Che cosa disse la specchiera alla signora dei tempi andati

Che cosa disse la specchiera alla signora dei tempi andati Che cosa disse la specchiera alla signora dei tempi andati Nonno Richetti aveva condotto il negozio fino al 1928, quando gli era subentrato il figlio. Una trafila che poi s'era ripetuta nel '53 quando Marta era subentrata al padre, non ancora vecchio, ma ormai incapace di valutare gli oggetti e di trattare con 1 clienti a causa della arteriosclerosi. Quasi trentenne al mo-' mento in cui era succeduta al padre. Marta aveva già abbastanza conoscenza del mestiere. Dal genitore aveva assorbito non solo la cultura specifica dell'antiquariato, ma anche 11 tratto affabile da usare con la clientela e una onestà professionale piuttosto rara nel settore. Ad esempio, quando acquistava un mobile molto malandato, mancante di pezzi, facendolo restaurare pretendeva che le parti nuove si potessero identificare, seppure con un attento esame, in modo che 11 cliente fosse certo della percentuale di autenticità dell'oggetto. Questa sua correttezza nella professionalità trovava piena corrispondenza nel modo di trattare: sempre gentile, pronta a fornire, ogni possibile spiegazione di carattere tecnico e artistico, aperta alle obiezioni, pronta a favorire, entro certi limiti, 1 contratti si era affezionata perché in essa si specchiava ogni volta che passava. LI aveva visto a poco la sua immagine appesantirsi, ingrlgirst. A volte sostava qualche atti-, mo a considerare un tratto, del suo volto. Brutto: ma restava 11 dubbio che fosse brutto per colpa delle maculazioni del vetro. Nella specchiera si rifletteva anche una lumiera Liberty che era posata 11 davanti, su un cassettone. Marta guardava la lumiera e se stessa. Pensava: «Olà, anch'io sono Liberty, ormai cosa d'antiquariato-. Cercava di cancellare la tristezza Immergendosi nella lettura, oppure chiacchierando, cercando di ampliare 11 colloquio con 1 clienti che le facevano visita. Tra questi c'era anche un medico pensionato. Aveva acquistato da lei, in passato, una vetrina Inglese che gli serviva per la sua colle-, zlone di vasi Liberty. Di tanto in tanto entrava per vedere se aveva qualche pezzo Interessante. Ma 1 Galle. 1 Daum, 1 Lallque erano pezzi ben difficili da reperire. La risposta di Marta era sempre negativa; però si poteva discorrere. Il medico era vicino ai settantanni, di aspetto ancora prestante. E sapeva parlare anno piti tardi anche dalla vita. Lei era sola. Se si voltava Indietro vedeva alle sue spalle tanta solitudine; e altra l'aspettava. Lunghe giornate seduta in poltrona, nella parte In ombra del negozio, mentre I faretti In vetrina dardeggiavano luce per richiamare acquirenti. Qualche cliente, qualche chiacchiera, qualche vendita. La domenica in giro, a cercare merce, a tenere 1 contatti con 1 fornitori per assicurarsi sempre pezzi belli. E cosi, via via, passavano i giorni, le stagioni e gli anni. Ormai era vicina alla sessantina. Aveva venduto molto, visto succedersi tempi di dovizia e tempi di carestia, tempi di mode diverse, prima attenzione solo per l'alta epoca, 11 Cinquecento, e poi via via per 11 Sette, l'Otto. E a mano a mano che gli anni passavano e si rarefacevano i pezzi di quelle epoche, diventavano ambiti gli oggetti del primo Novecento e poi ancora avanti quelli del Venti, del Trenta, 11 Liberty, 11 Dèco. In una delle sale del suo negozio Marta aveva una specchiera del Settecento, con lo specchio al mercurio, che rifletteva una immagine confusa tra chiazze scure e squarci chiari. Non l'aveva mai voluta vendere, ci Specchiera di legno doralo del Settecento quando si rendeva conto che l'acquirente faceva uno sforzo finanziarlo per comperare. Era minuta, piccola, aveva grandi occhi scuri ed era bruna. Ma 11 nero del suol capelli incominciava ad ingrlglre. Oli anni stavano passando di corsa, da un po' di tempo se ne rendeva conto sempre di più. Sembrava ieri quando c'era ancora suo padre, lei era una ra¬ dazza nel flore degli anni, alternava le soste nel negozio con le corse fuori, assieme alle amiche, agli amici. Poi la permanenza In bottega s'era fatta sempre più lunga e si erano accorciate le uscite. Oli amici a poco a poco si erano dispersi, 1 suoi contatti con 1 raccoglitori da una parte e 1 clienti dall'altra si erano fatti più fitti. Poi 11 padre era scomparso dalla bottega e qualche i E per chi ha molta fretta c'è anche un Tintometro disinfetta, sbianca e fa tra-: spirare». E' un errore, come. è un errore pensare ancora che l'idropittura, più co-, prente e lavabile, non faccia traspirare 11 muro; crea si un film protettivo, però mantiene una certa microporosità. Fra tempere, idropltture e smalti ci sono molte differenze. L'idropittura come la' Duco, 11 Tintal e 11 Casacolor è un prodotto nobile, più elegante e soprattutto mol-, to più colorante. Contiene 11 biossido di titanio, un ingrediente molto costoso che nelle tempere esiste in percentuale bassissima. La tempera, quando la si dà su

Persone citate: Richetti

Luoghi citati: Marta