Parker: il capolavoro sbagliato

CANNES / Delusione per «Birdy», ragazzo che da sempre sogna di essere un uccello CANNES / Delusione per «Birdy», ragazzo che da sempre sogna di essere un uccello Parker: il capolavoro sbagliato Umorismo jugoslav INVIATO CANNES — Curioso regista Alan Parker, Inglese quarantenne che per lavorare si trasferisce periodicamente In America, che ha già dato opere di violento disagio come «Fuga di mezzanotte*, di allucinazione musicale,come •Plnk Ployd the Wall», di furbe speranze come «Saranno famosi». Adesso porta a Cannes, in concorso per gli Stati Uniti, 11 film che do-i vrebbe contenere 11 fondo più segreto della sua poetica, ■Blrdy», storia di un ragazzo che sogna da sempre di essere un uccello e da uccello si traveste e si comporta, complice la dannata esperienza della guerra. Come? Drizzate le orecchie? Siete In sospetto? Questa poetica vi pare troppo «poetica»? Avete ragione; quando un autore eclettico e molto padrone della macchina da presa decide di fare 11 «suo» film quasi sempre sbaglia, per eccesso, per troppa ambizione, per troppa commozione, per troppo entusiasmo. E' il caso di «Blrdy», girato benissimo, con mirabili voli in soggettiva, come se ogni spettatore avesse gli occhi di un uccello, ma lievemente untuoso, ambiguo, di una delicatezza che volentieri traligna in smanceria, In sospetto lirismo. Poiché la metafora è scontata in partenza (e ormai slamo stufi al cinema di vedere gente smaniosa di volare, siano personaggi di Altman o Tanner, e vorremmo più gente col piedi per terra), poiché si sa che il desiderio di avere piume e ali non è altro che la simbolica denuncia di un mondo ostile e stupido, tutta l'attenzione dello spettatore va ai modi in cui questa premessa non tanto originale viene svolta. Si comincia nel quartiere più povero di Filadelfia, piccole case in disarmo divise da cortiletti e staccionate, dove i ragazzi faticano a trovare spazio per giocare. Quando gli amici di Al Columbato, un esuberante figlio di immigrati italiani, giocano a baseball capita quasi sempre che la palla cada nel cortiletto della madre di «Birdy» e venga sequestrata dalla terribile donna. Birdy guarda e non partecipa, lui s'è guadagnato il soprannome allevando uccelli nella sua camera e costruendosi un costume di penne come un piccione, gigante. Non è strano che Al e Birdy diventino amici, talvolta gli estremi si toccano, la loro adolescenza passa tra grandi sogni di voli e piccoli amori (anche se Birdy detesta le donne e trova che hanno il petto al posto sbagliato). La guerra del Vietnam (nel romanzo d'origine si tratta della Seconda guerra mondiale) divide due mondi. Quando Birdy torna traumatizzato dall'esperienza del fuoco, è rin- o (tra sesso, politica e anarchia, nel second Alan Parker il regista di <<Birdy» chiuso in clinica psichiatrica, crede di essere un uccello e se ne sta appollaiato nella cella senza parlare. Quando Al torna non è più il bel ragazzo di prima perché una granata lo ha in parte sfigurato. Uno psichiatra militare ha la bella idea di mettere Al in cella con Blrdy. chissà che non lo faccia rinsavire, ricordandogli il passato. Trascorre un tempo apparentemente Interminabile, con Al e il regista Parker amorosamente solleciti intorno al corpo nudo e uccellesco di Blrdy. Guarirà? Pare di si, anche se la metafora in fondo è sbrigativa, i ragazzi fuggendo dalla clinica troveranno forse un compromesso di libertà. 