Due magistrati del processo Zampini rinviati a giudizio dal pg di Milano di Marzio Fabbri

Due magistrati del processo Zampini rinviati a giudizio dal pg di Milano L'accusa per Tribisonna è di corruzione, interesse privato per Franca Carpinteri Due magistrati del processo Zampini rinviati a giudizio dal pg di Milano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Antonio Tribisonna e Franca Viola Carpinteri, giudici a latere del processo Zampini (rinviato l'altro giorno a nuovo ruolo dal presidente del tribunale di Torino, dopo la decisione del primo dei due giudici di ritirarsi), sono stati rinviati a giudizio dai loro colleghi milanesi. Le accuse di cui dovranno rispondere in' tribunale sono: interesse privato in atti d'ufficio, corruzione e millantato credito per Tribisonna; interesse privato per Franca Carpinteri. Prosciolto, invece, 11 presidente di sezione di corte d'appello Ubaldo Fazio. I sostituti procuratori generali del capoluogo milanese Franco Mancini, Ovllio Urbisci e Ugo Dello Russo hanno ritenuto che ci fossero elementi sufficienti per rinviare a giudizio Antonio Tribisonna e Franca Viola Carpinteri, senza passare per una istrut¬ toria formale. Sono invece stati i giudici istruttori, come prescrive la procedura, ad emettere il decreto di «non doversi promuovere azione penale» per Ubaldo Fazio. A Milano la procura generale continua ad indagare sul comportamento di altri tre magistrati piemontesi: Vincenzo Ferraro, sostituto procuratore generale a Torino (già trasferito dal Csm), Luigi Moschetta, procuratore della Repubblica di Ivrea (che ha chiesto di andare in pensione) e Sebastiano Campisi, procuratore a Cuneo. «Si tratta di.istruttorie complesse che procedono- è stata la dichiarazione degli inquirenti. Le rivelazioni di «pentiti» della malavita che hanno portato all'azione penale contro i giudici torinesi incominciano nel dicembre scórso. Qualche avvisaglia c'era già stata un mese prima, con rivelazioni di appartenenti al «clan del catanesl». Giuseppe Muzio, del clan Miano, il 20 dicembre dichiarava: -Nel novembre '82 fui processato dalla seconda sezione del tribunale. La presiedeva Franca Viola Carpinteri, giudice a latere Tribisonna. I miei compagni, da fuori, mi dissero di non preoccuparmi, che quei giudici erano nostri amici. Fui condannato a un anno e 4 mesi per detenzione di hashish, ebbi la libertà provvisoria. Seppi poi che me l'aveva fatta dare Tribisonna. In cambio lui ebbe un quadro, alcuni gioielli, un mobile, una sedia antica-. L'accusatore del giudice Carpinteri è un altro «pentito», Tonino Saia, ma il «contatto» con la malavita sarebbe passato attraverso Pasquale Cananzl, un antiquario al centro di traffici loschi assassinato nel 1983: secondo' le rivelazioni di Saia, grazie all'amicizia tra la dottoressa Carpinteri e Cananzl, un processo contro un gruppo di spacciatori si concluse con pene miti. Si indaga ancora sul caso del dottor Moschella: il sostituto procuratore di Ivrea avrebbe presentato alla collega Carpinteri il pregiudicato Gianfranco Gemella (il suo nome era anche implicato nel «caso Fazio») perché si occupasse della ristrutturazione dell'alloggio del giudice. Sempre secondo l'accusa, molti dei quadri della collezione di Moschella proverrebbero da doni di inquisiti. «Per quanto riguarda il dottor Campisi, il sospetto è che la sua frequentazione con la sorella di un detenuto abbia ottenuto a questi il trasferimento nel carcere di Torino, mentre per il dottor Ferraro esisterebbero registrazioni di conversazioni telefoniche che proverebbero suoi rapporti con un sospetto mafioso. Marzio Fabbri (Altri servizi in Cronaca)

Luoghi citati: Cuneo, Ivrea, Milano, Torino