Melluso accusa, Tortora nega

Melluso accusa, Tortora nega Napoli, lungo faccia a faccia al processo contro la camorra Melluso accusa, Tortora nega L'ex presentatore tenta di contrattaccare ma il camorrista conferma di avergli consegnato droga quattro volte - Il presidente; «Questo non è un confronto» - Alla fine, dopo 85 minuti, un risultato nullo NAPOLI — E' cosi, un quarto d'ora prima delle tre. «Devo darle del tu, come una volta, oppure la debbo chiamare onorevole?: Enzo Tortora è seduto di fronte al presidente del tribunale, «motto tranquillo anche se teso», come preciserà alla fine. Gianni Melluso è alla sua sinistra. In comune hanno proprio poco, a vista: solo un mazzo di appunti per le mani. Va ad Iniziare un confronto che si rivelerà poco o nulla utile, come sempre. Melluso che accusa, Tortora che nega. Il tutto — 85 minuti — a beneficio, più che del tribunale, di chi segue 11 processo sui giornali o In tv. Per Melluso, Tortora è un consumatore nonché spacciatore di cocaina. Per Tortora, vero niente: 'Melluso è come un'anguilla: sguscia». Il confronto, sollecitato soprattutto da Tortora, non ha mutato né accusa né difesa: Inutile, tanto da venire Interrotto prima dal pubblico ministero e poi dal tribunale. Diego Marmo, il pm: «Onorevole Tortora, lei sarà, ami è, un ottimo giornalista: ma la procedura penale la lasci a noi». Luigi Sansone, 11 presidente: *Questo non è un confronto, è un secondo interrogatorio all'imputato Melluso condotto dal coimputato Tortora*. Tortora ha iniziato con puntiglio e cortesia: 'Mi consento, sipnor Presidente, di consultare gli appunti». A Melluso domande certosine. «Lei dice che nell'ottobre 75, a Milano, in viale Monza, avrebbe assistito ad un incontro tra me e Francis Turatello, presente tale Chicca. Quando sarei arrivato, con chi, com'ero vestito, che macchina avevo...?». Melluso: «C/te ne so... quando sono arrivato lei era già dentro. Ma perché, al posto di chiedermi particolari marginali, non mi domanda cose più sostandoli? Mi debbo ricordare dei suoi calzini, dopo dieci anni?». Ecco le domande sulla consegna di dosi di cocaina. Quattro, le conferma Melluso. «Afa io non ho ben capito in che anno, mese, giorno sarebbero avvenute queste consegne. E dove», sollecita Tortora. Melluso ribatte: la prima a Legnano; la seconda a Cini sello Balsamo; la terza al Derby, un locale milanese; la quarta, sempre a Milano, in piazzale Loreto: 'Dove hanno impiccato Mussolini», vuol ricordare Melluso. Tortora lo tempesta: 'A che ora, chi c'ero con me, com'era, com'ero vestito, che macchina avevo, che macchina aveva lei? Che tempo faceva, pioveva, c'era il sole?». Sansone, li presidente, ascolta un po' stupito, e via via diventa Infastidito. Interrompe Tortora: «Se ha delle contestazioni da fare, signor Tortora, le faccia. Le valutazioni le lasci a noi. Fa domande come se lei fosse stato presente agli incontri che nega...». Ma il muro contro muro continua, e Sansone rinnova il suo commento: «Sto tollerando questo confronto che non è un confronto. L'ho appena detto, timidamente... Ha qualcosa da contestare a Melluso?». «Si, la globalità, la totalità...», replica Tortora. Sansone: 'Dovevano pensarci i-suol avvocati Alla fine del cbnfronto, tanto Inutilmente Invocato e atteso, 11 risultato è davvero nullo. «Tocca a noi la valutaclone», ha ripetuto il tribunale. tGraste», si è congedato Tortora, che è apparso deciso, ma affaticato; pacato, ma seccato dalla sicurezza di un Melluso che non molla e tien duro: «£' vero — gli ha domandato — che durante il confronto in istruttoria appena mi ha visto mi ha fatto l'occhiolino? E poi mi lui chiamato infame?». Risposta: •Il tonnine infame l'ho imparato in galera». Melluso: 'Appunto: vuol dire uno che tradisce la fiducia di un altro». Dal confronto, qualche battuta ad effetto. Una cena a Milano, autunno '75, fra Tu rateilo e Tortora, presente Melluso? «Di cosa parlammo?», domanda Tortora. Mei luso — ascoltato sempre in silenzio da tutta l'aula —: •Prima eravamo in un salottino. Lei e Turatello parlavate della de. Lei diceva che era uno schifo... Poco tempo fa ho visto una foto, dove lèi e il presidente della de Flaminio Piccoli vi davate la inano. Ho pensato: ma guarda un po', prima la de la schifava... Poi abbiamo cenato: l'unica cosa che ricordo è che allora lei non era un vegetariano: mangiava di tutto». Tortora ha interrogato Melluso, e Melluso ha risposto a Tortora. Un confronto tra due imputati, che si difendono alla meglio. Con qualche Indimostrabile vele no, anche. Melluso: .E' stato Turatello aà1 interessarsi per farvi riassumere alla Rai...» Insomma, un confronto Impossibile, che però sf è avuto Serve a nulla nel processo. «L'ho concesso nell'interesse della difesa che l'ha chiesto» commenta il presidente San sone. Chissà, allora, perché è stato sollecitato. 'Leggeremo i giornali», dichiara Tortora a Radio Radicale, prima di abbandonare l'aula. Giovanni Cerniti Napoli. Enzo Tortora durante il confronto con Gianni Melluso al maxiprocesso della camorra

Luoghi citati: Legnano, Milano, Napoli