Signor Platonovy è grande

Signor Platonovy è grande PRIME FILM: «Partitura incompiuta» di Mikhalkov. Signor Platonovy è grande Un film bellissimo penalizzato da una cattiva distribuzione - Una piccola vita derivata da Cecov PARTITURA INCOMPIUTA PER PIANOLA MECCANICA di Nlklta Mikhalkov con Aleksandr Kaljagln, Elena SoloveJ. Dal «Platonov» di Cechov. Fotografia di P. Lebesev. Produzione sovietica a colori, 1976. Drammatico. Da vedere. Cinema Rltz di Torino. Film, bellissimo che arriva in un lembo d'estate come per distrattone, dopo aver vagato per festival, sale specializzate, rassegne monografiche. «Tutto è perdutol Trentaclnque anni!» grida Platonov nel film, e sarebbe ancora più amaro sul suo fallimento se sapesse come i distributori trattano la sua storia. Nlklta Mikhalkov, l'eccellente regista di Schiava d'amore e del nostro amato Oblomov, si prende qui il lusso legittimo di Inventare Cechov su Cechov. Il Platonov giovanile del grande drammaturgo come il copione di un nuovo cecovìsmo dove il sarcasmo tempera la pena di vivere e allontana il fantasma della sconfitta proprio nel momento in cui la celebra. Nella bella monografia che Sauro Borelli ha dedicato a Mikhalkov (ed. La Nuova Italia, 1982) c'è questa spiegazione del regista: «Il fatto che nel testo ci fossero delle debolezze, delle lacune, mi ha permesso di interpretarlo di più, di riempire, di chiosare, di rielaborare, nella fiducia di approdare a risultati anche più cechovlanl». Sul prato, davanti alla casa di campagna di Anna Petrovna, si è riunita la buona società locale. Notabili e'squattrlnati, velleitari e borghesi. Si chiacchiera, sì ride, mentre si disegna una piccola crepa di malinconia. Su tutti, Platonov, maestro elementare, buontssiìno conversatore, marito apparentemente sereno, ma avviato alla resa dei conti. E' andato avanti a compromessi, un matrimonio senza amore, una vecchia tresca con la padrona di casa, il sogno di una passione purificatrice con la giovane e ormai sposata Sofia. Dice: «Basta mentiigre una volta e non puoijjitr sfarne a meno». ^%.ì:'n!2, ' A piccoli passi, connaturai' lezza cechovlana e qui anche, esemplarmente, mikhalkovia- na, mentre la moglie vaneg¬ gia ('.vedremo una nuova vita.,.»; e il medico Trileckij filosofeggia («che vergogna vivere per niente»;, il consapevole Platonov va verso il suicidio; stanco di tutto, si annegherà. Ma ha fatto male i calcoli, il fiume in cui si getta non è più profondo di un palmo, il grottesco vieta anche la grandezza del suicidio, chi ha fatto fallimento nella vita non può pretendere un riscatto finale. Allo scoramento storico di Cechov («noi non abbiamo scopi, la nostra anima è vuota»; il discepolo Mikhalkov oppone una prospettiva ironica die fa breccia nella condanna, ogni storia individuale diventa un punto di resistenza nella caduta collettiva: «MI interessano le storie individuali perché penso che la maggioranza non abbia sempre ragione». s. r. Un momento «mollo cecoviano» del film di Mikhalkov: ai tavoli, nel giardino, con malinconia

Luoghi citati: Italia, Sofia, Torino