India ancora morti e disordini Sono già 1500 i sikh arrestati

Secondo il vicecapo della polizia Fondata di violenza dovrebbe essere finita Secondo il vicecapo della polizia Fondata di violenza dovrebbe essere finita India, ancora morti e disordini Sono già ISOO i sikh arrestati Salite a 86 le vL'esercito spara NEW DELHI —■ Le autorità indiane hanno ulteriormente rafforzato le misure di sicurezza nella capitale New Delhi e negli Stati della Uttar Pradesh, Haryana e Rajasthan, teatro da venerdì di gravi disordini ad opera di estremisti sikh con decine di morti e migliaia di arresti. L' ultimo bilancio parla di 86 morti e oltre 200 feriti in tutto 11 Paese, e di 1500 arresti solo a New Delhi. ' Le forze di sicurezza controllano strettamente la capitale, mentre un altro focolaio di tensione e violenza si è aggiunto nell'antica città di Ahmedabad, dove sono avvenuti sanguinosi scontri fra indù e musulmani. Le autorità hanno imposto il coprifuoco a tempo indeterminato e chiesto l'intervento dell'esercito. Nelle ultime 24 ore si Era rimasta impigl ittime accertate - Scontri di piazza fra indù e musulmani a Ahmedabad a vista nel Punjab - Si dimette il capo del partito moderato dei sikh sono avuti dieci morti e trentaquattro feriti, mentre la folla ha dato fuoco a una quarantina di capannoni situati nella zona industriale di Gomtpur, alla periferia della città. L'esercito, inoltre, ha ricevuto l'ordine di sparare a vista sui dimostranti in alcune città degli Stati del Punjab e della Haryana. Nel primo dei due gli estremisti sikh chicdono la costituzione di uno Stato autonomo. A New Delhi, nel pomeriggio di ieri, il vice capo della polizia Ved Marwah ha annunciato' ad una conferenza stampa che l'ondata terroristica di questi ultimi giorni «è finita", che la polizia «ha scoperto 1 mandanti, le cause c persino i luoghi dovè venivano fabbricati gli ordigni a forma di radiolina». Marwah iata in reti da pesca ha detto che si tratta di una «vasta cospirazione» con ancora più ampie ramificazioni e «di tutto» è stato informato il governo. Senza entrare in particolari, il capo interinale della pubblica sicurezza ha detto clic i suoi uomini avevano arrestato centinaia di sospetti sottoponendoli a «interrogatori intensi»: notoriamente un eufemismo. Marwah ha anche mostrato uno degli ordigni — di cui solo a Delhi da venerdì ne sono scoppiati 25. Nelle ultime ore un solo nuovo scoppio: è avvenuto, come all'inizio, a bordo di un autobus pubblico. Percorreva una strada dell'Uttar Pradesh. Due 1 morti, compreso il guidatore, c, molti feriti. Per oggi a New Delhi il partito dì destra indù Bharattya Janata Party ha indetto uno sciopero generale per protesta contro l'estremismo sikh. Le speranze di una soluzione negoziata del problema del Punjab sono state compromesse, almeno nell'immediato, dalle dimissioni di Harchand Singh Longowal. capo del partito moderato dei sikh Akali Dal. Akali Dal. da più di tre anni a questa parte, continua a reclamare maggiore autonomia ai sikh. Secondo Longowal c'è qualcuno interessato a gettare discredito sull'intera comunità sikh per coinvolgerla «in uno sporco gioco nel quale fratelli uccidono altri fratelli». Gli attentati sono giunti meno di un mese prima che ricorresse l'anniversario dell'assalto che l'esercito indiano, su disposizione della defunta Indirà Gandhi, portò l'anno scorso al «Tempio d'oro» dei sikh. facendo strage dei fedeli. Nel tentativo di riappacificare gli animi il primo ministro Rajiv Gandhi aveva recentemente accettato la proposta dell'Alcali Dal di istituire una commissione inquirente sui disordini antisikh che a New Delhi erano seguiti all'assassinio di sua madre, il 31 ottobre scorso. Contemporaneamente aveva anche messo al bando l'associazione degli studenti sikh militanti, i cui membri erano seguaci del leader estremista che gestisce i probl Jarnal Singh Bhindranwale, e promesso di rilasciare centinaia di sikh arrestati in giugno sotto l'accusa di attività sediziose. La settimana scorsa Gandhi aveva comunque messo in guardia i sikh dall'interpretare male le sue concessioni. Nel clima di tensione e paura di questi giorni si inserisce, dura, la polemica. Sono sotto accusa I servizi di sicurezza dimostratisi incapaci, secondo quanto hanno sostenulo i giornali di ieri mattina, di prevenire gli attentati, di arginare il pericoloso e destabilizzante rigurgito indipendentista dei sikh che hanno colpito al cuore la stessa New Delhi. ,, •jJn apparato,, di.^lbiirèz'za che si rispetl) àVì'ébbe'dpyuto essére in grado di Infiltrarsi nelle file degli estremisti; Dopo la morte dei quattro giovani in un vicolo dei Quartieri Spagnoli raccogliere elementi sulla effettiva portata, sulla capillarità e là determinazione del tentativo di destabilizzazione. E' un fallimento di cui il ministero degli Interni deve assumersi la responsabilità», scrive nel suo editoriale lo • Hindustan Times», il principale quotidiano diJt>Jew Delhi. Alla ricerca di "precise responsabilità va anche il «National Herald» portavoce del partito del Congresso del primo ministro Rajiv Gandhi, mentre l'indipendente «Statesman» scrive che funzionari del servizi segreti del Punjab. la culla dei sikh, avevano inviato martedì scorso a New Delhi un rapporto nel quale si denunciava l'infiltrazione ■fitUa .capitale, di, numerosi, estremisti njobillt,ati per una «grossa offensiva» terroristica.

Persone citate: Gandhi, Janata, Rajiv Gandhi, Singh

Luoghi citati: Ahmedabad, India