Per le tasse sulle liquidazioni ancora troppi i punti insoluti

Tutte le modifiche per calcolare l'imposta Irpef sui redditi di fine rapporto di lavoro Tutte le modifiche per calcolare l'imposta Irpef sui redditi di fine rapporto di lavoro Per le tasse sulle liquidazioni ancora troppi 8 punti insoluti Il sistema predisposivamente complic ROMA — Le modifiche alla tassazione delle liquidazioni approvate mercoledì scorso a Montecitorio passano ora all'esame del Senato. Tuttavia 11 disegno di legge predisposto dal ministro delle Finanze Bruno Visentin! non solo lascia insoluti tutta una serie di problemi giuridici da tempo sottoposti al vaglio della Corte Costituzionale, ma risulta addirittura peggiorativo perché in molti casi il dipendente pagherà una maggiore imposta. Per di più il calcolo per determinare con precisione l'Irpef è molto complicato ed occorre fare una decina di operazioni. Va comunque sottolineato clie il nuovo meccanismo favorirà indubbiamente i redditi più bassi e a parità di importo coloro che hanno le anzianità maggiori. Anche molti dirigenti e funzionari saranno avvantaggiati da una disposizione che prevede che.nel caso in cui siano percepite più indennità, l'aliquota va calcolata su un cosiddetto -importo di riferimento- determinato considerando solo l'indennità di maggiore ammontare, anziché il totale delle somme ricevute. La novità maggiore del disegno di legge Visentini rispetto all'attuale normativa consiste nel fatto che sull'ammontare della liquidazione si pagherà un'imposta Irpef -una tantum», perché non si dovrà più indicare nel modulo 740 l'importo dell'indennità di fine rapporto. Di conseguenza l'Ufficio delle imposte dirette o — in alcune grandi città — il centro di servizio, non potrà più ricalcolare l'aliquota dovuta dal dipendente cumulando i suoi emolumenti con eventuali altri redditi (case, terreni, eccetera) e richiederne il pagamento tramite ruoli esattoriali. Fino ad oggi invece se un dipendente lascia il lavoro e possiede un appartamento viene tassato due volte: la prima mediante trattenuta Irpef operata dall'azienda sulla liquidazione e la seconda a conguaglio dell'aliquota mediante la cartella esattoriale. I dipendenti che hanno ricevuto la liquidazione lo scorso anno dovranno comunque ugualmente indicare l'ammontare dell'indennità e della ritrattenuta fiscale nel quadro D sezione seconda del modulo 740 da presentare entro venerdì prossimo. Ma l'Ufficio delle imposte, se i senatori approvassero tale norma, non potrebbe più chiedere il pagamento dell'eventuale differenza. Di questa importante innovazione potranno beneficiare tutti i dipendenti che non hanno ancora ricevuto la cartella esattoriale o che hanno presentato ricorso contro il ruolo alla competente commissione tributarla di primo grado entro 60 giorni dalla notifica della cartella da parte dell'esattoria. I contribuenti interessati devono quindi far attenzione a non lasciar scadere questo termine. Un'altra importante disposizione è contenuta nell'articolo 5 del disegno di legge. La norma dispone che su tutte le liquidazioni percepite dopo il !" gennaio 1983 i lavoratori statali, pubblici e privati possono richiedere il rimborso dell'Irpef trattenuta in più dalle aziende, dall'Enpas e da enti pubblici rispetto alla normativa già approvata<alla Camera. In pratica ciascun dipendente dovrà ricalcolare l'imposta dovuta e farne do¬ La tragedia al l sto nel disegno di legge del ministro Visentìni sarebbe eccesato e soprattutto non avvantaggerebbe tutti i contribuenti manda all'Intendente di Finanza entro 90 giorni da quando sarà approvato dal ministro delle Finanze un apposito modulo. Naturalmente dovranno spedire tale domanda di rimborso solo i dipendenti — e sono molti — che in base ai nuovi calcoli dovrebbero addirittura versare una maggiore imposta. E' il caso de) lavoratore Mario Rossi che ha percepito nel febbraio scorso una liquidazione lorda di 13.680.179 relativa a 7 anni di servizio e nell'ultimo biennio ha avuto un reddito rispettivamente di 25.293.271 nel 1982 e di 31.390.676 nel 1983. Con l'attuale meccanismo l'azienda gli ha trattenuto per Irpef 2 milioni 195 mila lire, mentre in base al disegno di legge Visentin! avrebbe dovuto trattenere 2 milioni 545 mila lire, cioè 350 mila lire In più! E questo è un La città in festa caso tutt'altro che isolato. Per quanto riguarda