La cintura di castità è rimasta nell'alcova dello storico

La cintura di castità è rimasta La cintura di castità è rimasta nell'alcova dello storico complesso vestiario delle signore, anche da quello, oseremmo dire, delle più inclini alle frivolezze. Quanto alle cinture di castità, diavolo, sarebbe stato poco delicato il solo pensarlo. La verità è che un buon numero di quei cataloghi aveva, in effetti, una destinazione, diciamo cosi, «professionale». Essi venivano spediti a tutti gli indirizzi elencati nel Guide Rose, il repertorio ufficiale e completo delle Maisons di Francia e Colonie, consentendo ai singoli proprietari di provvedersi di quegli arredi, indispensabili per soddisfare In maniera adeguata alle più inaudite e capricciose esigenze della svariata clientela; oppure ricordando loro di rinnovare quelli ormai consunti. Va osservato, tuttavia, che non tutta la vasta produzione di quei corredi, a dir poco, originali finiva nei bordelli Una parte, seppure minima, trovava impiego nel privato delle camere da letto coniugali o delle gargonnières, per pimentare i rapporti che, cosi, nella loro naturale semplicità, al libertini sembravano addirittura banali. Quanto alle cinture di castità, oltre ad alimentare complicate fantasie erotiche, accadeva — ma si potrebbe anche volgere 11 verbo al presente, vi- Da un'incisione di Durer sto che le cronache di tanto in tanto ne parlano — che venissero acquistate da fidanzati e mariti gelosi per farle indossare alle proprie donne, sospettate, a torto o a ragione, di voglie poco commendevoli. Eccessi di gelosia e cinture di castità hanno fornito materia per storielle e battute, non di rado assai garbate. Valgano per esempio quelle del caricaturista Ugo de Vargas, che non ha saputo resistere alla tentazione di ricamare sul tema. A oc¬ cuparsene perù non sono stati solamente gli umoristi. Alcuni studiosi — pochi in realtà — ne hanno trattato con tono grave; ne hanno delineato la storia, deplorando severamente quell'usanza oltraggiosa e umiliante, che la tradizione vuole risalga ai tempi delle Crociate, o ancora prima. Tra questi è principalmente noto un eminente medico francese, il dottor Caufeynon, cui si deve il documentato saggio La ceinture de Chasteté, un volumetto stampato a Parigi nel 1905 e tradotto in italiano da Gianni Mauro, per una pregevole collana (purtroppo senza grande fortuna) curata da Alberto Consiglio ed edita da Canesl, a Roma, negli Anni Sessanta. Si trovano tutti e due da Colonnese (Napoli, via San Pietro a Majella 33), rispettivamente a lire 60.000 e 25.000. Da quell'autentico specialista di rare curiosità bibliografiche qual egli è, il sunnominato libraio napoletano ha ristampato, sullo scabroso argomento in questione, un prezioso quadernetto d'un anonimo autore di cent'anni fa, rinvenuto chissà come. Si intitola Storia della Cintura di Castità, è in elegante veste editoriale, e costa appena 6000 lire. d Jtti Rolando Jotti

Persone citate: Alberto Consiglio, Colonnese, Durer, Gianni Mauro, Rolando Jotti, Vargas

Luoghi citati: Francia, Napoli, Parigi, Roma