Dietro Spencer-Honda si rivede Italia di Giorgio Viglino
Dietro Spencer-Honda si rivede Italia MOTO Dopo la doppia impresa dell'americano (e del suo mezzo) al Mugello Dietro Spencer-Honda si rivede Italia Marche come Garelli, Aprilia, Malanca tornano ad offrire macchine competitive ai potenziali eredi di Uncini e C. 'Non è stata uria giornata particolarmente faticosa — diceva Freddie Spencer con la sua aria compita — perché due corse si possono fare anche consecutivamente. Importante à avere le macchine adatte e poter superare gli avversari senza dover fare miracoli^. Il fatto storico, la vittoria nelle due categorie più classiche del motociclismo, l'impresa realizzata dopo un buco di dodici anni, venivano quasi banalizzate dal. commento serioso, ma compiaciuto.del nuovo fuoriclasse. Lui «Fast Freddie*, •Alfredino 11 veloce-, sa di valere questa e altre imprese e sa anche da buon professionista che senza le moto non si vince. In primo plano mettiamo quindi 1 meriti della Honda, poi" naturalmente, senza nemmeno bisogno di chiederli, verranno gli elogi all'uomo. Spencer ha dimostrato ieri al Mugello di valere entrambi 1 titoli mondiali e, fatte salve tutte le incognite che pesano su un motociclista a un terzo appena della stagione, l'impresa mal realizzata da alcuno sembra veramente a portata di mano, anzi di ruota. Non tutti 1 circuiti sono come quello toscano, non tutti i tracciati mettono bene in rilievo la capacità del pilota, ma quando — come nel caso Spencer-Honda — l'uomo è il più bravo e la macchina la migliore c'è ben pqco da preoccuparsi.' La Honda ha come marca soltanto la Yamaha a contrastarla nelle due categorie. Nella 500 ce, la quattro cilindri data a Lawson ha potenze slmili alle Honda 3 cilindri, che vengono messe a disposizione dei gregari di Spencer, col dichiarato proposito di dissuaderli da ogni iniziativa non gradita al capitano, che viaggia indisturbato sulla sua quattro cilindri. D'altro canto anche la Yamaha privilegia Lawson, anche se Sarron ha già vinto un gran premio e insieme con Roche ha dimostrato di viaggiare più forte dell'americano. A personaggio Usa vincente si deve rispondere con un altro americano, tanto peggio se è un po' meno veloce: il mercato numero uno del mondo è quello statunitense e su quel tavolo si deve giocare. Nella 250 ce la Yamaha per rispondere alla piccola compatta Honda lanciata quest'anno ha allestito non una macchina nuova, ma soltanto una versione perfezionata della consueta bicilindrica. I piloti sono due, il venezuelano Carlos Lavado e il tedesco Martin Wimmer, ma le moto al traguardo arrivano a turno, esasperate nelle parti meccaniche, condotte al limite dal piloti. Ci sono poi le Honda di seconda scelta, ma, sèmpre ufficiali, affidate all'italiano Ricci e al tedesco Mang. che danno la replica alle nuove italiane, la Garelli, domenica sfortunata per una scivolata di Vitali al primo giro, e l'AprilIa, quarta al traguardo con un ritrovato Loris Reggiani. Accanto al fenomeno Spencer, che al quarto anno di attività nel mondiale assume !a dimensione di fuoriclasse che gli competeva da tempo, c'è dunque questa ripresa italiana valida a livello tecnico (c'è anche la Malanca per Caracchl, sempre nella 250 ce) e sopratutto nella scoperta di uomini nuovi. Nella 500 ce è rimasto il solo Uncini fra gli ex giovani leoni degli Anni 70, a difendere le chances di una Suzuki che non dà più aiuti tecnici, mentre 1 privati che gareggiano a livelli modesti non sembrano in grado di migliorare il loro rendimento anche nell'ipotesi di moto più competitive." La vera novità viene dalle classi inferiori, da quella 125 ce che ha lanciato una squadra azzurra, alla 250 ce con i piloti accasati. I campioni di domani usciranno dal lotto non più ristretto formato da uomini noti come Reggiani. Vitali, Ricci e Greslni e da illustri sconosciuti come Caracolli, Gianola. Cadalora, _ Brlgaglia. Giorgio Viglino '
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