11 senti¬ o film della giornata) fi mento omosessuale qui non è espresso con chiarezza e semplicità, e dà luogo, come abbiamo detto, a) sottinteso Urico e melenso che non rende amabile la fatica poetica dell'uccello più consapevole, il regista. Ma 1 due attori Matthew Modine e Nicolas Cage sono molto bravi. L'umorismo Jugoslavo, tra sesso, politica e anarchia, minaccia di diventare un genere al cinema. Il giovane regista Emil Kusturica se n'è impadronito in modo molto personale e il secondo film ieri in concorso, «Otac na sluzbenom putu», •Papà è in viaggio d'affari» ne è una variante spiritósa e intelligente. Del resto, le buone qualità di Kusturica s'erano già messe in luce al Festival di Venezia del 1981 con «Ti ricordi Dolly Bell?» che ebbe 11 Leone d'oro per l'opera prima. Il secondo film rifà il primo, sempre Sarajevo, gli Anni Cinquanta, 1 padri anarchici e donnaioli, 1 nonni musulmani. E' possibile che Kusturica, col suo bagaglio di ricordi da Felllnl serbo-croato, si troverà nella condizione comune a tanti registi di rifare ogni volta lo stesso film; ma qui c'è una giunta politica da non sottovalutare. L'autóre, ricostruendo un'infanzia famigliare dei primi Anni Cinquanta (anzi tra 49 e SI) chiama per la prima volta in scena, sia pure senza drammatizzare, i presegultatl politici del tttoismo. dopo la scomunica di Stalin alla Jugoslavia. In quegli anni Tito per consolidare 11 suo regime dt comunismo antl-Comlnform ebbe bisogno di mandare in prigione o nei campi, di lavoro molti oppositori politici. Per comodità, chiamiamoli staliniani. Nel film di Kusturica c'è uno di questi prigionieri politici, il papà del bambino protagonista Mallk. Non un sostenitore di Stalin In senso stretto, solo un chiacchierone anarchico che si mette nel pasticci per una storia di donne: per dire come era facile cadere in mano alla polizia politica e come 11 vizio stalinista avesse segnato anche i titolstl. Nella storia di Mallk 1 ricordi sono giustamente confusi, la politica mescolata alle bugie («Papà è in viaggio d'affari»), al bisticci famigliari, alle fatiche di mamma, alle sbornie di papà, ai suol amori furiosi nelle toilettes dei treni o nelle cantine, ai primi innamoramenti del bambini invogliati dagli esempi adulti. Sotto la forma di un diario infantile, Kusturica esprime la sua saggezza: anche per essere buoni comunisti, bisogna essere buoni individualisti. Tra i reperti d'epoca della polemica antl-Cominform si segnala questo disegno satirico: Marx seduto pensieroso nel suo studio con un ritratto di Stalin alla parete. rmato da Emil Kustu Stefano Reggiani turi ADUA • ASSOCIAZIONE AMICI DELLO SPETTACOLO: al Teatro Nuovo/Sala Valentino, oggi ore 21 Un filosofo a teatro: Plotone, a cura di G. Cambiano con II Gruppo della Rocca. L'Idea del filosofo e del filosofare. Apertura cassa Teatro Nuovo e Ingresso In sala per I soci un'ora prima dell'Inizio della manifestazione. Vendita del biglietti e nuove tessere dalle ore 20,40. Tessere L. 10.000. 5000. Biglietto L. 3000. Per Informazioni tel. 274.3276. Domani: La tollerania/ta violenze/la giustizie. AUDITORIUM RAI • UNIONE MUSICALE: ore 21 (dispari) Martha Argerich e Michel Berotf pianoforte. Musiche di Grahms Rachmanlnov, Ravel è Llazt. Biglietti in p. Castello 29, tel. 544.523. e dalle 20,30 all'Auditorium. CABARET VOLTAIRE • TOREAT UNIONE CULTURALE: da vonerdl 17 ore 21 I.L.V.A.L.C./La Facci», di A. Carmeno e D. Brondello, Compagni* Androide di Torino al Teatro Centralino (via delle Rosine 16/A). Per Ini. • pren. Cabaret Voltaire, tel. 516.046 541.438. TEATRO AGNELLI (v. Sèrpi 117): domani ore 21 In generale, un ne so, spettacolo di marionette della Compagnia .Il Dottor Bostlk». Inf. tel. 200.528. PUNTO FISSO: 20-25/5 ttage di tattiche di Improvvisazione. Inf. Teatro Movimento, via Messene 43, lori. 582.209. BELLE ARTI: chluto per lavori. CLUB 94: ore 15,30 danze. OU PARC: ore 21 Turi Colino. FORTINO: ore 15,30 ingresso libero »V •cloteca Armando. ca: speriamo non diventi un genere...

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