E adesso i padiglioni della fiera campionaria di Milano si trasformano in maxi-vetrina dell'arte internazionale di Milena Milani

E adesso i padiglioni della fiera campionaria di Milano si trasformano in maxi-vetrina dell'arte internazionale E adesso i padiglioni della fiera campionaria di Milano si trasformano in maxi-vetrina dell'arte internazionale La mostra mercato MILANO — L'hanno messo sotto vetro, quel magnifico gilet futurista di Depero, con 1 bottoni di madreperla, a losanghe verdi e nere, invenzione strabiliante per collezionisti americani che si accaparrano tutte le opere del Futurismo: questa è del 1924, quando Depero lo ideò, lo fece indossare all'amico letterato Somenzi, oggi andrebbe bene a uno scrittore come Giovanni NuvoletU, oppure a un Alberto Arbasino, entrambi maestri di eleganza. Sto visitando alla Fiera di Milano, padiglioni 41 e 42, una straordinaria mostra d'arte contemporanea, che avrà luogo ogni due anni, e che stavolta dura nove giorni, fino a domenica 2 giugno, organizzata dall'Expo CtEnte Manifestazioni Commercio e Turismo, con il pa¬ dei galleristi italiani ed trocinio del Sindacato nazionale mercanti d'arte moderna. Giuseppe Orlando, che è il gran capo dei commercianti e che ormai tutti conoscono per le sue battaglie con Visentlni, presiede anche questa mostra internazionale. •■Milano invita gli amatori d'arte a un appuntamento indimenticabile. L'arte e il commercio non sono agli antipodi, anzi si completano a vicenda. Dimostriamo a tutti di aver saputo allestire una vetrina rappresentativa di quello che c'è nel mondo, perché non ci sono soltanto le più selezionate gallerie italiane, ma quelle europee e d'oltre oceano». Orlando è soddisfatto, l'i; naugurazione è stata affollatissima, il 29 ci sarà una tavola rotonda sulla proposta di esteri sarà aperta fino legge Gullotti circa la destinazione dei contributi offerti dai privati per la tutela e il restauro dei beni culturali. Il tema è scottante, perché questa proposta di legge invece che aumentare l'entusiasmo degli appassionati d'arte, se andrà in porto, finirà oon il raffreddarlo, a causa del suoi vincoli, delle sue sovrastrutture burocratiche e delle sue limitazioni. Ma Orlando è ottimista: «abbiamo già molte istituzioni culturali con noi, dagli amici dei Musei di Venezia a quelli del Poldi Pezzoli di Milano, da Italia Nostra alla Fondazione Napoli 99. Insomma ci faremo sentire». Intanto la cultura, la bellezza, l'invenzione sono sotto i nostri occhi, su 8000 mq di spazio, dipinti, sculture, disegni e grafica compongono un al due giugno - Presenmuseo ideale, dove 1 desideri e i sogni trovano alimento. Incontro lo scultore Fausto Melotti accompagnato dalla figlia Cristina, è vestito di velluto grigioperla, una corte di ammiratori circonda questo maestro dell'avanguardia. «Che cosa sceglieresti tra le opere esposte?». Mi risponde che vorrebbe un Fontana, uno di quel tagli netti e decisi, estremamente puri e inquietanti. Il poeta Enzo Fabiani, invece, vorrebbe un Sironl; il critico d'arte Franco Passoni opterebbe per un Morandl; lo mi incanto davanti alla camera da letto di Max Ernst, esposta dalla Serena Fine Art di Beniamino Levi. •Quanto costa?». «Per te, cento milioni, ti faccio il prezzo dell'83, ma devi considerare che è un letto-gabbia, con tati i capolavori dei maeuna coperta di visone, e poi ci sono anche duespecchi movibili, e un paravento, senza contare il telefono nascosto nella pedana di legno, insomma un capolavoro». Peccato che i diritti d'autore non mi permettano, perj ora, l'acquisto. Comprerei anche un Aligi Sassu, esposto dalla Galleria 32, «/ dioscurl» che sono dei ragazzi nudi e rosso fiamma bellissimi, un rosso felice. Porterei via an-. che «Il ritratto di Raffaele Corrieri», il mio' amico poeta, dipinto da Francò Gentilini, altro mio amico che non c'è più. Carrier! ha 11 cappello a cilindro, una sciarpa per proteggersi la gola,- lo espone la' p ole scili di Lucca.' ! Quante opere e quanti amici. Da Sapone, che una volta era il sarto di Picasso, e adesso è un importante gallerista estri contemporanei j . ' ! a Nizza, faccio un discorso su Magnelll, Burri e Mansouroff (quest'ultimo lo conobbi a Parigi, era un russo di Pietroburgo, nato nel 1896). Tre artisti ormai celebri ovunque, e Sapone, in omaggio al toni della loro pittura, è vestito di gabardine beige, con estremo rigore. Sta passando Remo Brindi-, si, rincorso da collezionisti che gli fanno firmare 11 catalogo, una sua opera «Amore» è recentissima: -Significa che le mode passano, ma l'amore con il suo messaggio non tramonta mai». Anche per Virgilio Guidi è cosi, lo ritrovo al Traghetto di Venezia, come se fosse ancora vivo. L'arte ci unisce in un amoroso abbraccio, è una tregua dolcissima, un bagno' ristoratore. Milena Milani