Scaparro, un Don Chisciotte tv col fascino di cinema e teatro di Ugo Buzzolan

Scaparro, un Don Chisciotte tv col fascino di cinema e teatro Al Teleconfronto anche ottimi film dall'Est; allarme al «mercato» Scaparro, un Don Chisciotte tv col fascino di cinema e teatro DAL NOSTRO INVIATO chianciano — Che cosa è arrivato al Tcleconfronto dai Paesi europei dell'Est? Sino ad ora, in un panorama di produzioni prevalentemente drammatiche e tragiche, è arrivato un film per la tv malizioso e umoristico che ha sorpreso un po' tutti e che alla fine è stato accolto da un lungo applauso: 11 film è L'estate Ingannevole del '68, è stato realizzato dalla tv Jugoslava e porta la firma di un regista noto in campo internazionale, Ooran Paskaljevic. autore de «72 bagnino d'inverno* e di 'Trattamento speciale- premiato a Cannes nell'80. • La mano del regista si sente subito. all'Inizio, quando 11 protagonista Petar, un liceale, si innamora follemente della procace professoressa di sociologia e per amor suo decide di scegliere la dottrina marxista come tesi di diploma per la maturità. Dalla parete Carlo Marx, raffigurato in un enorme ritratto, fa un sorriso di Intesa nella gran barba e lo approva strizzandogli l'occhio. Intanto è scoppiato 11 '68: 1 televisori trasmettono le immagini della violenta sommossa a Parigi, e cautamente riferiscono di proteste anche all'u nlverslta di Belgrado, Ma Petar sembra estraneo alla politica, pensa solo a Innamorarsi; la professoressa lo delude perché si fa vedere nuda, al mare, abbracciata ad un fusto, e lui si consola correndo dietro alla moglie del farmacista, ad una bella bibliotecaria in minigonna, alle figlie di un magistrato ecc. Dietro, la sua borghese famiglia incredibile con 11 padre ridicolmente autoritario, la madre con i bigodini in te- sta, 1 due fratellini infernali... Le gags si succedono a ritmo crescente in un clima di finezza Ironica e aperto anticonformismo. Ma non è tutta commedia divertente. Petar a sua volta dovrà affrontare 11 '68 e la politica (ad un certo punto mischiata all'amore), e con qualche amarezza imparerà a diventare uomo. Bel film, ripeto, e c'è da sperare che la Rai o i networks lo importino e lo facciano conoscere al pubblico italiano. Altra piccola sorpresa è venuta dalla Bulgaria. La serie di telefilm SI sta ricercando... si presentava «dedicato al quarantesimo anniversario della fondazione della Milizia Poi, re in Bulgaria->: terròrizzante. invece abbiamo assistito all'allegra Storia di un imbroglione che benché spelacchiato e maturo seduce le donne e le deruba, e che travestito da ufficiale di polizia riceve tangenti da artigiani e commercianti che vogliono sfuggire al fisco. Memorabile la sequenza in un night della provincia bulgara che pateticamente, con ballerine sgambettanti e camerieri in frac, cerca di ricreare un ambiente di «peccato parigino-. Sul versante «serio» — naturalmente scelgo In un flusso inarrestabile di proiezioni — ecco il singolare Don Chisciotte di Maurizio Scaparro prodotto da Raidue: singolare perché, In cinque episodi per complessive quattro ore, nasce da uno spettacolo di palcoscenico e da un successivo lungometraggio di un'ora e mezzo (che ha già circolato In alcune sale), e intreccia audacemente e con sottile fascino la dimensione teatrale, quella cinematografica e quella televisiva; assai incisivo il protagonista Pino Micol che negli incessanti primi plani esprime del mitico cavaliere errante tutta la carica di follia, poesia e fantasia sconfinata. Ed ecco — anche qui — un Re Lear: è norvegese, diretto da quel Per Bronken di .cui in Italia è stata trasmessa una eccellente -Donna del mare» con Llv Ullmann. La tragedia shakespeariana è fedelmente seguita si può dire battuta per battuta, ma in abiti non tradizionali (moderni senza tempo) e ambientata quasi sempre all'aperto, con potente suggestione, tra rocce, pianure desolate con magri cespugli squassati dal vento, e fiordi schiumanti di onde furiose. Ma questo -Re Lear, riusciremo a vederlo in Italia o farà la fine dello splendido «Re Lear» del russo Kotzincev- mal apparso né sugli schermi né sul video? Prosegue nel frattempo, ogni giorno, 11 grande convegno internazionale sul «mercato» televisivo in Europa. Si levano voci di allarme: attenzione con la pubblicità, non esagerate, c'è un livello di guardia oltre cui si - arrivaalla saturazione dello saettatore, alla confusione mentale, al rifiuto. In altre parole: il troppo spot — almeno in Europa — potrebbe trasformarsi in un boomerang mortale. Ugo Buzzolan Franca Coltella (Dulcinea) e Pino Micol (Don Chisciotte) in una scena del film in quattro puntate realizzato da Scaparro per la tv

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