L'extraterrestre fa miracoli

L'extraterrestre fa miracoli PRIME FILM: «Starman» di John Carpenter con Jeff Bridges e Karen Alien L'extraterrestre fa miracoli Una storia bellissima e semplice sugli alieni buoni e i terrestri cattivi - Un'opera girata a volte di fretta STARMAN di John Carpenter, con Jeff Bridges, Karen Alien, Charles Martin : Smith, Richard Jacckel. Produzione americana a colori. I Fantascientifico. Cinema Reposl di Torino. Cinema Manzoni di Milano. Cinema Adriano, New York, Unlversal di Roma. Storia bellissima e semplice: un extraterrestre buono, proveniente da un pianeta di intelligenze avanzate, approda per tre giorni sulla Terra in missione esplorativa e scopre che il nostro mondo, se togli le risorse dell'amore, è ancora feroce e crudele, completamente inaffidabile. Anzi, storia classica, appartenente al filone degli extraterrestri buoni, al filone degli angeli. Al cinema l'ha fissato Spielberg con Incontri ravvicinati ed ET e non sono mancati i contagi, sempre in chiave cosmogonica o biblica, tra angeli e diavoli come in Terminator. La mano dell'ottimo Carpenter. conducendo per le vie d'America il suo Starman, è stata come trattenuta dalla consapevolezza e dalla malinconia del già detto, dalla necessità di rifare i modelli, volendolo o no. Se è vero die la sceneggiatura di Starman è nata prima di ET, senza trovare subito consenso produttivo, si capisce anche in Car- penter una certa impazienza, qualche volta le scene madri sono giocate in modo sbrigativo e si vorrebbe dirgli: fermati, questa la giriamo di nuovo. Sulle strade dell'America più interna, inai vista cosi piovosa e irredimibile, la fantascienza di Carpenter assume le forme di un poliziesco che beffeggia anche i miracoli. L'extraterrestre Jeff Bridges ha preso la figura del marito morto di Karen Alien e con lei fugge verso il luogo del suo appuntamento spaziale, inseguito dalla polizia e dall'esercito. Poco importa die semini prodigi lungo il percorso, come risuscitare un cervo ucciso o risanare la stessa Karen colpita a morte. Gli inseguitori vogliono sem¬ plicemente catturarlo e sezionarlo, vedere come Ita fatto a reincarnarsi (come dire, il progetto di un'altra crocifissione). Qui l'amore (sema die Carpenter sta troppo convinto) suggerisce una piccola cerimonia di riparazione: dall'amplesso di Karen con V extraterrestre nascerà, l'ipotesi è data per certa, un bambino che ci insegnerà la saggezza o ci riporterà la perduta scienza detbene e del male. Perché la parabola sia completa c'è anche una sosta della coppia perseguitata a Sodoma, nella città dei vizi, rappresentata da Las Vegas e c'è l'incontro con l'unico terreste buono oltre a Karen, lo studioso incaricato di esaminare i comportamenti degli alieni. Gli dice Jeff: «Mi lasci fuggire, ho capito che gli uomini possono avere uno slancio di generosità nel momenti peggiori». E lo studioso molla provvisoriamente la preda, perché dopo tutto Jeff è venuto sulla Terra dietro nostro invito, avendo raccolto quel disco in molte lingue racchiuso nella sonda Voyager: «Se capite il nostro linguaggio venite a trovarci, non vi faremo del male». Carpenter è riconoscibile dai particolari, anche nella fretta: il vagito dell'incarnazione del nuovo ET, un volo d'elicotteri come cornacchie. s> r> Karen Alien e Jeff Bridges, protagonisti del film di Carpenter, una favola nata prima di l'.T

Luoghi citati: America, Las Vegas, Milano, New York, Roma, Torino