« Si rischia di arretrare » di Emilio Pucci

« Si rischici ili arretrare » Il governatore della Banca d'Italia, Ciampi, lancia l'allarme « Si rischici ili arretrare » Negli Anni 90 lo spettro di tre milioni di disoccupati - Occorre restaurare la politica dei redditi - Dopo la felice esperienza dcll'84 siamo fermi, a metà del cammino, con preoccupanti tendenze - Il debito pubblico pericolosamente vicino al totale del prodotto interno lordo ROMA — 'Urge riprendere l'asiane di politica economica', invoca il governatore Carlo Azeglio Ciampi nel passo centrale delle sue «Considerazioni finali», lette ieri alla Assemblea della Banca d'Italia, davanti ad un'attentissima platea di oltre 1500 persone. Avverte Ciampi che quanto di buono si è fatto nel 1984 per lo sviluppo e la stabilita (abbassamento di quattro punti della dinamica del prezzi e crescita del reddito e degli investimenti) rischia di saltare di fronte ad un vuoto di continuità nell'opera di risanamento. Nelle parole del governatore c'è tanta preoccupazione, ma anche la speranza di uscire dal guado in cui sembra essersi impantanata l'economia italiana da qualche tempo. Un'accusa di immobilismo e al tempo stesso un invito al governo e alle forze politiche a riprendere 'l'impervio cammino'. Osserva ancora Ciampi: «// quadro congiunturale si va oscurando. Difficoltà crescenti incolgano sul fronte della finanza pubblica. La politica dei redditi ha perso vigore. Siamo fermi a metà del cammino, esposti a pericolosi regressi». Fortunatamente «e cresciuta la consapevolezza che l problemi fondamentali non possono essere elusi; gli obiettivi sono definiti e largamente condivisi: • La ricetta di Ciampi è semplice, sempre che ci sia il consenso politico e si rispettino condizioni severe. Sono sollecitazioni indicate da mesi e finora rimaste lettera morta: intensificare la lotta all'inflazione che non scende più da oltre un semestre; rimettere sotto controllo 11 deficit pubblico, partendo dalla riforma del settori che generano le maggiori spinte al disavanzo (previdenza, sanità e finanza locale); rinnovare l'Impegno per il Mezzogiorno («7a questione meridionale si ripropone quale nodo decisivo del progresso economico e civile dell'intera società italiana') e l'occupazione, anche per evitare che negli Anni 90 si conti un esercito di 3 milioni di senza-lavoro, soprattutto giovani; ridare flato alla politica dei redditi. Per 11 governatore la politi ca del redditi è quindi una delle questioni centrali della manovra di sviluppo. 'Una società veramente sollecita del problema della disoccupatone deve saper subordinare ogni altro interesse economico alla creazione di posti di lavoro». Comunque, Ciampi non accenna esplicitamente al referendum ma ribadisce la necessità di affrontare 11 problema del meccanismi automatici di adeguamento retributivo. 'L'esperienza del 1984 conferma che una regolazione del redditi nominali può diminuire le spinte sui prezzi e difendere la competitività, salvaguardando l'occupazione senza sacrificare le retri buzloni reali». Ed ecco gli ultimi dati dell'economia italiana che hanno impressionato la Banca d'Italia. Nei primi quattro mesi dell'anno il fabbisogno statale è stato di 37 mila miliardi, 9 mila miliardi in più rispetto allo stesso periodo dcll'84, mostrando cosi una tendenza incompatibile con gli obiettivi. Nel primo trimestre la bilancia commerciale ha accusato un disavanzo di oltre 8 mila miliardi, 11 doppio dcll'84. Stesso discorso per la bilancia valutarla. La domanda Interna si espande In misura superiore a quella dei principali Paesi concorrenti L'inflazione è sempre lontana dal «tetto» del 7 per cento. Il debito estero è a quota 23,5 miliardi di dollari. Il debito pubblico è saltato nell'84 al 92 per cento del prodotto interno lordo (oltre 500 mila miliardi di lire) e tende pericolosamente al 100 per cento. In queste condizioni, la Banca centrale sta operando a difesa della moneta «con attenzione alla realtà produt¬ tiva». Al contrarlo, «credere che la svalutazione del cambio possa sostituirsi validamente alla mancanza di disciplina nel costi e nel prezzi, sarebbe illusione». Il governatore della Banca d'Italia ha avuto invece parole di apprezzamento nel confronti dell'Industria italiana, pronta ad adattarsi ai grandi cambiamenti di quest'epoca. 'Occorre portare nuove imprese in Borsa», al fine di ampliare le possibilità per le aziende di trovare capitale di rischio sul mercati. Ciampi ha infine criticato i ritardi per le nomine bancarie che sottraggono 'Sicurezza e determinazione» all'impegno degli amministratori. Emilio Pucci

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi

Luoghi citati: Roma