Incisioni e spregiudicatezza

Incisioni e spregiudicatezza ( CHE COSA OFFRONO LE MOSTRE D'ARTE ) Incisioni e spregiudicatezza Incisioni di Hans Richter («Helicon», via Mazzini 20). Dotato d'uno squisito talento creativo H. Richter (18881976) ritrovò facilmente, al di là delle provocazioni di dada (di cui era pur stato tra 1 primi esponenti), l'estrosa inventiva e i limpidi ritmi compositivi che sino all'ultimo hanno caratterizzato la sua produzione, anche In alcune opere grafiche. La scelta che di queste offre «Helicon» — accanto ad una espressiva tempera del '62 — mette in evidenza una serie di motivi in cui segno, c«4ore e rilievo concorrono a definire immagini dai calibrati rapporti tra acquaforte e acquatinta cui a volte il collage grafico conferisce un ruolo plastico notevolissimo. Alcune fanno parte di Dymos (1972), una cartella che comprende anche una lirica dell'artista, mentre altre vengono da II caos, il gesto, la vita (Ed. della Pergola, Pesaro 1975/76) dove af¬ fiancano dodici poesie. La mostra presenta ancora le grandi acquetinte su rame di Sur Une Jambe, con tre poemi di Jean Arp, e Faits Divers Faits Eternels, sette acquetinte a colori edite tutte a Parigi da Visat. Tutte con tirature che oscillano tra gli 80 e i 100 esemplari. Alessandro De Carlo («Agorà», via Pastrengo 9) usa intervenire col1:colóre;su fotografie realizzate in bianco e nero. Non fa, tuttavia, del «pittoricismo», termine col quale fin dal secolo scorso si indicava l'effetto di alcune tecniche fotografiche (carbone, gomma bicromata, bromollo, usato questo a Torino da D. Perettl Grlva, grande magistrato famoso anche come fotografo). A dissipare ogni pericolo di manierismo, contribuiscono il taglio compositivo delle inquadrature, con caratterizzanti effetti di movimento, e soprattutto il meditato apporto pittorico. Dady Orsi (da Fornasettl, via Amendola 14), nato a Genova nel '17, si è formato a Venezia accanto a Guido Cadorln e a Milano dove continuò gli studi a Brera con Aldo Carpi. Ha realizzato vetrate, anche con Giò Ponti, e si è dedicato alla scenografia con Paolo Grassi e Luigi Veronesi. E' una cultura, la sua, che affiora ad ogni passo nel fecondo .divertiménto» creativo che s'avverte tanto nella scelta dei materiali (vetro, terre, pastelli, ecc.) quanto nell'eleganza del segno; presente nelle incisioni come nel dipinti In trasparenza su vetro, ma soprattutto nella t>erve del tutto spregiudicata con cui l'Orsi sa dar vita ad una quasi sterminata progenie di donne e donnine che, alquanto libere nel loro atteggiamenti, si direbbe alberghino In permanenza nella sua immaginazione spingendolo al più dilettevole fantasticare. an. dra.

Luoghi citati: Genova, Milano, Parigi, Torino, Venezia, Visat