L'Enciclopedia va bene ma allora dove sono gli errori

L'Enciclopedia va bene ma allora L'Enciclopedia va bene ma allora dove sono gli errori? corre fare qualche considerazione poiché rappresenta il 40 per cento del fatturato. Per il momento abbiamo provveduto a semplificare il suo funzionamento, ma in futuro dovremo apportarvi modifiche radicali». Le modifiche sono state tanto radicali che è stato nominato un nuovo responsabile del settore — il dott. Alessandro Firpo —11 quale (In una intervista recente, ma non so In quale giornale; rilevo la notizia dal bollettino stampa della Banca Commerciale Italiana dell'aprile scorso) ha dichiarato: «Direi che l'Einaudi si è vista crescere la vendita rateale sema averla costrutta con un progetto» e poi, parlando delle grandi opere e dell'Enciclopedia aggiunge: •Certo, un errore di marketing c'è stato». La mancanza di «progetto» e «l'errore di marketing» risalgono agli inizi degli Anni 70. Questi fatti andavano presentati all'attenzione del lettore. Poi: l'avv. Rossotto ci fa sapere che tutte le colpe della crisi dell'Einaudi ricadono sull'ammlnlstratore delegato e sul direttore amministrativo. Insomma, se capisco bene, 11 dott. Bollati, da solo, era il responsabile della sola linea editoriale. Gli altri due, si occupavano dell'Intendenza»; l'amministratore delegato (e diciamone il nome: Giulio Einaudi non ha da vergognarsi di niente) si limitava alla semplice «firma dei contratti» che il direttore editoriale gli presentava... •Vi sono tempi per parlare e tempi per tacere» (Ecclesiaste, 3, 7). Ho taciuto a lungo; recentemente, ho parlato. Ma è nuovamente tornato il tempo del tacere. Gentile Direttore, la lettera dell'avvocato Giuseppe Rossotto — commissario della Einaudi Editore In amministrazione controllata — pubblicata in Tuttolibri dell'i 1 maggio u.s. merita certamente attenzione. L'avv. Rossotto apre il suo discorso dicendo che •l'Enciclopedia va bene». Nessuno più di me può essere contento di questa notizia (anche se non percepisco diritti sulle vendite...). Ma, forse, sarebbe stato opportuno che l'avv. Rossotto aggiungesse alla sua i dichiarazione almeno tre cose: a) che l'Enciclopedia «va bene» malgrado i ripetuti attacchi del dott. Bollati contro di essa; che «va bene» malgrado non sia stata fatta alcuna pubblicità per l'uscita dell'ultimo volume; che «va bene» malgrado tante altre cose che l'aw. Rossotto conosce dettagliatamente; b) che l'Enciclopedia è nata da un progetto mio, accettato da Giulio Einaudi, affinato con l'aiuto di un gruppo di consulenti (italiani e stranieri) e che non si tratta di •un'opera appaltata all'esterno ad un'equipe staccata» (1 mercenari, la legione straniera, insomma) come pretende il dott. Bollati nel Corriere della Sera del 18 gennaio 1885; c) che l'Enciclopedia Einaudi «va bene» perché è stato rimesso dell'ordine nel settore delle vendite rateali. Perché disordine v'è stato come lo ho indicato nel mio articolo in Belfagor del 31 marzo 1985 ma come lo stesso avv. Rossotto aveva riconosciuto in La Repubblica del 3 marzo 1884 quando — parlando delle vendite rateali — aveva dichiarato: 'E' un settore delicato, sul quale oc¬ Ruggiero Romano nel nostro catalogo. L'errore è nato forse dal fatto che la libreria Remainders in Galleria a Milano ordina regolarmente e vende a prezzo pieno i maggiori bestseller: così è stato per II padrino, cosi è per II sicilia no, del quale sono state acquistate dalla libreria stessa parecchie tredicesime. Signor direttore, sul Tu fotolibri di sabato 4 maggio leggo in prima pagina due notizie riguardanti Mario Puzo: la prima — che segnala Il siciliano come libro più venduto in Italia — mi fa ovviamente piacete; la seconda — la presenza del precedente bestseller di Puzo II padrino nelle librerie Remainder* — non e esatta e può apparire fuorviante. Il padrino e i Remainders Considero positiva la funzione delle librerie Remainders, ma devo dire che noi non abbiamo mai ceduto a queste librerie una sola nostra edizione, tantomeno II padrino, sempre presente Andrea dall'Ogllo editore

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