La «rivoluzione» dei robot

La «rivoluzione» dei robot Come cambia in fabbrica il «modo» di produrre La «rivoluzione» dei robot Che tutte le industrie e quella automobilistica in particolare stiano attraversando un periodo di evoluzione che comporta l'applicazione sempre più estesa del dispositivi automatici volgarmente detti -robot' è cosa ben nota. Tuttavia è sempre causa di meraviglia il venire a conoscensa dei livelli sempre più spinti di automazione a cui si tende nel campo automobilistico: sembrano lontanissime le prime macchine per la saldatura automatizzata, eppure è cosa di ventanni fa, mentre oggi l'intera operazione di ferrolastratura della scocca è totalmente automatizzata,La Fiat col suo motore Fire ha inaugurato l'era del montaggio automatico del motore completo, mentre i*Viverimodi ed in vari tipi di integrazione si stanno già effettuando i montaggi dei complessivi meccanici sulle scoc-che; l'automobilista non lo nota o non lo sospetta, ma ormai il disegno delle carrozzerie deve rispondere, oltre che alle esigenze di ordine aerodinamico, estetico e pratico, an ■ vv, — ^ , v. v.v^, »»■» f-(M \ che a quelle derivanti dalla necessità di poter 'entrarenelle scocche con gli organi del robot che posizionano e poi imbullonano i complessivi meccanici. In genere ci vuole più spazio perché le 'mani» del robot sono più grandi e con movimenti più rozzi di quelle dell'uomo; inoltre contrariamente alla credenza popolare un robot non è intelligente, anzi è terribilmente stupido e deve poter lavorare in condizioni di estrema prevedibilità, altrimenti si ferma e chiede aiuto all'uomo, la cui funzione è ora appunto quella di vigilare sul lavoro della macchina. Il prossimo passo, di cui parlano come di cosa in fase realizzazione pratica i dirti genti delle grandi Case automobilistiche, sarà il montaggio degli interni, dai cruscotti ai pannelli delle porte, in modo automatico. Anche qui assisteremo dunque ad una riprogettazione della vettura, perché non è pensabile che i robot possano eseguire certi montaggi di se¬ | Lovi/iilit. l-Li ti Itivi* WJ/j/ » HI OC- dili, pannelli e cruscotti così come li conosciamo oggi. Possiamo dire che oggi siamo in una fase di transizione, con elementi progettati già per il montaggio automatico, che però vengono ancora applicati a mano perché la tecnologia è incompleta. Un esempio classico è il cambiamento dal soffitto in panno, attaccato con gli archetti metallici, al soffitto in un sol pezzo preformato e poi incollato alla lamiera. Un altro esempio è il montaggio di tutta la strumentazione e del comandi sul cruscotto che viene poi collaudato fuori dalla vettura con appositi sistemi di simulazione, ma viene (per ora) montato a mano con tutti i collegamen- \ itV:ànc!Ki*M»toistèM3>*<: rificherà una trasformazione nel progetto del componenti Ed è interessante notare che i componenti progettati per il montaggio automatico offrono anche una maggiore garanzia di qualità, in quanto c'è molto meno tolleranza di montaggio e minor possibilità di errore. Gianni RogHattl | Ut <Z-1 I \JI C . V* IVU^IIttVVl I