I «Mister Hyde» della violenza Ecco il ritratto degli hooligans di Paolo Patruno

I «Mister Hyde» della violenza Ecco il ritratto degli hooligans I «Mister Hyde» della violenza Ecco il ritratto degli hooligans I tifosi-teppisti durante la settimana sono tranquilli lavoratori, alla partita si scatenano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Costretta a guardarsi allo specchio nelle ore della vergogna nazionale per le violenze del suol tifositeppisti, l'Inghilterra cerca di scoprire l'origine, l'habitat, le motivazioni degli «hooligans». Quasi volesse esorcizzare quella che è divenuta ormal da più di una dozzina d'anni una «cancrena sociale». Chi sono, dunque, questi «hooligans»? Da dove arrivano? Che cosa provoca le loro micidiali vampate di violenza? Le risposte fornite da psicologi e da studiosi di comportamento delle masse sono apparentemente esaurienti. Per Desmond Morris, 11 massimo esperto di etologia (la scienza del comportamento degli animali) e autore di un recente saggio sulla «tribù del calcio», 1 tifosi protagonisti delle peggiori violenze sono «in maggloransa giovani provenienti dai ceti sociali a reddito più basso, abitanti .nel quartieri più squallidi delle città, i quali nutrono nei confronti della società una fortissima carica di risentimento' che si sfoga nell'eccitazione coli iva nello stadio. Il dotto, òlecn Wilson, direttore dell'Istituto londinese di psichiatria, aggiunge: «// ritratto-tipo è quello di un giovane, sovraeccitato anche sessualmente, frustrato, attratto come una calamita dagli spettacoli violenti in tv, spesso disoccupato o occupato in lavori saltuari, che cerca nella gang, nel gruppo tribale trovato sugli spalti di uno stadio una rivincita contro la società che lo respiìige*. Al fenomeno del tifosi-teppisti, un gruppo di sociologi dell'Università di Leicester, 1 professori Eric Dunning, John Williams c Patrick Murphy, hanno dedicato quattro anni di ricerche e un saggio uscito recentemente dal significativo titolo di «Hooligan Abroad», che convalida 1 precedenti Identikit: 1 fans coinvolti nelle violenze provengono dalle classi più povere, dai quartieri più depressi, dove si lotta per sopravvivere, con qualsiasi mezzo. E questa asprezza di competizione nella vita essi la trasferiscono anche allo stadio, dove la vittoria della squadra, con un ben conosciuto processo di identificazione, rappresenta l'affermazione del proprio «lo». La violenza e 11 bere sono gli ingredienti abituali dell'eccitamento collettivo del gruppo, che cerca di identificarsi con la comunità locale per esserne accettato come membro a parte intera, almeno allo stadio. Queste tesi sembrerebbero accreditare dunque uno schizzo socio-psicologico diffuso e in base al quale il calcio inglese, sport popolare ma qui anche nel senso plebeo, cioè delle classi più povere, si abbina tradizionalmente alle smodate bevute di birra che tolgono l'inibizione, cancellano le frustrazioni accumulate durante la settimana, acuiscono la violenza. Il calcio diventa cosi «una valvola di sfogo» per la gente del Nord dell'Inghilterra o> della Scozia piagate dalla crisi economica e dalla disoccupazione (com'è appunto il caso di Liverpool), in «via di sottosviluppo» per un rapido processo di de-industriallzzazione. Sono queste le condizioni socio-economiche che favoriscono la nascita e il reclutamento degli «hooligans»? La signora Thatcher ha ribattuto in questi giorni che se fossero davvero dei poveri disoccupati questi «hooligans» non avrebbero i soldi per andare in trasferta a seminare morti e distruzione. Qualche altro elemento obiettivo rende meno preciso, meno nitido 11 quadro fornito dagli studiosi. Poche settimane fa, infatti, la polizia ha identificato una banda di «hooligans» di Cambridge, condannati a una pena massima di cinque anni di carcere, che non corrisponde affatto all'identikit precedente. I teppisti del sabato erano infatti tranquilli padri di famiglia durante la settimana: un commerciante, un piccolo industriale, un operaio specializzato. Uno addirittura si dedicava alle opere benefiche della parrocchia. Insomma, persone insospettabili ma protagoniste della classica metamorfosi dottor Jecklllmlster Hyde appena messo piede allo stadio. Le infiltratili di elementi neonazisti che operano quasi con tecniche da guerriglia trasferendosi da Londra a Manchester, dall'Inghilterra all'estero pur di seminare disordini rende ancora più complesso il lavoro di indagine degli specialisti che cercano di arginare questo fenomeno teppistico. Paolo Patruno

Persone citate: Desmond Morris, Eric Dunning, Hyde, Jecklllmlster Hyde, John Williams, Patrick Murphy, Thatcher

Luoghi citati: Cambridge, Inghilterra, Liverpool, Londra, Manchester, Scozia