L'affluenza nei capoluoghi di Regione

INTERNO INTERNO L'affluenza nel capoluoghi di Regione In Liguria quasi record tra i primi il card» Siri Dopo una vigilia di hoeo Bologna vota tranquilla Dopo-voto con crisi? GENOVA — Nuvole gonfie di pioggia minacciano ancora la città, mentre si vota per la seconda giornata. Questo maggio bagnatissimo, per niente propizio alle gite in riviera o in campagna, ha tenuto 1 genovesi in citta e ne hanno beneficiato le urne: alle ore 17 di ieri, la percentuale dei votanti è stata del 41,08 a Genova e del 41,77 nella provincia. Un nettissimo aumento rispetto alle «amministrative» del 1981 che alla stessa ora avevano fatto registrare una percentuale di circa il 34: ma un dato inferiore alle scorse «europee» (45,50). Una leggera impennata s'è avuta nel tardo pomeriggio dopo la partita di calcio: qualche seggio, specialmente nelle zone tra San Fruttuoso e Marassi, si è improvvisamente animato. La giornata è trascorsa in assoluta calma. Dalle forze dcirordlne (oltre duemila uomini, e tra essi un forte contingente di militari fatto arrivare dalla zona di Cuneo) non è giunta alcuna segnalazione di incidenti. Nella provincia gli elettori sono 854.732 (456.076 donne): la stessa proporzione si ripete nel comune capoluogo. Tra gli elettori di spicco, il più sollecito è stato il cardinale arcivescovo Giuseppe Siri che qualche minuto dopo le 7, orario di apertura dei seggi, ha deposto la sua scheda in un'urna di Palazzo Ducale. Paolo Emilio Taviani ha volato nel paesino dell'entro¬ terra. Bavari, dove si rifugia quando è libero da impegni, politici o di natura storica e colombiana: nel solito gessato classico, è apparso in buona forma. Al seggio di via Marras s'è presentato alle 9,30 il sottosegretario all'Industria Bruno Orsini. Circa un'ora dopo, il voto del sindaco, il socialista Fulvio Cerofolinl, che si è recato ad un seggio del liceo .Cassini-. Il ministro dell'Ecologia Alfredo Biondi, liberale, e il socialista Rinaldo Magnani, presidente della Regione, hanno consegnato la loro scheda poco prima dell'ora di pranzo, rispettivamente a Genova Quinto e in via Tigullio. La lotta elettorale si prean¬ millc 30- 3.098 TUTTE 15H 10 931 625 DC inonoc. DC + PSI PSI + monoc altri DC t altri nunci aspra sia in Comune (dove la democrazia cristiana muove all'assalto della giunta di sinistra) e in Regione, dove il pei tenta di scalzare 11 pentapartito. Migliaia di lavoratori all'estero si sono imbarcati sui traghetti della Tirrcnia per raggiungere 1 loro paesi, in Sardegna. Si sono aggiunti ad altri arrivati e ripartiti per il Sud con treni speciali. L'ondata di ritorno è prevista per il giorno 14 maggio. Ad ogni consultazione, la solita giusta protesta del marittimi i quali, se si trovano in navigazione, non possono esercitare il loro diritto di voto. Guido Coppini LE GIUNTE COMU 234 184 196 PSI monoc PCI-i PCI -t DC -i DC I PSI altri Anno 117 - N Regione Sicilia BOLOGNA — Monsignor Biffi è stato uno dei primi ad andare a votare. Alle 8, nel seggio di San Vitale, ha depositato la sua scheda nell'urna. Ore 9,20, quartiere Riva di Reno: tocca al sindaco, Renzo Imbeni. Alle 11.1 primi dati sull'affluenza parlano di una partecipazione uguale rispetto a cinque anni fa. Sei ore dopo, alle 17, invece, i dati dicono che l'afflusso si è intensificato: in provincia ha già votato 11 58,2%, In città il 56,7. Settemila schede, avvisano agli uffici comunali, non sono state ritirate. Nessun disordine segnalato dalle forze dell'ordine. Cielo pesante, qualche goccia di pioggia al mattino. Prl- PALERMO — Modesta in Sicilia l'affluenza alle urne sino a ieri pomeriggio. La gente ha preferito prendersela con comodo, calcolando che c'è tempo anche oggi sino alle 14. Ieri sera un po' in tutta l'isola, comunque, i dati sui volanti sono apparsi relativamente rassicuranti, facendo scartare l'ipotesi, temuta da molti, di una diserzione se non in massa perlomeno in misura elevata. Gli aventi diritto ai voto in Sicilia in questa tornata sono poco meno di 4 milioni, precisamente 3.925.059. Quante saranno le schede utilizzate e quante rimarranno bianche ovvero saranno dichiarale nulle? Oltre dodicimila certificati elettorali, ieri mattina, non erano stati ancora ritirati a Palermo nell'ufficio elettorale di via Laurana, mentre solo 300 dei 3.300 emigrati all'estero di Palermo città si sono presentati per farsi consegnare i certificati. Anche se in proporzioni più ridotte, la stessa situazione si riscontra in altre città grandi e piccole dell'isola, ad incominciare da Catania e Messina. Il tempo è stato discreto, ma annuvolamenti e foschia sono stati accompagnati eia un fastidioso venlo di scirocco specialmente a