mutter Maechler Breu Santoni Perini Pedersen, e la Santini Krups Conti Galli, con Van Impe Caroli Cassali! Festa Lanzonl Gambirasio Fasolo Ronchiato Bressan Llenhard. Ancora pochi giorni fa si parlava anche della Gis Trentino di Moser e della Malvor Bottecchla Vaporelia di Beccla e Allocchio: poi la rinuncia, imbarazzata. La solita figuraccia, con tutto 11 rispetto per l'impegno di Visentini e soci coraggiosi. Figuraccia del nostro ciclismo verso il Tour, di noi verso i lettori: perchè è tale la voglia di credere alla buona volontà del nostri pedalatori e, dei loro sponsor verso la grande prova francese, che ogni anno si casca nella trappola, si annuncia il «si», lo si applaude. L'uomo che con Jacques Goddet ha la gestione, il possesso del Tour de France, cioè Felix Lévitan, ci ha detto ieri: «Lo sapevo già, mi sono sforzato di credere nelle intensioni buone di tutti, specialmente di Moser. Devo dire che Francesco non Ita bluffato, che mi ha contattato per sapere se poteva mettere insieme una squadra mista. Purtroppo gli ho dovuto dire di no, il regolamento permette soltanto l'immissione di corridori con doppia appartenenza, e si vede che lui non ne ha reperiti di validi. Troppo comodo fare di due squadre una, per un mese all'anno-. Ha detto ancora Lévitan: -Ormai so come comportarmi. Reazione prudentissima quando molte squadre italiane mettono il Tour nei loro programmi; reazione più decisa quando è tempo di stabilire definitivamente la partecipazione; constatazione dell'ennesima rinuncia. Il ciclismo italiano ha troppe formazioni, e tutte piccole; ci vogliono meno squadre, però con più corridori*. E per il prossimo anno? •Al solito, si aspetta, si spera. Il Tour comunque è vivissimo anche con pochi italiani. Nel 1986 cambieremo le date, per non avere problemi di concomitanza con il campionato mondiale di calcio. Nel 1982 c'era stata concorrenza, sul piano degli interessi: noi siamo realistici, il Mundial va dal 31 maggio al 29 giugno, il Tour comincia il 4 luglio, a echi calcistici già spenti, per concludersi il 28. Quanto ad un anticipo delle date del Giro, per finire prima del Mundial, è un problema di Torrioni-. A Lévitan abbiamo anche «offerto» l'idea, abbastanza consistente, di un Giro d'Italia rivoluzionario, cioè per squadre nazionali: «Non mi pare una cosa giusta. Non si torna indietro, le squadre di marca ogni anno danno iHta. ad un bellissimo Tour. Comunque faccio sin d'ora tanti auguri a chi atvà il problema di dirigere Moser, Saronni e Vi-. sentini nella stessa formazione-. Bene, ci pare che la prossima mossa tocchi al Giro. Se il Tour si arrende intelligentemente al calcio, può farlo anche il Oiro, che è cosa grande ma che è meno grande del Tour (in Spagna dicono addirittura che la Vuelta sta ormai superando la corsa italiana, come partecipazione ed interesse). Con oltre un mese di intervallo fra le due prove, nel 1986 le squadre italiane potrebbero fare le due corse anche senza aumentare i loro effettivi in maniera radicale. E finalmente potremmo misurare il nostro ciclismo, tutti i nostri campioni veri e/o presunti, nella prova che vale più di tutte le altre messe insieme. Al di là delle belle frasi sulla forza assoluta del Giro d'Italia, sulla sua poesia, ' frasi che purtroppo hanno nutrito le ultime giornate della corsa rosa in maniera eccessiva, quasi per far dimenticare il vuoto di tanti giorni senza lotta, senza ciclismo vero, c'è ormai l'esigenza di una ammissione ufficiale di .stanchezza, dell'edizione 1985. e di un lavoro innovatore da cominciare in tempo. Gian Paolo Ormezzano
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