Cara madre, tuo figlio Simenon per te è un mistero

Cara madre, Cara madre, tuo figlio Simenon per te è un mistero delle Informazioni. Mediatore dell'operazione pare sia stato Federico Fellinl grande amico di Georges Simenon (e, sul numero scorso di Tuttolibrl Mario Spagnol lo ha Indicato; come Intermediario anche ; dell'acquisizione del romanzo tedesco Das Par-. fum da parte della Longa- ■ nesl, forse 11 mago di Rimini medita di cambiar carriera, di continuare la leggenda dell'agente letterario Erlch Llnder?) e l'operazione si presenta indubbiamente affascinante. Simenon ha scritto molto, moltissimo, non solo le Inchieste del commissario Malgret, ha scritto tanti romanzi o memorie o diari o confessioni senza etichette di genere o sottogenere. Dell'altro Simenon la casa editrice Mondadori, che credo sia sempre detentrice del diritti italiani delle imprese del celebre commissario, non ha tra¬ Romanzo-dialogo prattutto, non si è più provato a tradurre il troppo non ancora, tradotto. Ebbene, l'Adelphi ci si prova, e ci si prova con convinzione, rispettando quella sfida e quella provocazione che ha messo in atto da quando si è affacciata sul mercato; valorizzare quanto gli altri editori non hanno saputo valorizzare. In questo sènso, l'Adelphl Edizioni non può esser troppo amata dalla concorrenza, e capisco benissimo la concorrenza, ma bisogna farsi una ragione e adoperarsi, attivamente, perché questa nuova sfida e questa nuova provocazione colgano il loro bersaglio. Perché l'altro Simenon lo merita. Lettera a mia madre è un classico simenoniano. A piccole frasi quasi banali quasi distratte, allo stesso modo in cui il commissario Malgret ricostruirebbe un suo caso, Simenon ricostruisce 11 gran delitto Georges Simenon dotto, in definitiva, molto rispetto alla enorme quantità di originali a disposizione, e non ha comunque mai curato con attenzione quello che ha pubblicato. Alcuni testi, che pure erano andati esauriti in apparizioni nella vecchia Medusa o in altre collane mondadoriane, non son più stati ristampati e, so¬ e go di Vincenzo Consolo

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