Pertini: «Non sapevo fosse una terrorista»

Pertini: «Non sapevo fosse ma terrorista» La polemica sulla grazia a Fiora Pirri Ardizzone Pertini: «Non sapevo fosse ma terrorista» «Se avessi voluto liberare un brigatista, l'avrei fatto per Nana» ROMA — «Se fossi stato avvertito che si trattava di una terrorista — ci ha detto Sandro Pertini — non l'avrei mai graziata; se avessi voluto concedere la grazia ad un terrorista, l'avrei data a Giuliano Naria, che è molto malato'. Il Presidente ci ha confermato di non aver compiuto alcun esame di merito sul provvedimento di grazia concesso a Fiora Pirri Ardizzone che gli era stato proposto: come sempre (anche il senatore Olovanni Leone ha ribadito questa prassi) si era affidato al parere del suo segretario generale. E Antonio Maccanico si è assunto, nelle polemiche che ha suscitato 1! provvedimento concesso alla terrorista, lo scomodo ruolo del parafulmine: 'Devo dire, in coscienza — ha dichiarato alle agenzie di stampa nel primo pomeriggio il segretario del Quirinale —, che è mia responsabilità non avere illustrato con sufficiente precisione al Capo dello Stato tutti gli aspetti del caso.. Un errore di valutazione, dunque, non il segno di una mutata volontà politica: Pertini, ribadiscono al Quirinale, non ha cambiato idea sul terrorismo, né è disposto a voltar pagina, «/n mancanza di una normativa dell'istituto — aveva ribadito l'ex presidente Leone, richiesto di un parere — le domande di grazia vengono istruite esclusivamente dal ministero della Giustizia il quale, quando è favorevole, invia al Quirinale il decreto da sottoscrivere. Quando il ministro è contrario, non ne informa neppure la presidenza della Repubblica'. Quella seguita 'da tutti i Presidenti, compreso l'attuale' è dunque, a giudizio di Leone, una prassi consolidata. 'Il Capo dello Stato sottcfscrive i decreti di grazia su parere del suo segretario generale e naturalmente, quando questi è favorevole, non procede ad alcun ulteriore esame-. L'aver sottovalutato gli effetti del primo atto di clemenza a favore di un im¬ putato di terrorismo, e soprattutto il vortice di polemiche e di dubbi che sarebbe derivato dalla scelta di Fiora Pirri, è colpa che va dunque assegnata a Maccanico. E' però ancora molto dubbio che queste precisazioni, unite alla coraggiosa assunzione di responsabilità, servano a smorzare le critiche. 'Ci sono stati privilegi? C'erano altri detenuti che si trovavano nella medesima situazione della Pirri, che hanno avanzato la stessa richiesta al Presidente e non hanno visto accolte le loro richieste? Se le cose stessero così si tratterebbe certo di un'ingiustizia', scrive questa mattina, sul suo giornale, il direttore delV'Unità', Emanuele Macaluso, più volte chiamato in causa negli ultimi giorni e criticato per l'aver taciuto ai lettori del suol legami con la terrorista scarcerata. Macaluso vive da quindici anni con la madre di Fiora Pirri, ed alle figlie della sua compagna è legato da 'affetti umani'. Ma questo non è sufficiente, scrive, ad avanzare sospetti o accuse. «// ministro Martinazzoli dovrà chiarire subito, in Parlamento, se c'è stata una discriminazione, se c'è stato un privilegio, ed è chiaro che se un privilegio ci fosse stato questo giornale, così come in altre occasioni, leverebbe la sua protesta. Se invece niente di ciò che si va Giuseppe Zaccaria . (Continua a pagina 2 In ottava colonna) Fiora Pini Artizzone

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