Pessoa non è più un nome qualunque
Pessoa non è più un nome qualunque Pessoa non è più un nome qualunque LISBONA — Il Portogallo ha deciso di celebrare uno dei suoi più grandi autori contemporanei a cinquant'anni dalla morte, Fernando Pessoa, nato a Lisbona nel 1888 e morto nel '35. Pessoa, uno degli inventori del •Modernismo* portoghese, fu narratore, poeta, saggista. Creò per sé il termine •eteronimo*, con il quale disegnava individualità •distinte da quella del loro autore*. E infatti Pessoa oltre a scrivere con il proprio nome si celava sotto gli •eteronimi* di Alberto Caeiro, Alvaro de Campos, Ricardo Reis, Bernardo Soares. Con queti •finti* autori Pessoa, che nella vita conduceva un'anonima esistenza di corrispondente commerciale e di traduttore, ingaggiava battaglie culturali e poetiche, come testimoniano gli 11 libri di poesia e i quattro di prosa, da lui lasciati. Morto semisconosciuto a Lisbona, in questi ultimi anni la sua monumentale opera sta conoscendo in Europa una giusta, notorietà. In Italia è pubblicata da Adelphi e curata da un attento •pessoiano*, Antonio Tabucchi, con il titolo • Una sola moltitudine* (ne sono già usciti due volumi). Coimbra Martins, ministro della cultura, ha annunciato a Lisbona che il 13 giugno le spoglie di Fernando Pessoa verranno traslate dal cimitero municipale al Monastero dei Geronimi H, sulle rive del Togo, costruito nel '500 e sopravvissuto al terribile terremoto del 1755, dove riposano i grandi del Portogallo, da Vasco de Gama allo storico Herculano. Per quella data sono previste molte iniziative, e sarà formata una commissione internazionale di studiosi che si dovrà occupare dell'edizione critica delle sue opere. In questi giorni a Parigi, il Beaubourg ha aperto una mostra di manoscritti, documenti, fotografie dedicata a Pessoa. L'ha inaugurata Jorge Luis Borges.
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