Le antologie per la scuola ora riscoprono la bellezza di un testo

La letteratura per i ragazzi della media superiore d Tidii i idli i i dlli La letteratura per i ragazzi della media superiore d Tidii i idli i i dlli pgpdopo Tindigestione di ideologia e i vari «modelli culturali» Le antologìe per la scuola ora riscoprono b di pla «bellezza di un testo» mente fuorviami. Un titolo come La letteratura nella storia d'Italia (una delle nuovissime antologie, di Tateo - Pappalardo - Valerlo, per «Il Tripode» di Napoli) Ìndica una delle componenti più vistose di questo recupero, cioè il ritrovato appoggio, didatticamente non rinunciabile, alla storiclzzazlone come asse fondamentale di raccolta e di sistemazione di autori e passi; l'altro mi pare di individuarlo nel richiamo a quella che oggi si usa dire la «specificità» del testo, che altro non è che 11 suo precipuo, se non esclusivo, una serie di variazioni su tema comune, con oscillazioni, però, che mi pare si facciano sempre piti brevi, sempre meno divergenti. Non parlerei di ritorni, e meno che meno di restaurazioni; mi sembra piuttosto che 11 destino primario del libro, la sua utilizzazione concreta da parte di una «classe», studenti e docente, stia riprendendo davvero il primo posto, e non solo nelle enunciazioni di principio. C'è un attenuarsi dell'ideologizzazione, che aveva caratterizzato scelte e commenti, con proposte anche interessanti, ma sostanzial¬ valore letterario, di invenzione e di stile. «La considerazione del contesto socio-culturale dell'opera assolve a una precisa funzione esegetica, ma non deve offuscare o indurre comunque a trascurare l'Iniziativa autonoma che l'opera stessa ha nella storia». E' la dichiarazione d'apertura della recentissima nuova edizione di un'antologia da tempo di più larga diffusione, Letteratura italiana di Mario Pazzaglla (Zanichelli); e su questa linea di preminente attenzione al 'testo, al suoi significati intrinseci, oltre che alla sua collocazione storica, mi pare si muovano un po' tutte le antologie che ho visto (o rivisto) in questi giorni, da Antichi e Moderni di Garetti - Bruscagli Telllnl (Mursia), a Letteratura italiana di De Bernardi - Lanza (Sei), a Problemi e scrittori della letteratura italiana di Giudice • Bruni (Paravia), a Letteratura italiana di Marti • Vannini (Le Monnler). Altre, come Letteratura e realtà di Riccardo Marchese (Nuova Italia) o La letteratura degli Italiani di Petronio - Savona Cossutta (Palumbo) mantengono la caratteristica saggi, fornire documenti, catturare valori: non è compito da poco. Eppure tutti gli antologistl della letteratura ci provano da sempre, ciascuno con la sua angolazione, quasi NEL 1827, nel licenziare per l'editore Stella di Milano la sua Crestomazia italiana, con 11 proposito di dilettare e insieme di giovare «ad ogni sorte di lettori», Leopardi dichiarava che tale Intento «non si poteva ottenere se non a una condizione: che nei passi che si scegliessero, la bellezza del dire non fosse scompagnata dall'importanza dei pensieri e delle cose». Bellezza e importanza: non c'è quasi altro da aggiungere; ma il problema resta stabilire quando e perché un testo è bello e importante e quindi utile e degno di essere «antologizzato.. Slamo alla scadenza dell'operazione annuale della scelta del libri di testo per 11 prossimo anno scolastico e le antologie si ammucchiano in grandi e vistosi tomi sul tavoli dei docenti. Parlo delle antologie letterarie, anzi della letteratura, destinate alle scuole superiori. Forse non c'è libro scolastico che più di questo sollevi dubbi ed esitazioni, insofferenze ed entusiasmi ideologici. Un libro nel quale le esclusioni finiscono per essere più eloquenti delle presenze. E' 11 tipo di informazione e direi persino di commozione che esso propone a renderlo cosi vario e intrigan. te e insieme cosi ambiguo e insoddisfacente nelle sue offerte. Inviare mes¬ di forte accentuazione del sociale, del rapporto testopubblico... Stanno a sé, per l'ambizioso progetto di radunare attorno al concetto di letteratura tutti 1 più importanti modelli culturali, i dieci volumi del Materiale e l'Immaginarlo di Ceserani-Dc Pedericis per l'editore Loescher. Qualsiasi elenco è non solo incompleto ma anche ingiusto nelle sue omissioni. Quello che conta è il nuovo, sostanziale riconoscimento della centralità del testo. Una chiara conferma di questo legittimo suo trionfo su tutto l'apparato critico-esegetico, su tutti gli accostamenti di varlatlssima natura che finivano per relegarlo a trascurabile significazione di più corposi e pretenziosi discorsi e percorsi culturali, mi pare venga da un'antologia particolare, riservata agli studenti dell'ultimo anno, che Mondadori ha già messo in commercio da qualche tempo: Viaggio nel DOO, di Bersani • Briaschi. E' un territorio, il nostro secolo, sul quale ci si esercitava volentieri in esperimenti di modelli culturali 1 più svariati (leggevamo lettere di Cafiero e inter¬ venti di Sylos Labini...); l'antologia In questione si attiene strettamente al letterario, anche nella sezione finale («Esemplari di scrittura saggistica»), dove anche Gramsci è presente con alcune pagine di Letteratura e rito nazionale (e l'autorizzata compagnia è quella di Croce, Serra, Cecchl, De Robert la). Diceva Valéry che l'ideale di certi letterati sarebbe che, per dire che piove, si scrivesse semplicemente .«Piove». E aggiungeva: «Ma per dir questo basta un impiegato». Ecco: la letteratura è proprio quell'operazione con la quale, per dire che piove, tutto si dice meno che:, «piove». E' la perenne metaforizzazlone della realtà, la sua avventurosa Immersione nel mondo del linguaggio. Poche pagine conosco che, ,ad usum scholae, facciano capire tutto questo (e altro) e ti immettano con chiarezza esemplare nel segreti meccanismi di tale operazione, come quella scritta per l'antologia appena citata da Maria Corti, davvero il miglior •modo d'approccio a quella realtà stupendamente complessa che è l'opera d'arte». Stefano Jacomuzzi a nti agmolfu sotifinaalla rupp. pp. , P. nno ad ior saper verosi, cchi nocite

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