Istanbul Lisbona e California all'orizzonte delle grandi piste

Settimanale dei viaggi e della buona tavola Settimanale dei viaggi e della buona tavola Istanbul, Lisbona e California all'orizzonte delle grandi piste Felli ni col suo famoso spot pubblicitario del Camparl ci insegna che i viaggi in auto o in treno sono televisivi: si sta come davanti al video. In moto invece la visione è totale: si va a cavallo, immersi nel paesaggio. Ecco il segreto delle passione per la motocicletta,, che non coinvolge soltanto giovani e giovanissimi. Dal pionieri degli Anni 20 al boom di Vespa e Lambretta, fino alle maximoto degli Anni 60: la leggendaria «V7» della Guzzi, le grosse Harley-Davidson, le cromatisslme giapponesi. Oggi le case produttrici offrono centinaia di modelli di ogni cilindrata: dalla megamoto custom super accessoriata per 1 lunghissimi viaggi alle agili scalatricl con ruote dentate che mordono le mulattiere. L'ultima moda? I modelli enduro, con i serbatoi giganti, collaudate nei raid africani, come la Parigi-Dakar. Ma non bisogna essere campioni di resistenza e spericolati centauri per decidere di fare le vacanze in moto. «Pino a qualche tempo fa chi Inforcava la moto d'estate aveva l'obiettivo di macinare quanti più chilometri possibile», dice Armando Boscolo, direttore di •Motociclismo», la rivista mensile che è la bibbia degli appassionati. «Oggi le richieste del nostri lettori mettono in luce anche interessi folcloristici, storici, culturali». Quanti vantaggi viaggiando in moto! Consumo di carburante ridotto, facilita di trovare parcheggi, possibilità di salire sulle navi traghetto senza prenotazione,, pedaggi meno cari sulle autostrade, la soddisfazione di non fare code al caselli. Ma non mancano anche difficolta e problemi: tanto per cominciare, quelli determinati dai capricci del tempo (ma ci sono le tute contro la pioggia). Poi le NEL 1711 la obesa regina Anna, la meno conosciuta delle sovrane inglesi, inventava Ascot. Era una provetta amazzone, solo che a quel tempo la regina aveva 46 anni e pesava oltre 150 chili: non c'era cavallo capace di sostenere Sua Maestà. Almeno che 1 suol cavalli si battessero contro quelli degli aristocratici cortigiani in una serie di corse: la regina Anna, come Elisabetta II. ■era un'appassionata allevatrice di purosangue. Ascot, a sei miglia dal castello di Windsor, è il top delle corse perché è reale, difatti si chiama Rovai Ascot. Fin dalla sua inaugurazione, nel XVIII secolo, le gare sono aperte dal re o dalla regina. Se possibile, l'intera famiglia reale vi appare, in carrozze scoperte (sorrisi, cappellini, gioielli, guanti, saluti) o Rolls Royce (se piove) dal Rovai Mie, cioè 11 miglio reale, una strada dritta che si vede bene dall'alto quando si atterra a Heathrow. Le corse di Ascot durano quattro giorni e l'intera saga si chiama Meeting. Da sempre inizia 11 martedì e da sempre 11 giovedì è la giornata più importante, con le corse e le scommesse più grosse. Arrivano le dame vestite e ridondanti di cappelli e fiocchi e quel giovedì viene Spesso chiamato - the ladies' scarse possibilità di carico. Con un po' di esperienza, però, si possono limitare al minimo le sorprese sgradevoli. Vediamo che cosa fare prima di partire. Manutenzione. Controlli di freni e forcelle, delle pinze, luce di emergenza, lampadine e le comodissime bombolette «gonfia e ripara». Il carico è un problema che assilla da sempre i mototuristi. All'estero è stato risolto con piccoli carrelli agganciati alla moto. Il codice italiano non lo permette; In ogni caso la soluzione limita la maneggevolezza del mezzo. Meglio applicare al lati o sul portapacchi le borse in plastica rigida. Comoda anche la sacca fissata tramite calamite al serbatoio. Normalmente hanno una tasca trasparente per consentire la consultazione delle cartine stradali Come riposare? Per chi ama 11 campeggio libero una recente