Charpentier-Delalande e le due facce del sacro

Charpentier-Delalande e le due facce del sacro Peyretti dirige la Stefano Tempia Charpentier-Delalande e le due facce del sacro TORINO — Marc Antolne Charpentler (1634-1704) e Michel-Richard Delalande (1657-1726) erano gli autori prescelti per 11 concerto che la Stefano Tempia ha offerto l'altra sera al propri abbonati all'Auditorium delia,'Rai: '4 Guidati con passione' e competenza da Alberto Peyretti, il Coro e l'Orchestra dell'Accademia hanno aperto la serata con 11 De profundis per soli coro e orchestra di Delalande, caso tipico di quella forma del Grand Motet In cui brani corali e solisti si alternavano liberamente, e che troverà nel '700 la sua massima espressione nel grandi capolavori sacri di Haendel. Questo pezzo di Delalande è Improntato ad una uniformità di espressione funebre dalla quale riescono a mala pena ad uscire alcuni episodi solistici, e principalmente una bella aria del soprano con accompagnamento strumentale d'oboe solista. Più brillante ed estroverso, anche per una maggiore varietà di coloriti espressivi, è 11 Te Deum di Charpentler la cui celebre sinfonia iniziale ritorna con il suo festosissi¬ mo ritornello nel corso del brano, come un razzo luminoso sparato più volte a gloria di Dio. Tutto il mottetto s'innalza con slancio, è l'esecuzione l'ha^ottolineato. adeguala* mefite? cosi cché?"glf^»pplaas* del pubblico hanno giustamente festeggiato, alla fine, l'orchestra, il coro, il direttore Peyretti e i solisti Patrizia Pace. Anna Maria Bergo, Maria Trabucco, Ernesto Palaclo e Carlo De Bortòli. Pjgal.

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