Per il giallo dei 12 voti tanti sospetti in casa dc di Alberto Rapisarda

Per il giallo dei 12 veti tenti sospetti in cesa de La mancata nomina di Dell'Andro a giudice costituzionale Per il giallo dei 12 veti tenti sospetti in cesa de Cazora: «L'ho votato a forza ma l'ho votato» - Bubbico: «Sono stati gli amici di Galloni» ROMA — A Montecitorio ne parlano come del -mistero dei 12 roti». Si tratta di quella manciata di suffragi che son mancati giovedì al democristiano Renato Dell'Andro per poter diventare giudice della Corte Costituzionale. Dodici voti andati ad un altro democristiano, Giovanni Galloni. Sabotaggio calcolato. Insipienza o caso? C'è stata una manovra per bloccare il moroteo Dell'Andro e perché? L'interessato precisa subito che non ha alcuna voglia di ritirarsi e affronterà fiducioso il nuovo giudizio delle Camere in seduta congiunta il 23 luglio. E forse sarà eletto. Ma la vicenda delle prime due votazioni andate a vuoto si lascia dietro una scia di sospetti che vanno oltre il «caso dell'Andro» e rivelano una de attraversata da sordi scontri di fazioni e protagonista di indecifrabili intrighi di Palazzo. Par di capire che qualcuno nella de romana vorrebbe mandare Giovanni Galloni, a fare il giudice costituzionale con conseguenti dimissioni da deputato. Cosi al suo posto subentrerebbe Benito Cazora, che vede attualmente il suo seggio minacciato dalla revisione delle schede che ha compiuto la giunta per le elezioni. Allora, il colpevole è Cazora? 'Questa storia vii ha seccato — risponde —. Io agisco alla luce del sole e non mano¬ vrando "franchi tiratori"contro Dell'Andro. A me di questa elezione non me ne frega proprio niente. Avevano designato Dell'Andro perché volevano fargli subentrare il foreanovista Pislcchio, di Bari. Si metta nello stato d'animo di chi è contestato come me e viene ancora chiamato a fare il servo sciocco in aula. Hanno insistito ed ho votato per chi vìi è stato indicato dal gruppo. Obtorto collo, ho votato per Dell'Andro. Al secondo scrutinio ho votato addirittura con la scheda aperta, perché non ci fossero dubbi». Che lo abbia fatto a collo torto non c'è dubbio. L'on. Dell'Andro è il presidente della giunta per le elezioni, l'organo che sta contestando 11 diritto di Cazora a sedere a Montecitorio. Ma allora chi ha impedito di fatto l'elezione immediata di Dell'Andro? • C'è stato un gruppo di amici di Galloni — spiega 11 fanfanlano Bubbico — che ha fatto un conto bizantino, guanto inutile e infondato. Ha pensato che se Galloni avesse ottenuto un po'di roti avrebbe potuto cambiare idea e lasciarsi candidare alla Corte Costituzionale'. Galloni, invece, non recede dal suo rifiuto. Vuole rimanere nella politica attiva, pensa che la de abbia ancora bisogno di lui. E cosi l'Ipotesi del complotto sembra ingenua. «Ci sono stati i soliti errori di conduzione del gruppo — so¬ stiene l'ex presidente del deputati de, Gerardo Bianco — in prima battuta i missini non hanno votato perché pare che nessuno glelo avesse chiesto. Non c'è fronda contro Dell'Andro, c'è solo incapacità organizzativa-. 'Certo, non si affrontano elezioni cosi importanti con 71 parlamentari democristiani in missione — incalza Bubbico —. Stanno tutti in giro a studiare i trenini del Sud Africa e i binari di Tokyo. Sono troppe queste ridicole scampagnate a spese del'Parlamento. "Arruolati a Montecitorio e conoscerai il mondo" potrebbe essere II nostro motto». Sono accuse abbastanza scoperte al presidente del gruppo de, Rognoni. Ma le bordate polemiche si Incrociano a tutti 1 livelli. Cazora ce l'ha con Dell'Andro, ma sospetta che dietro di lui ci siano altri a premere perché risulti eletto al suo posto Silvia Costa, demltlana responsabile per la propaganda scudo-crociata. «Sa chi fa dicendo da un anno che la Costa ha più voti di me? Il demoproletario Pollice. E io so solo che Pollice è nato ad Avellino... Non voglio dire che qualcuno ha barato nella giunta per le elezioni, perché non lo posso dire. Ma sto per presentare una denuncia alla Procura della Repubblica perché riesamini tutto ti materiale elettorale di Roma, per la tutela del mio buon nome. Non ho intenzione di fare II capro espiatorio per coprire i cast degli altriannuncia minaccioso Cazora. In questo intrigo di vicende dove non si capisce chi ha ragione e chi torto, non rimane che fermarsi su qualche dato obbiettivo e sconcertante. Le schede nulle e bianche delle tanto sospettate sezioni elettorali romane sono state controllate solo in piccola parte. E poi, denuncia Cazora, «il materiale elettorale era all'ex Mattatoio e non era sorvegliato. Se qualcuno ha avuto la possibilità di accedere, ha avuto tempo di lavorare con calma per falsificare voti e registri.. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Avellino, Bari, Roma, Sud Africa, Tokyo