Con il prof. Pazzaglia, ma senza Arbore a Napoli dentro «Il brodo primordiale»

Con il prof. Pazzaglia, ma senza Arbore a Napoli dentro «Il brodo primordiale» Incontro fuori dal video con Pintellettuale di «Quelli della notte» Con il prof. Pazzaglia, ma senza Arbore a Napoli dentro «Il brodo primordiale» NAPOLI — «Professor Pazzaglia, come mai lei che è l'intellettuale del gruppo, sempre impegnato a proporre interessanti temi di discussione, ha accettato, nella trasmissione di Arbore, di sedere vicino a Andy Luotto, quell'arabo dall'umorismo un posvplgare?. «CaroPazzagiia, "sarebbe possibile rarmi intervenire alla sua trasmissione? Non perché ci tengo in modo particolare, ma solamente per convincere le mie due figlie che io e te ci conosciamo benissimo, dai tempi in cui frequentavamo lo stesso liceo». «Pazzaglia, ma i vestiti che ha in dosso stasera sono suoi o glieli ha dati la Rai?... A Napoli, nel suo ambiente naturale, lontano dal divano di «Quelli della notte» dalle recriminazioni di Ferrini, dalle facili ire di Harmand e dai lamenti della cugina Marisa, Riccardo Pazzaglia resta proprio lo stesso: sorriso bonario, osservazioni sornione, racconti di cose buffe e familiari. E la curiosità della gente è grande come il successo della trasmissione: le domande vengono a raffica, stupide, intelligenti, nello stile del varietà di Arbore. E il personaggio deve pagare il suo tributo alla improvvisa popolarità. Dice: «Vicino ad Harmand mi ci hanno messo apposta: perette lui ogni volta che pronuncio una parola che gli suona male, salta su, si arrabbia, e poi mi abbraccia per fare pace-. -Per entrare nello studio dj «Quelli deilfl notte». ormai si fa la fila: se potessi inviterei tutti i vecchi compagni di scuola, ma non c'è proprio lo spazio!». E ancora: -Lo giuro, questo vestito e questa cravatta sono miei, non me li ha dati la Rai-. Nel suo «// brodo primordiale», libro pubblicato in tempi • record prima della prossima fine della trasmissione, Pazzaglia parla senza capo ne coda, prosegue il gioco di - Quelli della notte», ammucchiando episodi e ricordi, digressioni e fantasie. Descrive ad esempio gli avvenimenti «tragici- e tipici della vita in barca: la terribile spaghettata, realizzata con acqua gelida che, sul fornellino a gas, arriva a bollire dopo ore e ore di attesa e la classica «capata», botta di testa che anche il lupo di mare più smaliziato non riesce a evitare scendendo dalla tuga alla cabina. Cita il figlio, unico erede di due -separati in casa», denominato -ed io fra di voi» e racconta di un buflo refuso di quotidiano che titolò le •Parallele di piazza Cavour»,' un suo pezzo nostalgico dedicato alle «paparelle». le piccole papere che una volta erano ospiti della fontana della piazza, al centro di Napoli. E il livello della conversazione? A Napoli, nel tentativo di mantenerlo sempre alto, a differenza di quanto accade alla Rai, alcuni amici hanno offerto al conferenziere Pazzaglia. un certo numero di spessi cuscini. f.c.

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