Palermo e in altre zone della Sicilia occidentale. La gente comunque non ha rinunciato alle consuete gite fuori porla e in un clima tranquillo non caratterizzato da tensioni politiche ha raggiunto le località preferite. Nelle città semivuote sono rimasti 1 pochi soliti ed ovviamente, primi fra tulli. I componenti i seggi elettorali protagonisti della maratona elettorale. In Sicilia non si vola per la Regione (questo turno verrà nel giugno dell'anno prossimo) ed il dibattito elettorale è stato centrato essenzialmente sui temi della mafia, della disoccupazione e dellBjfrequenti crisi politiche. A'testimoniare la massima attenzione che la De rivolge ai problemi dell'isola, Ciriaco De Mita venerdì sera ha chiuso proprio qui la campagna elettorale dello scudo crociato parlando in serata prima a Palermo e quindi a Catania. Il dibattito politico alla Vigilia è stato animato da una sortita dell'ex ministro socialista Salvatore Lauricella ora presidente dell'Assemblea Regionale, il quale ha sollecitato per il dopo-voto la verifica della situazione del pentapartito in Regione, lasciando dunque partire una bordata che a molti è parsa una autentica minaccia di crisi. Ma l'iniziativa di Lauricella è stata interpretata da alcuni come una mossa personale nel senso che da temilo è nota l'aspirazione del leader socialista a ricoprire la carica di presidenza della Regione mai ceduta però sino ad ora dal democristiani. A Palermo città la de teme un fortissimo calo, ma ha dato segni di ripresa, dopo lo scioglimento anticipato del consiglio comunale a causa delle continue crisi provocate dalle insanabili fratture nel gruppo consiliare democristiano. A Catania, capeggiata dal vicepresidente della Camera. Azzai'o, invece, la de conta di tener bene. Sono in lizza anche, a Palermo e Messina, i ministri Carlo Vizzini socialdemocratico e socialista Nicola Capria, a Palermo inoltre il vicesegretario del pri Aristide annuncila. ma del tramonto, Il sole. E' una tranquilla domenica di elezioni. Ma la viglila aveva riservato un altro clima. La sfida fra tre leaders (imbonì, pel, Nino Andreatta, de. e Paolo Babbini, psl) ha infiammato la campagna elettorale fino all'ultima serata di comizi,.in Piazza Maggiore, turbata da incidenti, denunce e controdenunce. Anzi. Forse, da anni Bologna non conosceva una vigilia cosi tesa, un'opposizione convinta di poter contare anche oltre il risultalo numerico, i socialisti decisi a non impersonare più un ruolo soltanto subalterno. Da una parte Andreatta, senatore democristiano, che tenta il rilancio di un partito in flessione, a Bologna, da sei anni, dall'altra Babbini. il segretario regionale socialista, candidato — fatto nuovo nei rapporti dc-psi — alla guida della città. In mezzo, stretto fra accuse vecchie e nuove. 11 partito comunista c il suo sindaco. Renzo Imbeni è uomo, dicono, amato molto dalla base: oggi e domani, però, deve misurarsi con tutta la città. 11 fuoco sotto le ceneri si è riattizzato. Cosi l'ultimo comizio in piazza, venerdì sera, con una successione incredibile di oratori (dp, msi, psi e de uno in fila all'altro e, a volte, anche assieme), davanti a una folla eccitata che scandiva slogan antifascisti, si è trasformato in una vera e propria bagarre. Prima, bordate di fischi per l'on; missi¬ no Filippo Berselli, lancio di frutta sul palco e un consigliere regionale del Movimento Sociale, Alessandro Mazzanti, che finisce, contuso, all'ospedale; poi, altro caos mentre parla Andreatta, lancio di uova. urla, un consigliere de — Gabriele Mezzettl — che sale sul balcone di Palazzo d'Accursio a sventolare la bandiera dello scudo crociato e viene spintonato via dai comunisti: cade, si fa male al ginocchio e viene ricoverato al Rizzoli (dicci giorni di prognosi). Poi sono arrivati i comunicati dei partiti. li pei se la prende con chi ha deciso di concedere la piazza al msi, il psi con la folla di attivisti di dp e pei, Mezzetti con i comunisti. Spinte, botte, accuse e insulti. Ma anche tanto effimero per questa lunga vigilia. Il psi ha impostato una campagna elettorale sullo stile americano: grandi feste, balli, tarallucci e vino, qualche serata un po' chic e qualche altra nazionalpopolare. Cantautori e discoteche, a mezzanotte un comizio volante fra coriandoli, volantini e luci soffuse. Tanta pubblicità ha messo in azione pure i ladri, che hanno preso d'assalto la radio privata del psl. Da ieri mattina alle 7 sono aperte 1447 sezioni. I bolognesi chiamati alle urne sono 376 mila In città e 766.500 in provincia. Dovranno eleggere 12 consiglieri regionali, 36 provinciali, 60 comunali e 24 di quartiere. NALI SCADUTE 1.529 762 431 ■ 53 PCI + PCI Altri altri monoc. PCU PSI 4 altri p. s.