Scritta nel fiore la storia della rugiada

Scritta nel fiore la storia della rugiada Scritta nel fiore la storia della rugiada NEL mese di maggio, chi posa l'occhio sui campi di grano o di orzo non può che rallegrarsi: i papaveri (noti anche come rosolacci) mescolano il loro bel colore rosso al giallo delle spighe. Non altrettanto lieto è invece il coltivatore, per il quale il papavero rappresenta una pianta infestante. Il Papaver rhoeas, una pianta annuale con radice fittonante e foglie dentate, è comune in tutta la pianura italiana. Raramente sale oltre i boschi di castagno. Al genere Papaver appartengono però anche il soviniferum, l'orientate, l'alpìnum e il nudicaule. Si tratta di piante erbacee annuali, biennali o perennanti note da molto tempo: già 500 anni prima di Cristo, negli orti familiari dei Latini si coltivavano queste piante, per ricavarne l'olio o forse un latice. I papaveri hanno avuto in passato notevole interesse scientifico, in quanto hanno consentito di studiare, presso l'Università di Leida, l'origine e la natura della rugiada. Dal prossimo numero di «Airone» (Giorgio Mondadori 1 editore) anticipiamo alcune parti di un servizio di Danilo Mainardi, il più noto etologo italiano, dedicato al dingo. UN ritratto del dingo oggi, anatomia, fisiologia, etologia, è certo possibile ma credetemi, ci vuole altro per capirne l'intima essenza. Per comprendere il fulvo cane australiano occorre, soprattutto, conoscerne la storia. Ed è qui che sta il fascino, la difficoltà, la nebbia dell'incertezza garantita, perché è qui, nella storia, che 11 dingo può diventare un protagonista entro una dinastia immaginata e però credibile a

Persone citate: Danilo Mainardi, Giorgio Mondadori