Nero di Sardegna il primo italiano?

Nero; diSardegna il primo italiano? Nero; diSardegna il primo italiano? derando che nel 1851 l'Italia non esisteva ancora come entità politica nazionale? Allora c'era ancora la Sardegna. La scoperta del nuovo primo d'Italia e la sua identificazione con il 5 centesimi nero di Sardegna ha motivi ben chiari, soprattutto storici. Non pochi studiosi sono del parere che l'Italia unita non sia altro, sul plano giuridico, che la proiezione del Regno Sardo. L'Italia unita ha un Re, Vittorio Emanuele, il quale è lo stesso che regnava sulla Sardegna. Sul piano filatelico c'è da aggiungere che non cambiò neppure l'esecutore materiale dei francobolli sardi e italiani, usciti entrambi dalle mani dell'incisore Francesco Matraire, il quale aveva il suo laboratorio a Torino in via Dora Grossa (attuale via Garibaldi). Non vi sono cambiamenti neppure nel ritratto del re, che rimane di profilo e volto a destra. Sole varianti, colori a parte, sono i dentelli e l'immagine reale impressa in rilievo, ma questi sono elementi tecnici e di stile, già adottati dalla Sardegna nelle sue emissioni. Quindi continuità storica e politica sotto molti importanti aspetti, anche quello filatelico, tra Sardegna e Italia. La Gran Bretagna aveva avuto nel 1840 il suo primo francobollo, il penny color nero, ossia il penny block. Con questo Vittorio Emanuele in nero. l'Italia ha trovato il proprio Victor block. Roma, che succedette a Torino (dopo la parentesi di Firenze) quale capitale d'Italia, si rallegra della «scoperta» e la valorizza alia vigilia di una esposizione mondiale di filatelia, Italia 85, che si terrà in ottobre nella capitale. Uno dei foglietti predisposto psr celebrare la rassegna recherà infatti, abbinati, il francobóllo «nero» con la regina Vittoria e il 5 centesimi nero con Vittorio Emanuele II: il primo del mondo e il primo d'Italia. Renzo Rossotti 1 DOPO oltre un secolo dalla raggiunta unità nazionale, l'Italia ha finalmente scoperto quale fu il suo primo francobollo. Pare incredibile, ma è cosi. Tutti i maggiori Paesi del mondo hanno le Idee chiare sul proprio esemplare che, generalmente nella seconda metà dell'Ottocento, significò la realizzazione della riforma del servizi postali sull'esempio di quella inglese. Questa fu progettata soprattutto da Rowland Hill e culminò in Gran Bretagna, il 6 maggio 1840, con l'apparizione del primo francobollo del mondo, nero, del va-, lore di un penny, con il profilo della regina Vittoria, ascesa al trono tre anni prima, nel 1837, alla morte di Guglielmo IV. Per quanto riguarda l'Italia, i cataloghi nostrani e stranieri, hanno favorito per anni la confusione delle idee. Per il francése Yvert, il primo francobollo italiano sarebbe quello color bistro che reca in rilievo il numero 2 per indicare il prezzo di due centesimi, stampato nel 1862. Per gli altri cataloghi, invece, il primo italiano sarebbe il 10 centesimi pure di color bistro-giallastro, del 1862, con l'effigie di Vittorio Emanuele II. L'idea di scoprire una «paternità» filatelica nuova è stata della Bolaffi. La casa torinese, dopo una prima proposta che nel corso degli ultimi anni aveva suscitato numerosi e polemici interventi ha deciso di riconoscere come primo .francobollo italiano 11 5 centesimi nero del Regno di Sardegna emesso nel 1851. Com'è possibile una tale scelta, si sono domandati parecchi, consi¬

Persone citate: Bolaffi, Guglielmo Iv, Nero, Renzo Rossotti, Rowland Hill, Vittoria, Vittorio Emanuele Ii