Splendori vittoriani di Calcutta fra i templi del Bengala segreto

Splendori vittoriani di Calcutta fra i templi del Bengala segreto Splendori vittoriani di Calcutta fra i templi del Bengala segreto CALCUTTA, 6 milioni di abitanti, immenso agglomerato sul Delta del Gange, è città di contrasti, dal fascino ambiguo. Qui si ritrovano gli splendori vittoriani del periodo (fino al 1911) in cui Calcutta era la sede del Viceré e la capitale di tutta l'India. Ma dovunque si vedono anche scene di miseria e mani tese per qualche rupia d'elemosina. I disoccupati sono più di un milione. Il controllo delle nascite è un grave problema. Il clima, moderato e sorridente in questo periodo, diventa d'estate, nella stagione del monsone, quasi insopportabile col suo caldo umido. Non è l'ultimo dei motivi alla base del detto indiano secondo cui «peggio della morte c'è l'inferno, e peggio dell'inferno c'è Calcutta». Tuttavia questa è la città natale del poeta Tagore, quindi luogo di fermenti intellettuali: nelle sale da tè i dibattiti più animati riguardano problemi di critica letteraria, mentre i giardini botanici, che hanno preso il posto-di (oreste fino a un secolo.la popolate dalle tigri, sono tra 1 più belli del mondo. I negozi di Chowrlnghee Street, la più importante strada cittadina, traboccano di lusso In concorrenza con quell'altro paradiso dello shopping che è l'Hogg Market, il più grande mercato coperto del subcontinente. Lusso e raffinatezze si ritrovano negli alberghi a quattro stelle, come l'Oberol, l'HIndustan, l'Eastern, il Park. Nel ristoranti di classe (citiamo lo Shah-en- Shah, il Suruchi, l'Amber, 11 Golden Peacock) si mangiano pietanze ricercate con sottofondo di musica indiana e con un servizio inappuntabile. Fra le delizie del palato, non lasciarsi sfuggire il Betkl, un pesce tipo sogliola che viene cotto lentamente nel latte di cocco e condito con una manciata di spezie, oppure i Rossogollas, dolci di crema di forma rotonda affogati in uno sciroppo. Da vedere c'è moltissimo, a patto di non lasciarsi sgomentare da un traffico pazzesco: il bus ad aria condizionata convive con 11 carro trainato dal buoi. Nel quartiere europeo sono ancora in piedi maestosi monumenti coloniali come Fort William, con i suoi bastioni quadrati e con le antiche bocche da fuoco, che una volta proteggevano gli uffici della Compagnie delle Indie, o come il sontuoso Itaj Bhawun, che fu fatto costruire alla fine del Settecento dal Governatore Generale delle Indie Lord Wellesley. Costò una fortuna, ospita una collezione d'arte indiana ed europea, con i busti del dodici Cesari donati da Napoleone a un principe indù. Di ispirazione imperiale anche il Victoria Memoria!, Innalzato dal Vicere Lord Curzon e inaugurato dal principe di Galles nel 1921. Tutto in marmo di Jodhpur, contiene statue, armature, ritratti, acquerelli per un totale di 3500 pezzi esposti in 25 sale: un'immagine di quello che fu il clima coloniale dell'India vittoriana descritta nei libri di Kipling. ' Ma è soprattutto nei quartieri indù che si ritrova l'anima autentica del Bengala, col suo intreccio di filosofia orientale, fanatismo religioso, esaltazione dello spirito. Non ci si può fermare a Calcutta senza dare un'occhiata al tempio di Kall la Nera, la dea che Impersona la morte e la distruzione (in alcune regioni è la divinità del vaiolo) ma anche la ciclica rinascita della vita. La statua di Kall ha quattro braccia e una collana di teschi intorno al collo. Al tempio facevano capo i tenebrosi thugs, gli appartenenti alla «setta degli strangolatori» che un tempo offrivano alla dea sacrifici umani: le vittime venivano strangolate con un lungo laccio di seta recante all'estremità una pallina di piombo. Un'altra meta straordinaria di Calcutta è 11 Tempio1 Jaln, Innalzato con spettacolare fasto dal gioiellieremecenate Raj Budree Das Bedahur. Tempestato di cristalli, rubini, e altri ornamenti preziosi che scintillano in una luce fantasmagorica, 11 tempio è dedicato alla fede jalnlsta, la quale vieta tassativamente di distruggere qualsiasi germe di vita animale o vegetale. I monaci jalnlsti, che si nutrono solo di latte e di verdure (non soggette a germinazione) portano perennemente una pezzuola sulla bocca perché non capiti; mentre1 parlano, di ln■^ghiciMi t:jHir 'cttto qualche,insetto. , , Fascinosa porta dell'India orientale, Calcutta è l'Ideale punto di partenza per altri, viaggi nel folklore e nella fede. Un rito bengalese tuttora In auge è 11 «matrimonio con gli alberi», rispettato In particolare dalla tribù dei Munda. Quando due giovani decidono di sposarsi, 1 Munda 11 lasciano un; giorno e una notte legati a un albero di mango, che è considerato 11 simbolo della fecondità. Tarqulnlo Maiorino .

Persone citate: Cesari, Hogg, Kipling, Lord Curzon, Maiorino, Peacock, Tagore