novità è il MotoCamplng, baule che aprendosi si trasforma In tenda sfruttando come pianale la sella della moto. E' adatto per motociclisti solitari. Per chi viaggia in coppia ottime le tendine canadesi. Oli itinerari. Il viaggio può diventare anche un'avventura di gruppo. Tutti i principali moto-club d'estate organizzano viaggi sociali. Tra le grandi cavalcate stradali sono sempre di moda 1 tour nell'area mediterranea. L'itinerario Belgrado-Salonicco-Istanbul è tra 1 più battuti. Sono oltre 8000 chilometri di strade non sempre facili con possibilità di puntate anche In Bulgaria e sull'altopiano turco. Altra scelta: l'avventura Iberica. Spagna e Portogallo seguendo il percorso: Sud della Francia, Paesi Baschi, Salamanca, Porto, Lisbona, Algarve e costa spagnola con visita di Barcellona. L'Inghilterra può riservare sorprese, non solo piovose. Il giro della Cornovaglia è attorno agli 800 chilometri, sempre a fianco dell'oceano. Francia, Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo sono alla portata di qualunque motociclista: l'assistenza è buona e le strade ottime. Oppure il grande balzo negli Stati Uniti. La Motorcycles Usa (P.O. Box 284 La Verne CA 91750) e la Western Adventures (6141 Camino Almonte, Tucson Usa) organizzano viaggi negli Stati Uniti compreso 11 mitico «costa a costa» con 11 noleggio di moto americane alla Easy Rider. In Italia 11 Motoclub Avventure Viaggi nel mondo (via Cino da Pistoia 7, Roma, telefono 06-5891400) ha in carnet tour estivi In Islanda, Nord Africa, Egitto e Capo Nord. Chi preferisce paesaggi più casalinghi non ha che l'imbarazzo della scelta: dalla traversata delle Alpi, lungo belle vallate e passi in alta quota, alla scoperta della Sicilia più interna e più assolata. In moto non si soffre il caldo. Sergio Miravallc IL sidecar, un'alternativa per l'estate. A patto di trovarne uno, e di saperlo guidare. Due cose difficili. —:—1 Nel nuovo la scelta è ridottissima. Da parecchi anni nessuna marca ha in listino una motocarrozzetta. Sul mercato ci sono soltanto due modelli, importati dall'Est. La cecoslovacca Jawa 350. E la sovietica Dneper 650, che arriva col contagocce: una grossa moto, con la ruota di scorta che le dà un taglio militare. Sono robuste, semplici, simpatiche. Costano anche poco; ma non accontentano tutti. Chi teme di non trovare i ricambi, chi le considera lente e mal rifinite. Nell'usato rimane poco, anche se in passato c'era la possibilità di montare il carrozzino su quasi tutti 1 modelli: persino la Vespa si trasformava in sidecar. Qualche Bmw, qualche Harley Davidson, qualche Oliera e soprattutto le Gu/ggt. Queste monocilindriche, civili e militari, erano ferocemente robuste. Con un minimo di restauro e un po' di manutenzione, vanno sempre avanti senza fatica. Entrare In possesso di un sidecar è già un problema. Guidarlo è un problema ancora maggiore. Non ha niente in comune con la moto. Non è maneggevole. E' capriccioso: In partenza «tira» dalla parte del carrozzino, In frenata dal lato opposto. In curva non si può inclinare la moto per vincere la forza centrifuga. Bisogna tenere ben stretto il manubrio che si irrigidisce, e vuole tirare diritto. Si sbanda facilmente. Non resta che farci la mano. Nel primi tempi, andare pianino: soprattutto in curva. Cosa abbastanza facile, visto che di sidecar veloci non se ne trovano molti. Nessuno 11 compra per la velocità. Vanno bene per divertirsi. Per andare nel piatemi, nelle strade dissestate. Il sidecar è stabile come un'automobile. Non solo: porta, più o meno, lo stesso carico di una piccola automobile. Bagagli e persone. Si sta in tre, su certi vecchi modelli, persino in quattro. Tutta la famiglia, senza lasciare nessuno a casa. Tutti insieme, per far girare la testa agli «altri».

Persone citate: Almonte, Armando Boscolo, Elisabetta Ii, Felli, Harley, Harley Davidson, La Verne, Sergio Miravallc, Vespa, Windsor