Annullato il decreto Galasso Tutto da rifare per l'ambiente

Annullato il decreto Galasso Tutto da ritare per l'ambiente Il Tar del Lazio: «Solo il Parlamento può legiferare in materia» Annullato il decreto Galasso Tutto da ritare per l'ambiente La sentenza cancella le norme a tutela di territori costieri, parchi e boschi italiani - Il ricorso era stato presentato dalla Regione Umbria - Torna la speculazione selvaggia? ROMA — Il Tar del Lazio ha annullato ieri 11 cosiddetto «decreto Galasso*, varato otto mesi fa per tutelare l'ambiente e 11 territorio. Il provvedimento — emanato 11 21 settembre scorso dal sottosegretario ai Beni culturali Giuseppe Galasso — vincolava tutti 1 territori costieri fino a 300 metri dalla battigia, una analoga fascia sulle rive del laghi, quelle di fiumi e torrenti fino a 150 metri, le montagne oltre i 1800 metri, ghiacciai, parchi e riserve (nazionali o regionali), boschi e foreste nonché le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici. I giudici amministrativi, accogliendo un ricorso della Regione Umbria (assistita dal professor Alberto Predierl), hanno ritenuto che il decreto Galasso sia 'inidoneo in quanto presenta i caratteri della generalità ed astrattezza». In pratica nell'attuale ordinamento costituzionale spettava al Parlamento emanare un'apposita legge In materia ecologica. Non era quindi sufficiente un provvedimento ministeriale. La sentenza della seconda sezione del Tar, presieduta da Riccardo Chleppa, è destinata a suscitare reazioni e polemiche. Il decreto Galasso, infatti, era stato salutato da più parti come il più importante provvedimento a tutela dell'habitat negli ultimi quarant'annl, sia dagli esponenti delle liste verdi sia da quegli uomini di cultura (storici dell'arte, urbanisti, scrittori, storici, registi, giornalisti, economisti) che avevano lanciato un appello affinché fosse mantenuto 11 vincolo a tutela della natura e del paesaggio. II tribunale amministrativo ha respinto le tesi sostenute dal ministero per 1 Beni culturali e ambientali (assistito dall'Avvocatura generale dello Stato),' affiancato in questa battaglia da Italia Nostra, dal Wwf e dalla Lega per l'ambiente. ' La battaglia a colpi di carta bollata tra fautori ed oppositori del decreto Galasso non è comunque conclusa. Il ministero del Beni culturali, Italia Nostra, Wwf e Lega per l'ambiente potranno ora ricorrere al Consiglio di Stato per ottenerne là conferma. Parallelamente la Corte Costituzionale dovrà esami¬ nare, in autunno, i ventidue ricorsi delle Regioni per •conflitto di attribuzioni» nel confronti dello Stato. In proposito va ricordato che il 13 aprile scorso i giudici di palazzo della Consulta avevano stabilito un Importante principio in materia ecologica, e cioè che »la tutela del paesaggio non può venire realisticamente concepita in termini statici, di assoluta immodificabllità dei valori paesaggistici registrati in un dato momento, ma deve invece attuarsi dinamicamente tenendo conto delle esigenze poste dallo sviluppo socio-economico del Paese, per quanto la soddisfazione di esse può incidere sul territorio e l'ambiente». In quella sentenza l'Alta Corte ha ribadito a chiare lettere che «ii paesaggio, unitamente al patrimonio storico ed artistico della nazione, costituisce un valore cui la Costituzione ha conferito straordinario rilievo collocando la norma che fa carico alla Repubblica di tutelarlo tra i principi fondamentali dell'ordinamento». L'annullamento del decreto Galasso potrebbe ora riflettersi anche su tre recenti provvedimenti adottati dallo stesso sottosegretario ai Beni culturali ed ambientali. Infatti rischiano di essere automaticamente annullati i decreti che vietano fino al 31 dicembre prossimo modificazioni dell'assetto territoriale, opere edilizie e lavori edilizi di ogni tipo (esclusi naturalmente 1 restauri) In 24 zone della Campania, tra le quali le isole di Capri e di Ischia, il Vesuvio, la collina di Poslllipo, la Costiera Amalfitana, Capo Palinuro e la Penisola Sorrentina. Analoghi decreti erano stati successivamente firmati anche per alcune zone della Basilicata e del Molise. A questi ne sarebbero poi seguiti altri riguardanti la Liguria, 11 Lazio, 11 Piemonte, l'Abruzzo, le Marche e la Puglia. Pierluigi Franz

Persone citate: Alberto Predierl, Galasso, Giuseppe Galasso, Pierluigi Franz, Riccardo Chleppa