Al cabaret-rock di Nina Hagen

Al cabaret-rock di Nina Hagen Milano ultima tappa al Rolling nella tournée italiana della cantante tedesca Al cabaret-rock di Nina Hagen Concerto show all'americana con brani «classici» del repertorio e promozione del nuovo Lp «In Ekstasy» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Se, con tutta la sua bravura e la sua follia, Nlna Hagen fosse nata a cresciuta negli Stati Uniti, ora Madonna sarebbe un suo pallido epigono e forse nessuno si sarebbe accorto di lei. Invece Nina Hagen è nata nella Germania Est, nel suo sangue scorre la storia della vecchia Europa, e per quanto due anni di soggiorno a Los Angeles l'abbiano americanizzata, 1 suol concerti pencolano fra 11 postpunk e la tradizione del cabaret tedesco, facendone un personaggio magari eccessivo e per qualcuno perfino fastidioso, ma unico. Non pare che la cantante, dall'alto delle sue prodigiose ottave di voce, abbia deciso da che parte vuol stare, se da quella del rock «canonico» o da quella del cabaret, lei cerca di fare al meglio entrambi, e c'è da credere che questa scelta sia l'ultimo dei suol pensieri; ma l'incertezza finisce per confondere entrambe le dimensioni in un tutto che non è mal perfettamente amalgamato: questo è 11 limite dei suoi concerti, che in questa breve tournée italiana — chiusasi l'altra sera a Milano In un Rolling Stone stipato ed entusiasta — hanno fruttato lodi e riserve All'americana, 11 concertoshow s'inizia In modo scintillante. Nlna appare In scena come scaricata da un Ufo che le sta sulla testa, ha una parruccona bianca fosforescente, è immersa in una luce violetta, poi, come una star di Broadway, scende una breve scala. Intorno a questo cabaret americanizzato, c'è il concerto postpunk e hard, quattro pittoreschi musicisti pe stano 1 loro strumenti con profonde venature metalliche e accenni alle sonorità del primi '70, secondo una moda che va prendendo piede; 11 bassista Karl Rucker, gigante rosta in shorts con le giarrettiere che gli tengono su i gambaletti, semina virtuosismi non male. Nella prima parte, Nina esibisce subito un suo «classico»: reinterpreta alla maniera pop -E' l'amore uno strano augello» dalla Carmen, che le dà modo di esibire le sue doti di contralto e che è un pezzo forte dei suoi show con la sapientemente massacrata My way. Ma la tournée serve a far pubblicità al disco appena uscito, In Ekstasy, parole e musica In gran parte sue, con il quale la cantante sposa le sonorità della cultura hlphop. Fra i brani del disco (sicuramente più personale del precedente Angstloss, dov'era mezza plagiata da Moroder) Russian Reggae, 1985 Ekstasy Drive e Prima Nina in Ekstasy (*Il mio nome è Tina, prima ballerina, sono la madre del punkt) sono i più coerenti al suo personaggio. La Hagen diventa di volta in volta una domatrice di circo con le grazie generosamente esibite, una ragazzina in hot pants con clamoroso nodo di tulle viola sul capelli gialli; sfoggia magliette con graffiti e un fatale corsetto. Per African reggae, vecchio e improbabile reggae-Jodel che scatena gli entusiasmi, accenna un passo abile di tlptap. Addosso a lei e dentro 11 suo spettacolo, con inconfondibile accento tedesco, sta tutto quanto va di moda negli States. Una contraddizione che pare irrisolvibile, e che ci costringe ad attendere con curiosità le prossime uscite Marinella Venegonl Nina Hagen con il suo nuovo look: provocante, sensuale, pazza

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