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Gli eschimesi hanno perso l'amico italiano Gli eschimesi hanno perso l'amico italiano 'Silvio Zavatti fra i piccoli eschimesi di Rankin Ilici nel 1961 Nord e inoltre tredicimila volumi che costituiscono tutt'oggl la più grossa biblioteca del mondo artico esistente in Italia. Nel museo faceva lui stesso da cicerone alle scolaresche che arrivavano da tutta Italia. Spiegava, faceva quasi una lezione sugli oggetti, rispondeva alle più curiose domande del ragazzi; 11 Museo polare di Zavatti era una grande enciclopedia illustrata del Polo Nord. Quando Zavatti per limite di età lasciò la Biblioteca, donò l'Intero museo al Comune purché fosse nominato «un esperto in grado di continuare degnamente la sua opera e di accudire alla vita del museo». Ma il Comune disse che non poteva procedere ad assunzioni non in organico, e Zavattl fece causa, impugnò la sua stessa donazione, Imballò tutto il museo e lo mise a disposizione di altri Comuni. Di recente lo ha acquistato Fermò, con l'intentò di sistemarlo, nella seicentesca Villa Vitali. Zavatti, che del destino del suol reperti si era fatta una pena, è morto con la certezza che prima o poi i ragazzi sarebbero tornati ad ammirare gli scheletri dei trichechi, le sculture eschimesi In steatite dei caribù, 11 sacco a pelo di Nobile o la slitta e la tenda usata da Achille Cavalli Molinelli, medico del Duca degli Abruzzi, donatagli dal comune di Sale di Tortona (Alessandria). Speriamo che gli amministratori non lo deludano. Non si sa invece se sopravvlverà la rivista trimestrale «Il Polo» cho Zavatti pubblicava da trentasei anni: era una miniera di osservazioni scientifiche, studi, notizie e perfino poesie, pensieri e necrologi degli abitanti dell'Artide, quasi un giornale degli eschimesi pubblicato in Italiano a Civitanova con l'intento di difenderli dagli attacchi del bianco. Ermete Grifoni - INFORMAZIONE PUBBLICITARIA orazione in parallelo