invece i dipendenti che sono stati liquidati prima del 1° gennaio 1983 il disegno di legge prevede delle agevolazioni a condizione perù che siano state tempestivamente presentate le istanze di rimborso e che queste ultime siano tuttora pendenti. Il beneficio consiste nel fatto che l'ulteriore abbattimento dell'ammontare lordo della liquidazione, che la normativa attuale ha fissato in 100 mila lire per ogni anno di azianità, sia rispettivamente elevato a 135 mila lire per i rapporti cessati negli anni 1974/'76, a 225 mila lire per i rapporti cessati negli anni 1977/79, e a 370 mila lire per i rapporti cessati negli anni 1980/'82. Restano invece esclusi da qualsiasi beneficio tutti i dipendenti che negli anni dal per il 33° raduno 1975 al 1982 non hanno presentato ricorso. Oli unici che, secondo il ministro Visentini, possono invece ancora chiedere il rlcalcolo dell'Irpef sono 60 mila statali che percepiscono le indennità direttamente dal Tesoro. Soltanto costoro avrebbero 10 anni di tempo. Su questa evidente discriminazione a danno degli altri lavoratori statali, pubblici e privati dovrà presto pronunciarsi la Corte Costituzionale già investita dalle Commissioni tributarie di Cuneo e Udine. L'Alta Corte, oltre a stabilire se tutti 1 dipendenti hanno dieci anni di tempo per chiedere il rimborso o se il tèrmine è per tutti di diciotto mesi, dovrà sciogliere anche 11 «nodo» giuridico di fondo, cioè se le liquidazioni di tutti 1 dipendenti sono intassabili o solo quelle degli statali i gPierluigi Franz nazionale delle Fia COM'È' ORA Imposta su indennità di fine rapporto. Procedura di calcolo Irpef sulla liquidazione effettuata dal datore di lavoro (attualmente in vigore). 1) Si determina l'imponibile fiscale deducendo dalla liquidazione: — il 50 per cento se la liquidazione non supera i 10 milioni; — il 30 per cento se la liquidazione è compresa tra i 10 e i 20 milioni; — il 20 per cento se la liquidazione è compresa tra i 20 e i 50 milioni. Dal risultato ottenuto si deducono ancora 100 mila lire per ogni anno o frazione di anno cui l'indennità si riferisce. 2) Si calcola la retribuzione media annuale (al netto dei contributi) del 2 anni interi precedenti (somma delle retribuzioni degli ultimi 2 anni divisa per metà). 3) Si calcola l'imposta sulla retribuzione media annuale in base alle aliquote Irpef vigenti al momento della liquidazione. 4) Si calcola l'aliquota di imposta sulla retribuzione media annuale dividendo l'imposta per la retribuzione media annuale per 100. 5) Si calcola l'imposta da pagare moltipllcando l'aliquota per l'imponibile fiscale. Va inoltre ricordato che se 11 dipendente nei 2 anni precedenti ha conseguito altri redditi l'Ufficio imposte riliquida nuovamente l'imposta non più in base alla sola retribuzione media del blennio precedente, ma in base al reddito complessivo netto (retribuzioni più altri redditi meno oneri deducibili) del biennio precedente. mme Cremisi ha d SARA RA Imposta su indennità di fine rapporto. Procedura di calcolo Irpef sulla liquidazione effettuata dal datore di lavoro (riforma Visentini approvata alla Camera). 1) Si deve stabilire il cosiddetto -importo di riferimento» per la determinazione dell'aliquota. Esso si ottiene dividendo l'importo del trattamento di fine rapporto (cioè la liquidazione lorda) per il numero degli anni di servizio (cioè l'anzianità aziendale) e moltiplicando il risultato per 12 (coefficiente fisso). 2) Occorre calcolare in base alla tabella Irpef l'imposta corrispondente a.W-importo di riferimento». 3) Si deve calcolare l'aliquota moltiplicando per 100 il quoziente ottenuto dal rapporto tra l'imposta Irpef prima determinata e V-importo di riferimento». 4) Si deve moltiplicare il numero degli anni di servizio per 500 mila lire (coefficiente per ogni anno di anzianità). Il risultato oUenuto va quindi sottratto alla liquidazione lorda. SI ottiene cosi il capitale ridotto. 5) Per determinare finalmente l'Irpef da pagare si deve moltipllcare il capitale ridotto per l'aliquota percentuale. Va inoltre ricordato che tale trattenuta Irpef è considerata «una tantum» e non deve essere più versato un eventuale conguaglio se il dipendente ha conseguito altri redditi. ato l'arrivederci a RA' COSI'? Torino per l'86

Persone citate: Bruno Visentin, Cremisi, Mario Rossi, Visentin, Visentini

Luoghi citati: Roma, Torino, Udine