Pci rispunta il compromesso di Ezio Mauro

Pei, rispunta il compromesso Natta resterà segretario, ma sarà affiancato da uno o due vicesegretari Pei, rispunta il compromesso Zangherì: attenti alle novità nella de - Ingrao difende l'alternativa di sinistra - Colajanni: riconosciamo le correnti ROMA — La grande tregua che portò all'elezione di Natta è Improvvisamente finita nel pel: 11 dibattito nel comitato centrale ha liberato le diverse anime comuniste in un confronto-scontro' quasi congressuale. Al secondo giorno dell'autoanalisi dopo la sconfitta elettorale una sola cosa è chiara: la segreteria di'Natta non verrà messa in discussione fino al 1987, non ci sarà nel prossimo anno nessun congresso anticipato, ma solo una conferenza di organizzazione' che aggiornerà linea e programma, cambiando la composizione della segreteria e nominando probabilmente uno o due vicesegretari. Ma attorno a questa piattaforma minima comune, tutto 11 resto è in discussione. Appena finita la lunga relazione di Natta, la destra e la sinistra del partito si sono" trovate faccia a faccia sue due parole d'ordine contrapposte: per Ingrao, l'alternativa non si tocca, il psi va Incalzato, bisogna guardare di più al «movimenti»; per la destra riformista, l'alternativa va rifondata e corretta, il psl va recuperato, uscendo dal settarismo post-berllngueriano. In mezzo, c'è uno spostamento visibile al centro dell'ala berlinguerlana, in parte tattico, per togliere spazio alla destra, In parte politico, con una riapertura alla de, per recuperare l'ispirazione, se non la pratica, del compromesso storico di Berlinguer. La sconfitta elettorale ha anche liberato dalla prudenza il veteromarxlsmo di Armando Cossutta, che rilancia anticapitalismo e' antilmperlaltsmo. Ha dato voce a battitori liberi come Vincenzo Bertolino segretario di Reggio Emilia, arrivato davanti al comitato centrale per dire chiaramente che «c'é stata una crisi di credibilità della nostra politica-. Soprattutto, la sconfitta ha portato per la prima volta alla luce non soltanto criti¬ che e distinguo, ma un vero e proprio dissenso sulla strategia politica, quello di Napoleone Colajanni, che lo ha ribadito pubblicamente. ColaJanni ha parlato di un partito isolato, contrapposto a tutte le altre forze politiche. Ha criticato lo -scontro polemico- con 11 psl, che rischia di spingere sempre più Craxl verso la de. ha invitato chi pensa che Craxl sia -irrecuperabìle-, o pericoloso per la democrazia, a dirlo chiaramente, smettendola però di pensare al psl come al partner delle giunte rosse. Per Colajanni, il rischio di un pel arroccato è quello di un decii- no alla Marchals. E intanto, bisogna cambiare 11 costume democratico Interno, sanzionando -la fine del monolitismo-, imparando a considerare utili le critiche, uscendo dalla pratica dei -fatti compiuti- (come le scelte del referendum), smettendola di confondere la difesa dell'unità con la difesa del gruppi dirigenti. Le -articolaeionieslstono già, ha detto Colajanni, inutile negarle: le correnti devono cioè trovare legittimità nel pel. Dietro ColaJanni, sta venendo avanti a piccoli passi una -destra prudente», con Quercloli, Perna, Paolo Sprlano. Con punte di critica più decise, Invece, l'intervento di Pajetta che ha deplorato 1 toni ■ aggressivi e propagandistici- della campagna elettorale e ha ricordato l'invito di Togliatti ad essere un'opposizione -che fa e fa fare-, non solo in periferia, ma anche per 11 governo nazionale. Dalla sinistra ha risposto Pietro Ingrao. pronto a sostenere Natta contro gli attacchi della destra, cosi come aveva fatto negli ultimi anni con Berlinguer, a patto però di stabilire subito che la linea dell'alternativa -va chiaramente confermata: Una strategia oggi più difficile, non però per colpa del -settarismo- comunista: il pel, secondo Ingrao, ha perso Voti non perché ha criticato troppo 11 psl, ma perché la sua critica e la sua lotta sono state -troppo deboli: Attorno a Natta, al centro del partito, gli eredi di Berlinguer sembrano intanto preoccupati di non farsi imprigionare In un rapporto obbligato con il psl. Il più esplicito è Zangherl, secondo 11 quale il psl va recuperato-sfidato sul terreno di una riforma del capitalismo, mentre bisogna prendere atto del rinnovamento de. Alternativa si, dunque, ma senza -dare nulla per scontato- nella de, favorendo anzi -ogni sviluppo e contatto positivo-. Anche Cicchetto è preoccupato per il rischio che l'alternativa si riduca ad una -alternativa comunista-, tanto da ricordare che al centro del compromesso storico berlingueriano c'è la necessità di maggioranze sufficientemente ampie da garantire un effettivo cambiamento. Lo stesso Macaluso recupera il metodo politico del compromesso storico, mentre Barca nega che l'alternativa democratica lanciata da Berlinguer anche verso 11 mondo cattolico possa oggi essere ridotta ad «un'alternativa di sinistra- . Sconfitta dal voto, l'alternativa rischia ora di uscire dal comitato centrale senza volto. Ezio Mauro

Luoghi citati: Reggio Emilia, Roma