Le guerre segrete di «scudo stellare» di Paolo Garimberti

Le guerre segrete di «scudo stellare» Dilemma industriale dell'Europa Le guerre segrete di «scudo stellare» Una scelta rompicapo, dicono alla Farnesina • C'è la paura di perdere il treno tecnologico e la tentazione delle commesse americane ROMA — Scudo stellare o Eureka? Il dilemma, che turba 1 governi europei, potrebbe aprire fratture insanabili tra vecchi alleati. -Lo scudo stellare è, al tempo stesso, un'occasione e un rischio per la A'nro», ha detto il cancelliere tedesco Helmut Kohl. -L'Europa comunitaria potrebbe spaccarsi sulla proposta americana', aggiunge alla Farnesina uno del diplomatici incaricati di studiare questo rompicapo dalle molte facce: politiche, economiche, tecnologiche. Nella stessa Francia, nonostante il «no» di Mitterrand allo scudo, due società hanno già accettato di partecipare al programma di ricerca americano: la Thomson-Csf per uno studio sui laser, la Compagnie industrielìe des lasers (Cilas) per lo sviluppo degli specchi spaziali. -E' estremamente difficile trovare un'omogeneità di condisioni per un approccio europeo. Il dossier IDS è un vero e proprio puzzle: più ti ci addentri, più ti trovi di fronte a nuove domande, a nuovi dubbi-, dicono alla Farnesina. Il «dossier IDS> (Iniziativa di Difesa Strategica, denominazione ufficiale dello scudo stellare) è una dispensa di 130 pagine, che il Pentagono ha consegnato ai governi europei, ma anche copiosamente distribuito a industrie e centri di ricerca. Sembra 11 catalogo di un supermercato delle tecnologie del futuro: nelle Industrie e nelle università americane ha provocato una mobilitazione psicologica paragonabile a quella suscitata a suo tempo dal progetto spaziale Apollo. Ora questa eccitazione si sta trasmettendo alle industrie e ai centri di ricerca europei: all'IDS lavoreranno cinquemila ricercatori e gli Stati Uniti devono attingere per forza al serbatolo europeo. Due società italiane sono già state contattate da emissari americani: sono l'Aerltalia e la Selenia, secondo fonti attendibilissime. Un ricercatore italiano, tra 1 più apprezzati nel mondo nel campo del laser, avrebbe ricevuto un'offerta da capogiro. Ma non sarebbe il solo: il generale James Abrahamson, capo del programma IDS, dispone di un budget enorme, 26 miliardi di dollari per 1 primi cinque anni. Alcuni giorni fa, alla Farnesina il presidente della Conflndustria Lucchini e il presidente dell'Irl Prodi hanno spiegato, in una lunga riunione, che l'industria italiana è interessatlssima all'IDS e hanno sollecitato il governo ad aderire all'offerta . americana. La Conflndustria tedesca è sulla stessa linea, nonostante le esitazioni di Kohl. Nel catalogo distribuito dal Pentagono, l'IDS prevede 5 programmi di ricerca, suddivisi In ben 30 progetti specifici minuziosamente descritti con tanto di previsioni di spe< sa. E' una bibbia delle tecnologie avanzate, già esistenti, ancora allo studio o anche soltanto immaginabili: dai computers della sesta generazione ad alimentazione optoelettronica (quando oggi non sono ancora pronti quelli della quinta generazione) al fasci di particelle subatomi che ad alto potere di penetrazione in grado di «uccidere» una testata nucleare, ma im piegabili anche in chirurgia. E' vero che gli obiettivi dello scudo stellare sono militari, ma 11 «fall out», la ricaduta per applicazioni civili, è incal colabile, certamente superio re a quella delle prime impre se spaziali. 'Si calcola che il 90 per cento dei progressi tecnologici in campo civile, nei prossimi dieci anni, dipen derà dalla ricerca militare: dicono alla Farnesina. Ma, se per le industrie e i ricercatori europei il programma IDS ha un'attrazione irresistibile, 1 governi, che devono tenere conto anche degli aspetti politici e militari, sono più cauti. Ammesso ' che sia davvero realizzabile, lo scudo stellare potrebbe au mentare i pericoli per l'Europa, anziché proteggerla: il si' stema, infatti, dovrebbe esse* re In grado di intercettare 1 missili diretti verso gli Stati Uniti, ma non Quelli destinati all'Europa a causa del poco tempo disponibile per individuarli e colpirli. Un'altra ragione di perplessità è che gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a far conoscere ad eventuali partners europei le finalità ultime e i dettagli più importanti del programma IDS: chiedono loro di partecipare a ricerche ben delimitate, e basta. -Saremmo sempre del subappaltatori; ha detto Mitterrand. E ha proposto quale alternativa europea il programma Eureka con applicazioni soltanto civili. Eureka prevede dieci progetti di ricerca, che per sei decimi coprono gli stessi settori dell'IDS: grandi calcolatori (ma non oltre la quinta generazione), intelligenza artificiale, mlcroinformatica ultrarapida, reti ottiche, laser. Ingegneria dei cosiddetti «ambienti estremi», materiali speciali, biotecnologia, «/n teorìa — dicono ancora alla Farnesina — partecipare ad Eureka e all'IDS non sono scelte antitetiche o alternative. Ansi, un programma europeo potrebbe consentirci di avere più peso economico e politico in quello americano. Ma di fatto l'antitesi esiste. Gran parte delle ricerche riguardano gli stessi settori e, anche ricorrendo a fondi statali, è improbabile che i governi possano pretendere che un'industria o un ricercatore partecipi ad entrambi i programmi: l'una e l'altro andranno dove ci sono più soldi e più incentivi tecnologici-. -Per non parlare poi — aggiungono — dei non facili problemi comunitari posti da Eureka: politici, giuridici, economici-. Cosi, mentre l'Europa si dilania e si lacera nei suoi eterni dubbi, l'America va avanti, senza troppo curarsene, verso le tecnologie del Duemila, come indica l'annuncio del Pentagono che il primo esperimento dello «scudo» avverrà già in giugno. Ma stavolta se l'Europa non decide, presto e bene, in un senso o nell'altro, il rischio che corre è troppo alto: una trasmigraz'me c!t cervelli al di là del1 ianti 3 senza precedenti li Ut si e uno spaventoso fo-- t ologico tra un Conti. he sarà davvero Nuov i altro che diventerà irrimediabilmente Vecchio. Paolo Garimberti

Persone citate: Helmut Kohl, James Abrahamson, Kohl, Lucchini, Mitterrand, Thomson