Gregoretti: inventerò per Torino un grande carnevale della moda

Gregoretti: inventerò per Torino un grande carnevale della moda Il direttore dello Stabile parla degli spettacoli nel cartellone '85-8$ Gregoretti: inventerò per Torino un grande carnevale della moda TORINO — Con la «emina, tra l'Ironico e 11 vagamente malinconico, che lo contraddistingue Ugo Gregoretti ha gettato 11 primo ponte Nord-Sud nella storia dello Stabile torinese. / figli di Iorio, cioè lo spettacolo-sintesi tra la celebre tragedia dannunziana e la sua parodia ad opera di Scarpetta, ridotto da Vittorio Sermontl, verrà coprodotto dal teatro della nostra citta e dal Festival di Benevento, di cui 10 stesso Gregoretti è da anni 11 direttore: -Abbiamo un disperato bisogno di soldi e dobbiamo per di più risparmiare negli allestimenti. Questo gemellaggio immette un po' di denaro nelle nostre casse vuote e ci facilita nella nostra prima produzione. L'esordio è previsto appunto il 6 settembre, in apertura di festival: poi lo spettacolo verrà presentato a Torino a ottobre in apertura di stagione. Proveremo probabilmente a Napoli, per risparmiare sulle trasferte degli attori. -Infatti, almeno per il secondo tempo, ho bisogno di attori napoletani: e il primo è ambientato, come lei sa, negli Abruzzi... No, non ho ancora un cast definitivo. Penso, indicativamente, ad interpreti come Nello Moscia, Rosa Di Lucia: ma è tutto da mettere a punto. Come il copione, del resto, che Sermonti sta ultimando. E aspetto ancora il nulla osta della Fondazione del Vittoriale: ma il presidente, Egidio Ariosto, è uomo di teatro sin nelle midolla e confido molto nella sua Sensibilità-. È intanto Gregoretti continua a lavorare, con l'ottimismo dei «laici» di buona volontà: -Il cartellone degli spettacoli ospiti per il 1985-86 è già chiuso, sia quello degli abbonati sia quello del posto fisso al Carignano. Ed abbiamo anche definito la nostra partecipazione ai Punti Verdi, dove, invece di replicare piattamente il Malato Immaginarlo, proponiamo un allestimento "storico" di Mario Missiroli, Zio Vania di Cecov, diretto sempre dal regista ma interpretato tutto dai giovani allievi della Scuola di Formazione Teatrale del Nuovo. Uno spettacolo per giovani recitato da giovani: Anche sul secondo spettacolo della prossima stagione, Fert diretto da Giancarlo Sepe, sul cinema a Torino negli Anni Venti, è tranquillo: -Sepe è uno specialista di cinema a teatro: inventerà qualcosa di geniale, di sicuro-. Confessa che in questi ultimi giorni s'arrovella sul tema di Torino e la moda: -Questa città ne è stata la capitale: la chiamavano la Parigi della moda italiana. Possibile che non si possa inventare un grande -carnevale della moda finanziato da grandi sponsors torinesi? Ho visto a Venezia una pessima mostra su questo tema, eppure visitatissima. Che non si riesca a farne una bella noi qui?-. Dice «noi», lui che è romano di padre e beneventano di mamma, ma ammette d'avere Torino da anni nel sangue: -Per tornare a Benevento, quest'anno il tema monografico del festlvni è "Il teatro dei classici rise. ' l". Non l'ho scelto per i due nostri "figli di Iorio", ma perché mi sembra un tema molto attuale, nella ricerca drammaturgica in Europa: penso a Heiner Muller,' che ha riscritto i tragici greci e Shakespeare, e a Botho Strauss, che sta finendo di riscrivere Il terzo atto dei Giganti della montagna di Pi¬ randello. Luigi Compagnone ci ha proposto le "sue" Troiane da Euripide, ambientate nella Napoli del primo dopoguerra, una specie di anti "Napoli milionaria" di Eduardo; Edoardo Sanguineti sta riscrivendo a Genova un suo Faust dl-da-contro Goethe: Giorgio Prosperi a Roma ha ripreso per Giovanpietro le "Verrine" d'un tempo, ripensate alla luce dell'odierna corruzione, rispetto alla quale quella del romani antichi era a livello zero. E ci sono molte altre suggestioni nell'aria...: Ma «qui», a Torino ce la farete a sopravvivere con tutti quel miliardi di debiti da riplanare? «IVon so, ovviamente, chi siano i nostri futuri governanti. Spero soltanto che capiscano che la buona salute del teatro Stabile è anche un segno della loro buona salute. Se ancora si deteriora la situazione, se ancora si disaffezionano all'azienda troppi suoi valenti dipendenti, negando loro persino il dovuto, allora il pericolo diventa gravissimo, forse mortale per l'istituzione-. Guido Davico Bonino Per questa iniziativa cerca sponsor. «I figli di Iorio» di Sermonti, sintesi tra D'Annunzio e Scarpetta. Pronto il cartellone '85-'86« «Zio Vania» di Missiroli con tutti giovani. «Feri.» di Sepe. La grave crisi economica. . Rosa Di Lucia: Gregoretti la vuole per «I figli di Iorio»