Carpinteri: «Sono una vittima»

Carpinteri: «Sono una vittima» Carpinteri: «Sono una vittima» Ha aggiunto: «Il processo dimostrerà la mia innocenza» - Tribisonna, sconvolto, non vuole parlare La dottoressa Franca Viola Carpinteri non è sorpresa dalla visita dei cronisti, ma prende tempo per scacciare la tensione dipinta sul volto. Raccoglie dalla scrivania le fotocopie degli articoli di giornale in cui si è scritto di lei, armeggia con il pacchetto di Gallant, aspira una lunga boccata di fumo e sussurra: 'Beh sì, sapevo, ma finché non c'è stata l'ufficiallzeazione, speravo...». L'esitazione che traspare dalla voce e dal gesti dura solo un attimo. «Dicono die avrei concesso troppi rinvìi in un processo di droga per permettere ai complici degli imputati di "lavorarsi" un poliziotto il quale, venuto a testimoniare, alleggerì di molto la posizione di Giuseppe Muzio, colui che, ora, pentito, mi accusa. Per quel favore sarei stata ricompensata dal Cananei con un brillante. Guardi — e con decisione allunga la mano destra su cui spicca un anello — questo è l'unico brillante che posseggo e da molto tempo prima di conoscere Cananei. Mueio, intanto, ha ritrattato sostenendo di non essere così sicuro di ciò che aveva affermato. La verità è che rinviammo l'udienza per disporre la perìzia psichiatrica dell'altro imputato, Andrea Micci, risultato poi seminfermo di mente». Continua: «Da vent'anni sono al penale e non mi sem- bra proprio ci siano gli elementi per un rinvio a giudizio. Ma, d'altra parte, dopo tutto il clamore dato a questa vicenda, preferisco che la mia innocenza, e su questo sono pienamente fiduciosa, emerga da un pubblico dibattimento, alla luce del sole e non nell'ombra, nelle pieghe di un'istruttoria segreta». La dottoressa Carpinteri appare per un attimo rincuorata dalle ,sue stesse parole, ma, subito dopo, viene risucchiata dall'angoscia: «Certo che sedersi sul banco degli imputati E adesso che farà? *Il mio collega Tribisonna ha chiesto di essere messo in malattia e lo capisco: recentemente ha subito un attacco cardiaco. Io, per fortuna, sto bene e continuerò a lavorare; spetta ad altri, al ministro o al procuratore generale presso la Cassazione, chiedere al Csm che io venga, sospesa dai processi e dallo stipendio. Se cosi decidessero, chiederò un prestito forzato allo Stato». Lei ha sempre dichiarato di essere una vittima di queste vicende. -Certo che sono una vittima: dicono che il mio nome fosse stato pronunciato dai pentiti già in estate, perché allora hanno fatto partire ugualmente il processo Zampini in cui ero giudice a latere? Sono convinta che l'aver fatto parte di quel collegio mi ha danneggiata». Hanno deciso il suo trasferimento: dove preferirebbe andare? -Ormai, solo a Torino posso svolgere in modo credibile il mio lavoro perché i colleghi mi conoscono bene, mentre fuori sanno di me solo ciò che è stato scritto"' Tanta combattività della dottoressa Carpinteri, tanto riserbo dell'altro giudice della seconda sezione, Antonio Tribisonna, anch'egli rinviato a giudizio: -Non mi sento di dire nulla, sono sconvolto». Come reagisce il presidente Capirossl? -Sono amareggiato, ma continuo ad avere fiducia nei colleghi con cui ho lavorato tanti anni. Per rispetto ai giudici milanesi, non posso dire che questo rinvio a giudizio è una baggianata. Certo che, se è vero, come pare, che un detenuto ^Francesco Miano, ndr) è stato mandato in giro per le carceri con un registratore da gente non della magistratura fi servizi segreti, nàr) per incastrare altri detenuti e convincerli a pentirsi, vuol dire che si è agito con un po' troppa leggerezza...». Beppe Mindio

Persone citate: Andrea Micci, Antonio Tribisonna, Beppe Mindio, Carpinteri, Franca Viola, Francesco Miano, Gallant, Giuseppe Muzio

Luoghi citati: Torino